Camminavo per le strade di Vancouver, stanco, appesantito dai km ed il freddo di ieri, dall’adrenalina del mio ingresso in un nuovo paese e le pochissime ore di sonno. Per questo odio i dormitori degli ostelli.
Camminavo e mi sforzavo di vedere qualcosa che valesse la pena. Poi arrivo al Vancouver Convention Center, che si affaccia sul mare ed è separato dalle montagne innevate da questo stesso specchio d’acqua piatta e silenziosa.
Aerei d’acqua che atterrano poco distanti, ronzando come zanzare ed i cerchi concentrici che arrivano fino al portico dove cammino, con le mani in tasca, abbracciato dalla mia felpa azzurra e le ultime ore di luce prima della notte. Il cielo è nuvoloso, il grigio ed il blu riempiono questo spazio ampissimo ed i miei passi sono scanditi dal silenzio, assieme a quelli dei pochi altri passanti.
Poi ho pianto, nascosto nel cappuccio e senza versare lacrime. Lo sentivo dentro, mentre l’emozione mi piegava gli angoli della bocca e stringevo gli occhi, ho pianto.
Ho pensato di aver fatto tutte queste migliaia di km per essere qui oggi, per farmi questa passeggiata nel porto di una città che non è la mia, circondato da persona che sapevo non parlavano la mia lingua, da cittadini fra i quali non avrei incontrato casualmente un vecchio conoscente.
8 anni in moto, partito dall’Italia ed oggi sono a Vancouver, in Canada in questo tardo pomeriggio di fine inverno che mi stringo dentro la felpa e mi commuovo di come gli eventi mi abbiano portato fin qui.
Ogni metro che ho visto da dentro il casco, ogni curva fatta, ogni frontiera attraversata ed ogni odore nuovo assimilato riconducono qui, dove la idealizzata ambizione di fare “il giro del mondo in moto” si è lentamente concretizzata ed è prossima a compiersi.
Ho fatto il giro del mondo su una moto
Ho visto il mondo seduto su una moto
Ho Viaggiato dentro il mondo, in moto
Come durante il mio sbarco in Giappone, nel 2005, le nuvole grigie coprono le vette lontane, il silenzio regna sovrano e l’acqua fa da ponte verso le mete che i miei ed il mio cuore anelano.
Non mi pento di niente, rifarei tutto.
Ed è per questo che oggi ho pianto.
Poi è passata un canadese in pantaloncini da corsa con un fondo schiena così e m’è tornato subito il sorriso…
Che ci vuoi fare?
bello, un chiaro esempio di come si possono descrivere le emozioni interiori. 😉
si veramente Gionata ha una capacità in questo ……….sopratutto per la fine ……….;) miticoooooooooo
basta poco che ce vo?
Berardocco Danilo ce la sto mettendo tutta danilo!
..anche tu sei umano…anzi, proprio il provare queste sensazioni, ti fa capire quanto a volte siamo deboli e da dove viene la forza interiore per continuare….la famosa carica, poi, uno spiraglio che riporta alla realta’.. i hulo l’è sempre i hulo!!
ahaahaa
sappi che sei un uomo ricco……..molto ricco….e non solo per quello che fai e che hai compiuto ma per quello che sei in grado di “sentire” ………. hai la mia totale stima e se ti incontrassi mi toglierei il cappello. Un abbraccio fraterno Gionata. Grande !!!!!!!
grazie paolo, non posso fare a meno di ringraziarti e pensare cosa direbbe una bella lettrice se mi incontrasse. hai la mia totale stima e se ti incontrassi mi toglierei il reggiseno…..
Sei grande ..Gionata!!!!!!!
grazie Frabri!
Go forward Gionata… ogni tanto ti panso e spero ci incroceremo da qualche parte per il mondo … oggi parto per los Angeles e poi las vegas per un congresso… me lo sento che prima o poi ci becchiamo..sto aprendo una televisione avventista in italia… appena ci incrociamo ti faccio un intervista per il canale…. Saluti
ma allora siamo vicinisimi!!!!? mannaggia ci siamo mancati per un pelo! un grande abbraccio grande uomo!
Proprio in questi giorni sto rileggendo la tua relazione che mi portasti in officina ancor prima di partire…… eri poco più che un pischello 🙂 ma avevi dalla tua una determinazione contagiosa…. per me questa relazione ha il valore di un libro raro da cui non me ne separerò mai ….. sono passati 8 anni e tante cose sono cambiate sia per me ma soprattutto per te facendoti acquisire un’esperienza invidiabile (nel senso buono)……. ma comunque io vedo sempre quel pischello con la sua voglia di fare e di dire minchiate !!! eh eh e eh eh eh ….. continua sulla tua strada e se passassi dalla nostra isoletta durante il viaggio di ritorno ne saremmo felici…… un abbraccio
grande max, tu c’eri, ci sei e ci sarai! ma sicuro che quella relazione te la sei tenuta tutta per te? non mancheremo di rivederci, tutti assieme! un abbraccio
commovente, in particolare la canadese 😉
e ti pareva?! ;-P
Pensa, un giorno, come ti guarderanno i tuoi figli quando raconterai loro quello che hai fatto, e come lo hai fatto, gia’ li vedo, con gli occhi sgranati su di te, e la mente a fantasticare i posti la gente, un viaggio per il mondo, e con il mondo, e quanti cieli, quanti tramonti, quanta liberta’ hai potuto provare, e ivece io (noi) qua in ufficio davanti ad una merda di computer a fare le scimmiette con un soffitto bianco e sempre uguale sopra la testa.
Grande Gionata, mi fai sognare quello che vorrei fare, e non è poco !!!!!
Pensavo una roba, ma i figli da che parte del mondo gli hai lasciati, no perchè con quella scusa dell’ospitalità non mi stupirei che ci siano dei Nencini qua e la 😉
Mio figlio sarà il primo a sapere che ha tutta la libertà di viaggiare, se gli fa piacere… o magari quando sarò vecchio viaggerò assieme alla famiglia, chissà
Massimo Dalseno ahahhah, che scusa dell’ospitalità?
Alessandro, Capraia fiorentina
Ciao, anche se non scrivo, ti seguo dal 2005, c’ero anch’io a Campi per la tua partenza, avevo un ducati 888 invece della mia TA, che ho ancora. Andando avanti arriverai quasi a chiudere il cerchio, dall’alaska a vladivostok non c’è poi molto.
Vedo che stai correndo molto, non ti piaceva una puntatina al grand canyon? e ai deserti limitrofi? Comunque buon viaggio
Alessandro, ci sono motivi personali per cui sto seguendo questo ritmo, ma ci sono anche motivi sciocchi come il fatto di aver viaggiato in tutti i climi meno questo. Ho visto il deserto, i climi monsonici, le pioggie, i cladi afosi, i caldi aridi, le primavere, le estati, ma il freddo vero non l’ho sfidato mai….. ci vedremo di nuovo in italia al mio rientro? spero di si, così ti RI do le paste come feci nel 2005 su per il passo del muraglione!
Hi HI.. ciaoio di paste conosco solo quelle del bar carlino….
quanod torno in piega te ne insegno altre!
(y)
che?
un ragazzo, una moto, un sogno: un uomo. Punto.
grazie riccardo
‘Cos I know what it means
To walk along the lonely street of dreams – Buona strada Gionata!
di chi è sta bellissima frase?
Grande pensiero di un grande!!!
Grazie