TAPPA 1: Italia - Sud Corea

Ricordi della Turchia

Città toccate durante la traversata in Turchia: Kesan, Istanbul, Uskudar, Izmit, Eregli, Zonguldak, Inebolu, Sinop, Samsun, Carsamba, Ordu, Trabzon, Artvin.

Difficile pensare di girare il mondo senza avere un ben che minimo di coscienza riguardo i paesi che si andranno attraversando.

Nel mio caso entro in Turchia con una sconsiderata paura, derivata da pregiudizi e storie metropolitane rifilatemi prima del mio arrivo.

Ancora prima di fermarmi in dogana mi immagino di venir trattenuto e saccheggiato da dei sicari a cavallo con delle sciabole strette fra i denti.
Invece i turchi sono ospitalissimi e sempre disposti a dare ospitalità anche al più irritato italiano che giri in sella ad una moto.

Quando mi chiedono 10 euro per il rilascio del visto turistico io contesto dicendo che i cittadini dell’unione europea non devono pagare visti per viaggiare in europa e così, addolciti dall’arrivo di questo buffo italiano che non vuole pagare, mi rilasciano il visto gratuitamente, scrivendo qualcosa a penna sul mio passaporto e poi timbrandolo con un bel 90gg di permesso approvato.

turkey_10Sosto ad Istanbul dormendo dove capita per due settimane, mentre sono d’accordo con Ufo Plast per la consegna del materiale con il quale vengo nominato Testimonial.

Nel tempo in cui attendo, ottengo un’intervista su Hurriyet, primo quotidiano nazionale e l’offerta da parte di Mototal, officana autorizzata Honda, di fare una abbondante manutenzione sulla moto in previsione del lungo tratto che interessa la Russia.

In un pomeriggio, 5 esperti meccanici rimettono la moto a nuovo senza chiedermi un centesimo, offrendo perfino cay (il the turco) ed il pranzo.

Viaggiare quindi non é un problema, ma le persone in Turchia rappresentano tutto quello che di più inevitabile ci si possa aspettare da un viaggio.turkey_17

Se inizialmente pensavo che sarei stato vittima della crudeltà dei turchi, adesso che viaggio lungo la costa del nord del Mar Nero, mi ritrovo vittima della loro bonanimità ed ospitalità.
Mi é impossibile sfuggirgli.

Ogni qual volta mi fermo per chiedere informazioni o per accamparmi, vengo automaticamente costretto ad unirmi a banchetti, cene, cerimonie e poi senza discussioni sono scortato con moto e valigie nelle loro abitazioni per trascorrere almeno una settimana.

In uno di questi numerosi casi, i turchi e la loro ospitalità mi sono stati di grande aiuto per evitare di essere derubato da un gruppo di ragazzi curdi.

Girando a piedi scalzi in riva al mare di Fenerbace, vengo avvicinato di notte ed il mio porta sapone viene svuotato in cerca di soldi od oggetti di valore.

Sono fortunatamente lontano dalla moto, dove i miei soldi e i miei effetti personali sono custoditi, ma mi trovo nudo, in un punto oscuro della spiaggia e tre curdi che mi vogliono derubare mi circondano per frugare il mio case mentre teso e sorpreso cerco di far loro notare che sono a pisello di fuori per farmi un bidè in mare.
Quando scoprono che non ho soldi si accorgono della mia nudità e si scandalizzano divertiti, ma insistono nel voler restare e dopo poco addirittura mi invitano a bere proponendosi di offrire!
Sarà il giorno dopo che pochi chilometri più a est, me li ritroverò davanti con la moto ed il mio marsupio in bella vista.

Sarà una famiglia turca a prelevarmi invitandomi al banchetto organizzato all’aperto ed ospitandomi in Fenerbace per 5 giorni.

La costa sassosa del Mar Nero é bellissima, la natura spesso selvaggia domina e colora le coste rese grigie dal forte vento.

In un lungo tratto di asfalto appena steso mi ritrovo catrame fresco attaccato sui vestiti, cappello, moto, e quant’altro.
Ad un autolavaggio, chiedo del diesel e pulisco via tutto.

L’inglese non si parla di frequente, ma i turchi sono come gli italiani: si fanno capire.
Campeggio lungo la costa, poi in tratti verdi in cui si aprono foreste di alberi bellissimi ad alti decine di metri.
Mi sveglio dal rumore delle onde o di greggi di pecore che pascolano attorno alla moto.
In una occasione ho anche fatto da giocattolo per un pastore maremmano delle dimensioni di una mucca, che abbaiandomi a due centimetri dal fondoschiena, tradiva la sua aggressività con un maestoso scodinzolio della coda.
Il pastore, per scusarsi, mi ha regalato un barattolo di vetro con dello yogurt artigianale appena fatto.
Peccato che con la moto, sia andato a male in un paio d’ore, senza nemmeno darmi la possibilità di assaggiarlo.

turkey_32 Ricordo Ismet, guardiano del faro che illumina lo stretto del Bosforo. Mi scopre a dormire vicino all’ingresso ed appena gli sorrifo lui torna con birra, cetrioli e tutto un set di pentole con cui mi prepara del pesce.
Ricordo la famiglia a Fenerbace, accogliermi in casa loro e fare del mio tempo in casa un vero e proprio privilegio.
Ricordo l’urlo del Mar Nero in un pomeriggio di vento ed il senso di malinconia e nostalgia che la costa mi da quando la sabbia é umida e tutto sembra morto.
Ricordo un pomeriggio in cui avevo fame e di proposito mi sono fermato a chiedere informazioni ad una famiglia che stava facendo un pic nic in una foresta. Come previsto sono stato invitato, ma vedendoli così entusiasti di avermi con loro, non mi sono sentito in colpa.
Ricordo Hanife che con lo zio ubriaco mi ospita a casa sua dove conosco la madre e le sorelle. E ricordo la bellezza schiacciante di una di loro, che per niente intimidita, mi sorride mostrandomi quella bellezza tipica dell’est.
Ricordo le cinque preghiere musulmane. E ricordo il traumatico risveglio con cui, ogni volta, la preghiera delle 4 del mattino mi sbatteva giù dal letto della famiglia che mi ospitava.
Così ad alto volume e nitida. Stordito dal sonno ho veramente creduto fosse Dio in persona ad urlarmi in una lingua a me incomprensibile che fosse ora di smettere di girare il mondo e farmi prete.
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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 800.000 km percorsi in solitaria attraverso 78 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

Un pensiero su “Ricordi della Turchia

  1. Jem (Luciana) ha detto:

    “cay (il the turco)”

    ma fava cay non è IL THE TURCO è la parola che significa tè =) come in arabo sciai e in un sacco di altre lingue che derivano dall’aramaico XD!

    Poi si in Turchia viene preparato in un modo particolare che lo contraddistingue da quello arabo, quello inglese, quello cinese e così via!

    Ti amo.
    scureggia.

    1. Gionata Nencini ha detto:

      grazie maestra. posso andre in bagno?
      ;-P

  2. Jem (Luciana) ha detto:

    “Ricordo le cinque preghiere musulmane. E ricordo il traumatico risveglio con cui, ogni volta, la preghiera delle 4 del mattino mi sbatteva giù dal letto della famiglia che mi ospitava.”

    anch’io ricordo questo…certe mattine dietro di me venivano giù anche parole poco amichevoli per allah al-akbaaaaar!!!!Non ero la sola a cadere giù…. xD

    1. Gionata Nencini ha detto:

      Però a ripensarci, che spettacolo….
      La cultura Turca.
      Che intensità

  3. Elisbetta ha detto:

    Mi fa paicere avere conferma della cordialità dei turchi letta sulla lonely planet…in effetti la loro fama non è proprio quella di essere ospitali e gentili…

    tra poco con la mia super klr 600 (detta la poderosa 🙂 ) mi avventurerò in terra turca…
    non sarò sola…avrò con me il mio compagno e un carissimo amico…tutti eccitati all’idea di questo viaggio avventura…

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