E’ arrivato il grande giorno!
Dopo un assaggio nel 2012 con il Tour Altiplanico conclusosi prematuramente a causa di una bruciatura frizione nel bel mezzo di una salare boliviano a 4200 metri sul livello del mare, mi sono ripresentato a Santiago in cerca della soluzione e dei ricambi per rimettere a posto la moto che, dopo vari mesi di trascuratezza da parte del sottoscritto, aveva bisogno ben più attenzioni di quante non ne richiedesse la cassa del cambio.
Arrivato Andrea di MotoLife in mio aiuto e ricevuti i ricambi dall’Italia per rimettere in sesto la mia Transalp, corono oggi 4 Gennaio 2013 l’ennesima partenza per l’ennesimo tour: l’ottavo da quando sono partito e, se vogliamo anche uno dei più emozionanti visto che al suo termine sbarcherò con la moto in Europa per passare, dopo 8 anni orsono, in Italia in sella alla stessa moto che mi ha portato via nel 2005.
Comunque a parte questo inizio romanzato ed il fatto che per scrivervi questo stesso post mi trovo nella mia tenda piantata vicino ad un fiume, di notte, nella valle dell’Elqui a pochi chilometri dalla dogana cilena che visiterò per uscire dal paese ed apprestarmi ad attraversare il Passo de Aguas Negras, completamente sterrato ad oltre 4600 metri sul livello del mare.
Mi sono lavato i denti e i sedere dentro l’acqua gelata quindi finita sta pagina di Diario di Bordo mi metto a dormire.
La giornata in sé per sé non ha presentato nessun km entusiasmante perchè come ho più volte detto il Cile, durante gli oltre tre anni in cui ci ho lavorato, me lo sono girato in lungo ed in largo. Però di cose da dire ce ne sono comunque tantissime anche oggi e non solo dal punto di vista del viaggio.
Prima di tutto lascio un paese che per me è diventato una seconda casa e, senza esagerare, un secondo paese d’origine. Cile mi ha ricevuto nel 2009 e da allora mi ha adottato dandomi amicizie, lavoro, fama, soldi, salute, una ragazza bellissima ed anche di più. Sono riconoscente a questo paese, alla sua gente ed a come tutto ciò che vi ho trovato abbia coltivato dentro me un senso di sicurezza economica e serenità esistenziale capaci di farmi rimanere per più tempo di quanto non fossi solito rimanere in un paese.
Qui ho amato un paese bellissimo e ricco di posti fantastici da visitare in moto, persone calde e passionali, opportunità economiche molto favorevoli e tutti i presupposti per vedere al Cile come ad una isola “felice” in cui rimanere. Le sfide per permanere qui a lungo sono state tante e difficili, la burocrazia lenta e macchinosa mi ha spesso scoraggiato ma le persone che qui facevamo parte del mio circolo affettivo intimo e personale mi hanno sempre aiutato a crederci ed andare avanti anche quanto la voglia di mandare tutto a quel paese eccedeva.
Cile mi ha intrigato e stupito, amareggiato e realizzato. Mi ha fatto crescere e migliorare, mi ha fatto prendere impegni e mantenerli, mi ha fatto trovare amici e l’amore, mi ha reso uomo ed ha messo i miei piedi per terra.
Cile mi ha messo davanti a certe prove che mi hanno fatto capire di che pasta sono fatto. E l’esito che ne è uscito è stato decisamente soddisfacente.
Per questo dopo anni di duro lavoro, risparmi, sfide, impegni, rate, attese, pianificazioni, sogni, cambi di rotta, responsabilità, obblighi ed impegni mi rimetto in viaggio per l’ennesima volta con un grande senso di appagamento e gioia. E’ come posticipare per anni la cosa che si adora fare di più al mondo e finalmente ottenerla sapendo che il corso della vita già ci a reso persone più mature in grado di fronteggiare nuovamente i duri impegni della vita quando sarà il momento di fermarsi di nuovo.
Ed per chiudere tutto questo devo dire grazie ad alcune persone che hanno creato quel circolo affettivo su cui mi sono spesso appoggiato nei momenti difficili: la mia compagna, i suoi genitori, i nostri amici in comune ed i miei ex datori di lavoro. Ringrazio loro se sono atterrato in Cile con dignità e, dopo varie difficoltà, ne uscirò domani altrettanto dignitosamente.
Grazie CHILE PO!
Dietro a me Santiago, la moto sotto il culo, la certezza di ciò che si lascia, l’incertezza di ciò che si trova oltre ogni curva.
Foratura? Guasto? Angolo di paradiso? Notte sotto le stelle?
Non è per la possibilità di vivere il bene o il male, che viaggio come viaggio. E’ per la necessità di viverlo e basta, a prescindere…
Davanti a me la tediosa Ruta 5 che ho fatto mille mila volte. La imbocco senza fretta, ma senza pensarci. Vado in automatico, mi fermo a far benzina, pago i caselli e sto ancora lavorando alle cose della moto rimasta un po’ “non finita” nelle ultime notti prima della partenza: tiranti borse, tachimetro, bagaglio moto, distribuzione bagagli e pesi.
Pensa che ti ripensa le buone idee arrivano, ma le metterò in pratica quando mi ferma, se ho voglia.
L’importante e che le idee che migliorano la nostra vita arrivino chiare e tonda alla percezione che abbiamo di MIGLIORAMENTO. Metterle in prativa adesso o stasera non fa molta differenza.
Per cui continuo e pranzo, pago, altro pieno e quando arrivo alla Serena imbocco una strada nuova, in direzione Vicuña. Ci ero già passato di qui, nel 2009 in senso opposto quando il Passo de Aguas Negras era chiuso per neve e l’anno scorso con un gruppo di clienti sgangherati che si erano fatti il passo a 4600 metri con jeans e magliette a maniche corte. Dei rincoglioniti muscolosi che pensavano che la creatina avesse anche un potere termico…
Sta di fatto che uno era pure caduto in sella alla F800 e a parte metterci su i suoi 1500 euri di danni si era pure aperto la faccia. Erano giovani sti tipi, ma quello dell’incidente era uno importante, uno che se lo cercavi su google image appariva in decine di foto abbracciato con Barak Obama, vestito benissimo e apparentemente impegnato in una campagna di senatore. Pensa te…
Prima di arrivare a Vicuña mi si chiudono gli occhi e decido di farmi un power nap. Faccio un video per spiegare i vantaggi del power nap durante un lungo viaggio in moto e dico che 15 minuti sono più che sufficienti. Insisto anche nel dire che se uno è in grado può evitare di mettere la sveglia e svegliarsi da solo dopo 15 minuti alchè mi sdraio, chiudo la video camera e mi preparo ai miei 15 minuti di power nap senza allarme e quando mi sveglio è passata una ora e mi girano i coglioni.
Arrivo a Vicuña e vado subito in cerca di qualcosa di utile da fare: mettere in pratica alcune delle cose buone che ho messo in lista durante i primi 400 km. Compro la batteria del pannellino strumenti KOSO in una ottica con una avvenente cassiera sui 50, compro il dentifricio che mancava, riparo il carica batterie 12V per il cellulare che ho appena distrutto facendo inversione ad U e mi mangio un gelato.
Mi incammino di nuovo verso il passo di frontiera sapendo bene che è già troppo tardi per attraversare. L’idea sarebbe quella di avvicinarsi il pià possibile, cenare, chiamare Ylenia per telefono prima di mettere su la tenda e andare a dormire a pochi km dalla dogana per uscire dal Cile presto la mattina. Purtroppo però il segnale del cellulare sparisce fra le montagne e dopo cena decido di sfruttare il tempo che mi avanza per cercare di riparare il tachimetro e mettere su i tiranti alle borse facendo anche qualche cambio di distribuzione pesi.
Risultata: rompo la staffa del sensore nel tentativo di farlo funzionare però assicuro tutte le borse moto con i tiranti e trovo anche un sistema di pareggiare i pesi e mettere ogni cosa al suo posto. Poi prendo la moto faccio 20 km e vengo ad accamparmi proprio qui vicino al fiume.
Polola no me odies porquè quise llamarte pero ya no tenia recepcion.
Spesa del giorno: 57000 CLP
In bocca al lupo …..Goditi anche questo viaggio…….
crepi anche questo lupo!
Grazie Chile po!! Grande pololo!!! Eres seco!!
pololaaaaaaaaaaaaaaa
Non posso che farti i complimenti e incoraggiarti in questo meraviglioso viaggio ma mi chiedo una cosa:Il grafico “Trip Stats” indica l’altitudine in -metri? ma sei sotto il livello del mare o quella misura la il ” – ” è una semplice linietta di “elenco”?
puttana miseria è vero l’altitudine è in negativo…. come faccio a sistemarla???
Buon viaggio Giò, anche questa volta faremo un pò di strada assieme…che tu lo sappia o no 😉
Non vedo l’ora! Ciao
Buon viaggio Giò, anche questa volta faremo un pò di strada assieme…che tu lo sappia o no 😉
Buona riparenza Giona.
grazie enrico!
Anch’io vado in moto per chilometri a migliaia, ma non come te. In bocca al lupo!
Grazie Alberico, non conta la quantitá ma la qualitá! Un abbraccio
hai fatto più cose te in 8 anni girando per il mondo con la Transalp che io. Avrei tanto voluto regalarti un pieno di benzina per poterti aiutare ma la mia situazione a soldi non è ottimale, tanto che ho smesso con la moto (sperando la mia riparta, un giorno) e giro in bicicletta. Massimo rispetto x te. Spero di sapere e di esserci quando tornerai qui in Italia.
Grazie Francesco, mi sento onorato di leggere le tue parole, a presto dunque
Ti dico solo che sei un grande!!!!
grande Lucia! grazie
Ciao Gionata, un po’ mi dispiace che lasci il Cile proprio nel momento in cui pensavo di iniziare a lavorarci, ma così è.
Sarà un piacere seguirti.
Ti abbraccio, un saluto anche a Ylenia.
Ciao
Fabrizio.
Ciao Fabrizio, beh tu lo sapevi giá da tempo per cui non ti lamentare. Vedrò di seguire il tuo consiglio e presentarmi a Modena dopo il mio ritorno per vedere se posso essere d’aiuto per la parte Cilena e Sud americana…
finelmanete sei ripartito bravissimo!!! raccontaci tutto!!!
tuttooooooooooooooooooooo!
Buona strada Giò.
Grazie Antonio, sto usando i tuoi stivali per fare sto Tour, grazie
Buona strada, amico mio. Goditela senza fretta.
Grazie Francesco, vedrò di fare del mio meglio!
Oh rintronatooooooo ce l hai fatta a ripartire finalmente!
Ne dubitavi, dai tempo al tempo cazzo…
No ti prendevo x i culoooooo!!!! :DD
Ricca Rock rintronatoooooo
Vai con dio, ragazzo prodigio!
Detto da te…… dio……. prodigio…. ;-P
Buon viaggio !
Grazie Amico Smanettore
Grande Gionata…que envidia tu viaje….¡cuidate!
grazie nonnooooooooooo
Bun viaggio
Grazie Nelu