EurAsia 2008 [pt. 8]
EurAsia 2008, di Maurizio Zanni [pt. 1]
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EurAsia 2008, di Maurizio Zanni [pt. 6]
EurAsia 2008, di Maurizio Zanni [pt. 7]
Sono arrivato, dopo 650 km, a Tashkent verso le 19,00 e mi sono diretto verso l’albergo Russia, ma come ho già detto la mia guida era di 5 o 6 anni prima: l’avevano ribaltato evidentemente come un calzino. Da hotel economico è diventato un hotel di lusso: quando vedi i posteggiatori davanti all’ingresso è sempre un brutto segnale. Allora ho ripiegato sull’altro indirizzo Hotel Hadra: questo non lo avevano ristrutturato. Erano quasi le nove di sera: davanti erano parcheggiate le moto di due ragazzi lituani. Notate le intelaiature laterali ? Dentro ci tenevano infilati dei frigo box che fungevano da borse rigide per gli attrezzi: geniali !
A gesti (tanti) e parole (poche) sono riuscito a capire che al terzo piano c’era la reception: a piedi perché l’ascensore funzionava solo fra pianterreno e sesto piano. In una stanza con l’aria condizionata c’era un donnone: stabilito il prezzo (7,5$) mi ha anche cambiato i dollari ad un tasso onesto in moneta locale. La stanza era al sesto piano: che fortuna non dovevo portare su i bagagli per le scale.
Poi ho capito perché l’ascensore era funzionante per il sesto piano: c’era una università per anziani. Le camere erano solo al sesto piano, il resto dell’edificio erano appartamenti privati.
Comunque era pur sempre sabato sera. Alle dieci e mezza, dopo la doccia sono uscito con la moto e mi sono diretto verso una zona in cui c’erano parecchi locali. Il fatto è che quando sono arrivato ho capito che erano tutte discoteche inserite nei grand hotel. Non è che mi andava molto di andare in un posto pieno di inglesi, americani o che altro.
Così mi sono messo a gironzolare per la città, cosa che in moto mi diverte ancora più che a piedi o coi mezzi pubblici: la libertà di un mezzo proprio e di una moto nello specifico è inarrivabile.
Esiste però sicuramente un santo di noi viaggiatori su due ruote: improvvisamente sento della musica e vedo un posto con un ingresso che mi ispira.
Sento dai ragazzi della security il prezzo anche perché non avevo cambiato molti dollari ed entro. Davvero un bel posto, con una pista non grande, ma tutti i tavoli in legno pesante attorno. Età media dai venti ai trenta.
Da buon solitario riesco a sedermi al bancone e coi miei soldi ci sta anche una birra: cosa chiedere di più? Oltre a tutto i due ragazzi del bar sono molto in gamba ed uno in particolare da spettacolo.
Vicino al bancone c’era un tavolo con la scritta riservato. Poi si è venuto a sedere un ragazzo sui 35 anni e ho notato che tutti lo salutavano, un paio di ragazze da un tavolo coi loro fidanzati sono andate a salutarlo, gli hanno subito portato un cestone di frutta e il narghilè già acceso. Poi è andato dal dj, insomma un VIP. Verso mezzanotte la pista è stata sgombrata e si sono esibite delle ballerine in costumi tradizionali. Io ero uscito un attimo ed un ragazzo che parlava inglese si è avvicinato alla moto e ha iniziato a chiedere chi ero ecc… mentre parlavo con lui è venuto fuori anche il ragazzo del tavolo, che non parlando inglese si è fatto tradurre tutto. Alè invitato immediatamente al suo tavolo, dove poco dopo è arrivato un suo amico con la nipote…beh insomma si dice così quando lei è molto più giovane no ?
Sono iniziati i giri di vodka e di tutto il resto. Poi la nipote è voluta andare a ballare, parlava inglese e le ho chiesto se andava bene anche allo zio, ma lei ha detto che non c’era problema. Alla fine ci siamo fatti un’oretta in pista…come testimonia la chiazza della mia maglietta grigia da sera
Sono andato a prendere un po’ d’aria e dei ragazzi mi hanno chiamato ad un tavolo apparecchiato: parlavano in inglese e uno mi ha detto che avevano saputo del mio viaggio e dopo tutta quella vodka avevano pensato che era meglio se avessi mangiato qualcosa. Colpo di fortuna il plov, il piatto tradizionale uzbeko a base di riso: non mi sono fatto pregare.
Sono tornato dentro e la ragazza era un poco arrabbiata. Il fatto è che mentre usciva dal bagno un ragazzo le aveva chiesto se lei lavorava per il locale e se le andava finita la serata di andare al suo albergo. “Capisci – mi ha detto in inglese – pensava che ero una prostituta !” Pur comprendendo perfettamente il ragionamento del ragazzo, mi sono arrampicato sugli specchi parlando della solita stupida mentalità maschile che appena vede una ragazza con gonna ascellare, in compagnia di uno che potrebbe essere suo zio e che si dimena come un’ossessa in pista, pensa subito male. Che mondo! Gli ultimi giri di vodka sanciscono la vittoria per 2 a 0 dell’Italia sull’Uzbekistan: i miei compagni di tavolo alzano bandiera bianca, anche perché ormai sono le 5 del mattino. Dopo che i ragazzi della security mi hanno chiesto 20 volte se voglio un taxi, salgo in sella e rientro in albergo.
Domenica 17 agosto: mi alzo un poco tardi alle 11, un leggero cerchio alla testa, che però è comprensibile. Comunque ho la giornata a disposizione e metto in programma il Chorsu bazar, vicinissimo al mio albergo, e la piazza della città vecchia.
Poi si apre la piazza di Khast Imom ( ha ha è Momi al contrario, il mio soprannome) che ufficialmente è il cuore religioso ufficiale della repubblica dell’Uzbekistan.
Qui sono entrato nella madrasa di Barak Khan, il cui mufti (autorità religiosa) è l’equivalente islamico di un arcivescovo per Uzbekistan, Kirghigistan, Tajikistan e Turkmenistan
Dopo sono andato alla moschea Telyashayakh.
Farà caldo, ma come ti gusti i luoghi dei monumenti quando non c’è ressa…
Questa è l’istituto islamico Imam Ismail at-Bukhari, una specie di accademia di post-specializzazione: la più importante madrasa della regione.
Nel pomeriggio sono tornato nella zona dei parchi: in questo ci sono una miriade di pittori e caricaturisti
Alla sera, considerando che sarebbe stata la mia penultima notte, dopo aver mangiato qualcosa sono tornato alla piazza della città vecchia: piena di famiglie e bambini. Si stava davvero tranquilli ed i colori erano come al solito fantastici: quando vengono illuminati di notte sono davvero magici…la mia abilità di fotografo non rende giustizia.
Serata di domenica: passeggiata al parco dove parecchie coppie si recano per fare le foto dello sposalizio
Lunedì: e questo davvero è l’ultimo giorno. Tutto il tempo è dedicato alla spedizione della moto. Qui foto ricordo col “custode” del parcheggio dell’albergo: su un divano messo appena dentro l’ingresso, dormiva per tutta la notte, sorvegliando i veicoli a 2 e 4 ruote parcheggiati davanti. A lui ho sempre lasciato la mancia tutti i giorni.
La moto viene spedita su un pianale d’acciaio legata con fasce, assieme a borse che riempio il più possibile e casco: peso totale 180 kg, ma tanto pago a volume
Una delle impiegate e un autista mi hanno portato all’ufficio postale a comprare i francobolli: le cartoline da alcuni anni me le faccio da solo stampando le mie foto su cartoncini rigidi, che poi ritaglio e spedisco. Oltre a tutto evito anche di dover stare a cercare dei ricordini: è una cartolina/souvenir
Poi mi hanno portato a pranzo..cavoli dopo un mese riabituarsi a bicchieri tovaglioli posate e altro non è stato facile
Il mattino dopo (martedì 19 agosto) il taxi è sotto al mio albergo alle 4 precise. Sveglio il tassista che stava giustamente dormendo e arrivo all’aeroporto. Volo puntuale, scalo a Riga e coincidenza per Milano: alle 4 pm sono tornato in Italia. Dopo un po’ riesco ad avere le informazioni necessarie e mi reco alla dogana. Lì purtroppo mi confermano che la moto è partita, ma il volo dell’Uzbekistan Airlines arriverà a Malpensa solo alle 08,00 pm, troppo tardi per sdoganarla: devo farlo il mattino dopo. Con filosofia cinese, mi piego agli eventi e torno col mio zaino all’aeroporto e ad un ufficio chiedo per una camera. Sono ormai le 7 di sera e quindi mi rivolgo all’information point.
Una singola ? Si nessun problema, vicino all’aeroporto, visto che il mattino dopo devo essere alle 8 dagli uffici. Quanto costa ? 90 €. Chiedo se c’è qualcosa da meno e la ragazza mi risponde “ Sa, cosa vuole, siamo all’aeroporto di Milano !”, il tutto con l’espressione di chi ti guarda come se avessi fatto una richiesta dell’altro mondo.
Ehh già sono in una delle più belle località turistico/artistiche d’Italia, Malpensa: addirittura chiedo di spendere meno di 90 € ! Vecchia maniera, tanto non è la prima e non sarà l’ultima volta che dormo in aeroporto: al piano dei ristoranti, quando chiudono la calma è totale ed io conosco un posto anche in ombra.
Nel caso vi capitasse di dover trascorrere una notte in aeroporto vi consiglio questo sito http://www.sleepinginairports.net/ oltre a tutto ogni anno votano il miglior aeroporto in cui dormire. Per scegliere i posti sull’aereo invece andate a http://www.seatguru.com/
h 08,00 del 20/08/2008 sono già dalla dogana
In meno di un’ora e mezza sbrigo tutte le formalità
Arrivo a Modena verso la mezza, mangio coi miei poi riporto la moto in officina per scaricare la roba e scrivere ora e data di arrivo
E’ fatta, adesso sono davvero arrivato.
Il 26 agosto dovevo andare a prendere del materiale a Milano, visto che ero lì nel pomeriggio sono andato in aeroporto, dove arrivavano Pacchia e Sanzio. Sanzio proseguiva per Torino dove lavora e io ho riaccompagnato Pacchia a Modena
Dopo un paio di settimane trattamento rigenerante per il mio povero DR 350
Ahh, dimenticavo: in Kirghigistan la catena l’avevano tirata bene !
CANALE YOUTUBE DI MAURIZIO ZANNI: http://www.youtube.com/user/momi4040
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Mi fanno ridere le persone che dicono: “Ma non ti annoi a viaggiare da solo?” 🙂
Grande Maurizio, bella avventura.
Grande Maurizio, avevo già letto del tuo viaggio su un altro sito, penso motoexolorer e proprio da li, non sò come, potere di google forse, ero incappato nell avventura di gionata!!grandissimi entrambi!!!
saluti
giovanni