Stelvio International 2015
La mia prima volta al Passo dello Stelvio risale a Giugno, quando impegnato nella 20.000 pieghe ho scoperto per la prima volta l’Italia sia in grado di offrire al motociclismo. Conquistato dalla potenza degli scenari di queste vette, ho accettato con grande entusiasmo l’invito di Igor e di Alessandro a partecipare al 39° Stelvio International Metzeler 2015, certo che l’intorno non sarebbe stato da meno.
Non avevo però idea di cosa mi aspettasse, ma dopo un breve ricerca online mi sono fatto l’idea che negli anni precedenti si erano presentate decine di migliaia di appassionati.
Arrivato a Sondalo piove a dirotto, ma l’accoglienza è veramente calda. Igor non è ancora arrivato ma Alessandro mi riceve con estrema gentilezza e mette a mia disposizione tutto ciò di cui ho bisogno per presentare al pubblico la mia esperienza di viaggio e il libro che ho scritto, il Manuale del Motoviaggiatore.
Dispongo di un ampio spazio espositivo nel palazzetto sportivo, con un tavolo allestito per i libri e i due banner 3×1 appesi in bella vista dietro di me. Sul tavolo ci sono i libri, le brochure della Ride True ADV e sul mio notebook girano i video del mio giro del mondo e, occasionalmente per gli interessati, anche dei moto tour che organizzo in Patagonia e Terra del Fuoco.
La pioggia finisce presto, la mia tenda è montata nell’area camping, vicino al fiume e il numero di partecipanti aumenta di ora in ora. Saluto volti conosciuti dei marchi che ho utilizzato e con mia grande sorpresa vengo avvicinato dai titolari di altri marchi che mi lasciano il loro biglietto da visita con l’intenzione di iniziare una corrispondenza. Seguono alcune interviste, sia per l’ufficio stampa dello Stelvio International che per il redazionale di Moto da Strada, condotto da Enzo.
I libri intanto cominciano ad allontanarsi dal tavolo, autografati e destinati a motivare altri motoviaggiatori.
Le ore passano velocemente, ma in ogni occasione non manca mai l’impegno di tutto lo staff di volontari che lavorano all’accoglienza, negli spacci alimentari e negli altri stand. Quando troviamo un minuto, Alessandro e io parliamo della storia e della filosofia che alimenta questa manifestazione e rimango letteralmente affascinato dall’ideale di compartecipazione e contributo verso la comunità che anima tutti i volontari. L’evento ospita migliaia di persone, impegnate a divertirsi senza badare alla rumorosità fedele al motto “allo Stelvio non si dorme”. Eppure il paese di Sondalo accoglie tutti questi motociclisti, i concerti, i burn out e la folla con grande spirito.
La zona tente si riempie fino all’inverosimile, alcuni hanno strutture meglio organizzate del mio monolocale, i veicoli adibiti all’uccisione del silenzio sono molto creativi e non si fermano fino all’alba, i ristoranti lavorano freneticamente senza mai perdere l’ordine, i bagni pubblici e le docce sono sempre funzionanti (anche se in alcune ore di punta sono sovraffollate e da ripulire), e mentre tutto questo va avanti nel piazzale centrale si svolgono presentazioni, stunt, show e tutto l’intorno è molto carateristico.
A tarda sera è quando l’interesse dei partecipanti verte per ciò che è dentro il palazzetto dello sport e, come si vede nella foto principale, il mio spazio espositivo fa da vero e proprio punto di confronto fra me e i presenti. In piedi davanti alla mappa, utilizzando le foto come riferimento e i miei aneddoti, racconto le vicissitudini del viaggio, condividendo le mie impressioni, le mie esperienze e spesso rispondendo a molte domande specifiche del viaggio. Questa è la parte degli eventi che amo di più: il contatto diretto.
A quel punto chi prende una copia del libro sa che conosce lo spirito di chi l’ha scritto e questo è molto gratificante per entrambi.
Si arriva alla domenica in un batter d’occhio anche grazie alla compagnia di alcuni amici che sono presenti (ciao Diego, Davide, Stefano, Calogero) e di Igor che, nei momenti in cui si libera, viene a trovarmi per fare due chiacchiere. Sia nei suoi occhi che in quelli di Alessandro vedo persone dall’animo buono e credo che l’esito di questo evento dipenda anche dallo spirito delle persone che ne sono a capo.
Mentre smonto la mia libreria ambulante vengo presentato ai responsabili della Fondazione Marco Simoncelli, facciamo una foto assieme e scambiamo qualche parola sull’iniziativa. Poi la sorpresa finale: la premiazione che ha in serbo anche per me un riconoscimento. Nella foto lo potete vedere nelle mie mani mentre Alessandro tiene nelle sue la sua copia del mio libro.
Grazie davvero a tutti per questa tre giorni, è senza dubbio stato uno degli eventi più belli di questa stagione promozionale per il Manuale del Motoviaggiatore. Ho girato mezza Italia negli ultimi due mesi, da nord a sud, ma qui a Sondalo, un po’ per la scenografia, i paesaggi, i passi e l’organizzazione dell’evento, credo di aver avuto una delle mie esperienze migliori di sempre!
Grazie ancora e mi prenoto per il 40° che, a mio modo di vedere, sarà un’edizione altrettanto bella se non di più.