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4 Novembre 2006

E’ ancora mezzanotte quando mi sveglio per l’ennesima volt, questo volta non é solo il caldo, l’afa, il prurito ai piedi e le zanzare a tenermi sveglio.

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Due indonesiani si ubriacano facendo salotto davanti alla moto e la tenda. Non posso lamentare niente, sono del resto accampato in un ristorante in mezzo ai clienti, ma sono sudato, incazzato ed a petto nudo che sbatto le mie cose, richiudo la tenda, ma nessuna osa scusarsi.

Non che debbano, in fondo, come io non dovrei giustificare la mia improvvisa partenza.

Campro acqua nella notte che assorbe la vita attorno ad una stazione di servizio e cerco lunga la via per Jakartta un posto in cui accamparmi.

Un cane mi note e mi abbaia, poi viene ad annusare la tenda una volta che ci sono dentro. Non abbaia. Sembra curioso e non intimorito. la sua presenza ed i passi che circondano me e la moto mi rassicurano.

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Tutti mi continuano a dire di tigri nella macchia ed ho notato che i commenti si fanno sempre più frequenti e con una netta impressione che vogliano mettermi in guardia e non spaventarmi per gioco.

Per mia cultura una tigre é l’animale che fotografi allo zoo di Pistoia o che vedi in tv. Qui siamo in Indonesia e la gente le tigri le vedono nella foresta durante le quotidiane ore di lavorindonesia135o.

Sono diventato scrupoloso con la manutenzione di base della moto. Ne vado fiero e mi trasmette una serenitò che a volta mi manca.

Mi fermo per il pranzo e spendo 1 ora a sudare al sole sostituendo 4 candele che sembrano carbonizzate e rappresentano il singhiozzio del motore ad alti regimi.

Mi goreng, qalche piacevole conversazione con i commensali del ristorante ed una doccia lampo. Fa sempre più caldo via via che scendo al sud.

Sono quindi di nuovo fermo per un altro The Es, a 50 Km dall’ultima città dell’isola di sumatra.

Mi intrattengo con i proprietari del bar e con alcuni bambini che inseguo nell’aia del cortile che accomuna le loro abitazioni.

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Improvvisamente alla mia destra vedo il mare. Mi si apre il cuore.

Fermo di nuovo per una cioccolata, scopro di essere a 30 km da porto. Mi appare bellissimo con una strada struttura gialla che irrompe nel verde della valle.

indonesia136L’ingresso nel porto é rapido ed indolore. Sono le 18. Il ferry é lì che parte, sembra stesse aspettando me.

70000 Rp (7 euro) perché dichiaro di avere una moto di cilindrata maggiore di 500cc. Chissà se avessi dichiarato 450 se avrebbero controllato.

Chissà.

Il viaggio dura 2 ore. Caldo, fame, sete, noia, ecc. Qualche conversazione qua e là. Sono in Merac, isola di Java, per le 20. Stasera Hotel ed una due giorni per organizzare il mio soggiorno dai CS in cerca di qualcuno con cui flirtare.

Ceno per 5000 Rp con un ottimo Nasi Goreng e pianifico un ponte elettrico notturno per attivare di nascosto la lavatrice piazzata sul terrazzo dell’albergo.

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Osservando dall’alto le luci dle porto, persone passare, zanzare tentare di mordermi mentre aspetto che il ciclo di lavaggio si completi.indonesia137

Stanza 27. Mi porterà fortuna.

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 800.000 km percorsi in solitaria attraverso 78 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

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