Potrei essere solo stanco o potrebbe essere già stasera il momento in cui questo diario non mi coinvolge più. Non so.
Ho dormito poco é vero. E male. Ho girovagato per le strade fino all’ 1. Poi con un TukTuk sono tornato alla stazione bus dove ho dormito su due seggiolini scomodissimi per due ore.
Una volta sul bus accade l’inverosimile.
Siamo 5 scemi e ci distendiamo su due seggiolini che ognuno occupa, ma io cambio posto 4 volte perché mi piove in testa. Poi l’autista é di clacsonn facile e la tromba é fortissima. Lui la suona ogni 10 minuti per spaventare mucche e cani in mezzo alla strada e per segnalare al vicinato dell’imminente arrivo del bus.
Poi qualcuno fuma, poi qualcuno parla a voce altissima.
Di sei ore di viaggio dormo 20 minuti.
Se non altro non ho avuto problemi con la mia vescica. Quando arrivo a Takhek raggiungo la banca e rimango folgorato. E’ chiusa e dentro il cortile, protetta dal cancello invalicabile, non c’é ombra di un solo guardiano.
Chiamo Ah che per i primi due minuti parla laotiano, poi quando si sveglia (sono le 10) mi dice come se nulla fosse:
Today is saturday, bank closed. You can come monday!
Cosa?!?!?!
Stringo la cornetta e mi agito con un inglese categorico alché lei mi propone di trovarla davanti alla banca dove mi raggiunerà a breve.
Arriva con in collo una bambina dalla bellezza indescrivibile, le somiglia, ma assomiglia tantissimo anche all’uomo che l’accompagna, Ah lo presenta come suo marito.
Fiasco.
Già rido se penso a quello che scriverò oggi per voi. Nonostante sia un diario personale, un Daily Journal, la sensazione con cui mi dedico a questa stesura é la medesima che si ha quando si compie qualcosa si essenzialmente naturale/personale, ma in un contesto pubblico.
Un po’ come pisciare per strada, non importa quanto appartato sia l’angolino in cui la fai o quanto usuale possa risultare una stupida pisciata. Quante volte avrai pisciato in vita tua?
1 milione? 2?
Che sarà mai per un po’ di persone che potrebbero vederti?
Invece no….
Per quanto incurante tu possa essere per la situazione “pubblica” in cui fai il tuo bisogno, non avrai mai il totale abbandono che hai isolato dagl estranei, chiuso nella intimità.
La stessa dinamica ce l’ha questo diario e le cose che scrivo. Non sarò mai completamente spontaneo ed a mio agio. Soprattutto non scriverò mai incondizionatamente. Ovvio che scrivessi per me solo, eviterei molta dell’auto ironia con cui scrivo queste pagine.
Non é me che devo intrattenere ed interessare. Ai fini personali, cerco solo di ricordare dei dettagli che si perderebbero nel tempo e di dare loro voce nel capitolo che mi aiuta a capire secondo quale evoluzioni quotidiana divento la persona che sono.
Qui e Adesso.
Appunto!
Capirete bene che se non fosse per voi, non avrei che bisogno di una magra lista di eventi, di parole chiave, necessarie a ricordarmi cosa accade di giorno in giorno.
Tipo:
- Ah mi lancia dei messagio chiari
- Spero di portarmi Ah a letto
- Ah ha una figlia ed un marito
- Io sono sorpreso
- Mi sento un coglione
- La speranza di trombarmi una laotiana, lentamente sfuma…
Ovvio che anche sopra un po’ di ironia e sarcasmo non mancava, ma oggettivamente un diario sintetico per punti suonerebbe più accademico e meno performante. Non mi piaerebbe, non con il gusto con cui scrivo per la gioia di comunicare qualcosa.
Come scrivevo in chat a Fabrizio, é essenzialmente grazie a qusta mia quotidianità e diretta autoanalisi che questo viaggio mi cambia e mi fa crescere.
Credo sia già tempo di dare valore non solo ai chilometri e le foto, ma i sentimenti ed i dubbi.
Quando Ah mi lancia il suo addio, ingrano la prima e stonfo a terra con la moto come un’idiota. Quest’addio lei se lo ricorderà per tutta la vita…
Il piazzale é fatto di lastre d’asfalto su cui la mia ruota tassellata anteriore non aderisce. Ero quasi fermo per cui poco male, ma la fetta di merda mi fa bollire la faccia.
Anche ieri mattina, nel piazzale di un’altra banca, sono caduto allo stesso modo.
Takhek -Vientiane richiede 4 ore di moto. Piove a dirotto ma i rettilinei sono lunghi ed aperti. Sono a 140 Km/h con l’acqua che preme sulla mia tuta antipioggia Spark. Potrei viaggiare per ore senza incamerare una singola goccia d’acqua grazie a Cose di Moto.
Due pieni da 11 USD cad e dopo due soste per uno spuntino ed una visitina al bagno.
Sbuco davanti alla stazione dei bus dove dormivo alle 3 di stamani. Mi ricordo la strada ed arrivo in centro in 10 minuti. MI assale a questo punto una brutta sensazione. Non so che diavolo ci faccio qui.
Vientiane non mi é nuova e appare come la solita odiosa città.
Risalire fino a LouangPrabang sarebbe sciocco a quest’ora, ma non voglio considerarmi arrivato.
Anche se ho percorso 300 Km, sono tentato di entrare in Tailandia adesso, pur di non dovermi mettere a pensare che non sono arrivato.
Mi fermo e faccio due passi.
Boccio la Tailandia e concludo che con 6 giorni rimanenti, potrei se non altro fare una lavatrice, una doccia e lavorare al sito.
Trovo una GuestHouse da 4 USD a notte con bagno incluso.
Da questo momento in poi passerò ore davanti al PC.
Niente più.