18 Gennaio 2008
E così il sole é tornato. Metto le tende ad asciugare. Ed i sacchi letto. Ed i materassini. Lei prepara la macchina per fare spazio alle cose da impacchettare e Jonathan ovviamente se ne sta seduto sul tavolo a leggersi il libro.
Ci fermiamo in città a fare spesa.
Pranziamo e, mentre Jonathan va all’internet point, io e Lei giochiamo con due bambini che sono venuti a chiederci da dove veniamo e cosa facciamo.
Offriamo loro della frutta e facciamo delle domande. Uno dei bambini é ritardato ed ha la faccia leggermente deformata. Dice “Mio padre é morto” ma lo dice con leggerezza, come lo direbbe un bambino ritardato, appunto.
Lei dice che é convinta che la madre sarà comunque felicissima di averli entrambi tutti per se e, mentre lo dice, offre loro un biscotto.
Vado a giro per la spiaggia a disinfettarmi i pinzi di sand fly con l’acqua salata e faccio qualche tiro di sassi piatti sullo specchio dell’acqua.
Dopo che é passato troppo tempo, decidiamo di andare in cerca di Jonathan.
Io ancora mi chiedo perché non fa tutto quello che deve una volta che é da solo, invece di tenerci qui come due tassisti ad aspettare per lui.
Ma Lei é paziente e mi dice che non c’é motivo di affrettarci.
Così Jonathan adesso va in cerca di una scherda telefonica. Poi decide di impacchettare la sua roba e poi decide che vuol essere lasciato a 30 km da dove siamo. Se era per me, io l’avevo già lasciato sul marciapiede a raccogliere i capelli che gli strepperei a morsi.
Sta faccia di merda.
Quando siamo finalmente soli proseguiamo verso Westport, in cerca di quello che ci é rimasto da vedere nel parco nazionale di Nelson.
Ci fermiamo per i primi tentativi fotografici di nudo artistico sulla spiaggia, ma una volta nudi la cosa verte immediatamente in una erotica porno collezione.
Ci metto 5 minuti per spiegarle come tenere la fotocamera se vuole inquadrare la mia faccia in mezzo alle sue gambe ed includerci il suo addome ed il seno.
(per i lettori: scordatevi pure ch’io pubblichi quel ben di Dio)
Insomma. Noi siamo nudi su una spiaggia. La macchina, la moto ed i preservativi sono troppo lontani ed io, per leccare lei, ho sabbia su tutto il pisello. Proprio non si può.
Quindi frustrati ed affamati, vertiamo su pose che abbiano perlomeno attinenza con i calendari di nudo artistico.
Lei non ha mai visto i precedenti e così propone pose impossibili, dove devo fare la verticale o fare l’arco o la candela. Idee artistiche ma che mal si confanno per un ex alteta fermo da troppi anni quale sono io.
Nel posare a mo di candela cado e mi sdereno la schiena più volte. Lei ride e dice che intanto il sole ci sta abbrostolendo vivi. Ma si vede lontano un miglio che il sesso lasciato a metà e non finito, ci ha reso due pedine suscettibili a tutto che non sanno più nemmeno fare una foto.
E c’é gente che non fa sesso da anni.
Io, se dopo il 4 mese di viaggio, non facevo sesso, tornavo a casa dicendo che avevo fuso il motore alla moto. Magari in Russia, lì dove nessuno avrebbe mai saputo a chi l’avevo venduta per 5 lire….
T’immagini?
Proseguiamo in versione Blue Balls and Blue Lips per alcuni chilometri e facciamo un mega spuntino in un’area di sosta. Il proprietario é tedesco e ci mette un nano secondo a dirci che non possiamo mangiare roba nostra sul prato ma dobbiamo acquistare quello che lo spaccio vende. Me la rigiro all’italiana facendo la faccia di pesce e andandome con un umile “I’m sorry….”
Per la notte ci fermiamo in riva ad un fiume. Mangiati vivi dalle sand flyes di nuovo, decidiamo di fare due passi nella fitta boscaglia. Siamo ancora con le Blue Balls and Blue Lips e, fra un discorso e l’altro, ci scappa pure la litigatina.
E’ che Lei a volte mi parla come se avesse bisogno di investigare sulle cose che penso ed io le dico che se c’é una cosa che sono bravo a fare é condividere con Lei le cose che penso, tali e come stanno. Per cui termino la mia sentenza dicendole che non deve fare la psichiatra anche con me, visto che studia psicologia.
Non l’avessi mai detto.
Quella prende e sparisce nel bosco, lasciandomi indietro. Passano 15 minuti prima che mi permetta di riparlarle ed a quel punto ci scusiamo reciprocamente.
Parliamo sotto le stelle e cantiamo canzoni ad alta voce, mentre io mi lavo sotto la luce della luna e lei ridacchia delle dimensioni che il mio pene assume quando l’acqua é fredda.
Ribatto fingendomi offeso che, dal momento che é troppo piccolo, la obbligherò a praticare del sesso anale per confermare l’inefficacia delle mie dimensioni.
Faccio una cena a base di una mela ed un salamino, visto che lo spuntino é stato mastodontico (da GIG) e così la raggiungo in tenda dove ci facciamo le coccole per tutta la notte. Le Blue Balls and Blue Lips sono ormai passate e, forse, anche la voglia di ricominciare tutto da capo.
La desidero tanto, ma a volte il sesso di notte suona un po’ come una prevedibile mossa amorosa. Meglio farlo quando meno te lo aspetti.
Buona notte.