Gionata in viaggio, TAPPA 5: Cile - Argentina

15 Dicembre 2008

Secondo il quasi tempestivo scambio di email fra me ed il manager Honda Argentina, ci sono tutti i preusupposti per un incontro questo pomeriggio.

Sono sveglio dalle 4 della mattina ed aspetto le 9, lavorando ad alcuni alrticoli di in moto.

Pablo dorme ancora ed alle 9 mi chiudo in camera senza far rumore e chiamo gli uffici Honda.

Una conversazione di pochi minuti, dove il mangar tecnico mi consiglia di raggiungerlo nel pomeriggio stesso per incontrarlo e spiegargli la mia situazione.

Se lui sa di me e se adesso pianifico il mio arrivo ad Honda Argentina, e’ solo grazie ai dirigenti di Honda NZ che, senza alcuna mia istanza, hanno pensato bene di raccomandarmi a questo nuovo potenziale aiuto.

Pablo e’ felice di guidarmi per la strada e cos’ partiamo di buon ora per gli uffici.

Il traffico a Buenos Aires e’ tale che non ci e’ possibile arrivare in orario se non con l’ausilio di un taxi. 35 pesos (7 euro).

Paga Pablo, ma mi riprometto di rendergli i soldi. Al momento non ce li ho, gli sportelli di cambio a Lomas de Samora non esistono.

Arriviamo giusto in punto.

Mi viene chiesto il nominativo alla porta dalla sicurezza e vengo fatto accomodare nella poltrona dell’¿ingresso principale.

Le mura adornate del marchio Honda, spuntano sopra a qualche modello da esposizione.

Due guardie alla sicurezza, nessuno alla scrivania di accogliemento.

Alcuni impegati ben rivestiti, sia uomoni che donne, escono ed entrano dalla porta degli uffici, notando la mia presenza e quella di Pablo.

Indosso la maglietta Honda che Honda MPE Austrlia mi ha regalato.

Quando il manager arriva fa accomodare me e Pablo nell’ufficio e si rivolge subito in spagnolo a lui.

La cosa mi ittita alquanto dal momento che al telefono la nostra conversazione e’ stata in inglese e cosi’ e’ stato il nostro scambio di email. Aspetto di poter parlare e prego il manager di rivolgersi a me in inglese, dal momento che Pablo non e’ al corrente del motivo per cui mi trovo negli uffici Honda ed il suo inglese non mi aiuta a capire lo spagnolo.

L’inglese del manger invece, e’ impeccabile, ma lo riserva per i momenti in cui e’ ovvio ch’io non arrivi a capire le spiegazioni che riserva a Pablo.

Faccio notare ancora una volta che Pablo si e’ offerto di accompagnarmi e che al momento vivo a casa sua, ma che non viaggiamo assieme. Invito Pablo a raccontare la storia del nostro incontro, menzionando suo padre e noto che Pablo, come ogni altra volta, racconta con entusiasmo il nostro incontro ed i motivi per cui mi trovo a vivere con lui.

Piazzo davanti al manager alcuni dei magazine con i miei articolie spiego che, almeno questa volta, non mi trovo a chiedere assistenza alla moto, ma qualcosa di piu’ semplice.

Dico che la moto e’ stata messa a nuovo da Honda NZ e che arrivera’ il 4 Gennaio da Auckland.

Sarebbe possibile ricevere assistenza Honda per l’importazione moto in Argentina? Magari disponendo di un furgone che vada al porto a prendere il crate?

Il manager storge la bocca e dice che NO! in questo momento non possiamo giustificare il tipo di spesa che comporta un’operazione come quella che ci chiedi. Possiamo fare qualche intervento di manutanzione alla moto, senza limini, dal momento che ci e’ piu’ facile manipolare le operazioni in officina….

Gli dico che sarei allora felice se potesse parlare con i ragazzi di Dakar moto, per appurare che sappiano cosa stanno facendo, alche’ il manager, svogliatamente dice che vedra’ quallo che puo’ fare.

Cambia posizione sulla sedie e  cheide se sono li’ per ricevere un qualsiasi tipo di supporto finanziario.

Lo guardo negli occhi e gli dico che l’importante per me e’ sapere la moto nelle condizioni di continuare il viaggio e che Honda NZ ha provedduto a tutto.

Non chiedo soldi, gli dico schiettamente, ma un po’ di visibilita’ non mi dispiacerebbe.

Anche a costo di cedere le mie foto a costo ZERO.

Lui sgrana gli occhi, affina la bocca e fa la faccia di chi si e’ gia’ scrollato ogni problema di dosso. Come se adesso, tutto quello che servisse, e’ inventare una buona scusa per non farsi coinvolgere.

Mi rigira la storia dell’Argentina, della crisi, della manodopera, dell’impegno costante che tutto richiede e poi eccede in dettagli e dritte su quello che sara’ il mio viaggio in Sud America. Mi parla con il tono di chi ha tutta l’aria di voler concedere le proprie parole ad un prezzo.

Come se le sue dritte avessero un valore inestimabile, per quale dovermi accontentare a non pretendere altro da Honda Argentina se non questo mucchio di parole.

Io a tratti lo interrompo, dicendogli che Si, in effetti dice il vero o che Si, lo ricordero’. Ho come l’impressione che il punto suo sia sviare dal punto della questione.

Inoltre la maggiorparte delle parole e dei racconti che sgorgano dalla sua bocca, sono rivolti a Pablo, in lingue spagnola.

Sento una rabbia pulsarmi dentro. A me che basterebbe sentirmi dire – come mi e’ gia’ spesso capitato – no guarda non mi interessa, adesso mi tocca sedere davanti ad un dirigente Honda che si intrattiene con le sue stesse frasi…

La mia terza richiesta la lacio da parte, perche’ ormai e’ chiaro che non otterro’ nulla.

Vengo cosi’ congedato e, per curiosita’, ricordandomi quanto affermato dal manager all’inizio della nostra chiacchierata, dico:

Mi occupero’ dell’importazione e del recupero della moto da solo, ma sarei felice di poter portare la Transalp qui in officina per rimontare il tutto e fare i dovuti controlli prima della partenza.

La risposta e’ clamorosa….

 

Mmmmmmm – asserisce il manager – ma poi dovremo fare le carte per giustificare l’ingresso della moto e per poi farla uscire e sara’ sicuramente un processo lungo ed impegnativo.

Gli stringo la mano, lo ringazio e per tutto il resto della giornata taccio, accompagnato da Pablo in citta’ che mi mostra una stazione di servizio, un mac donald, un conteggio alla rovescia per il passaggio pedonale:

Gli chiedo perche’ mi faccia notare certe banalita’? Mica sono nato in Africa, dove regna la savana. Le stazioni di servizio, il mac donald ed i semafori esistono in ogni angolo del mondo che ho visitato.

Il culmine arriva quando mi dice che sono un turista.

Premo il tasto SWITCH OFF del cervello e me ne sto zitto fino al mio ritorno a casa.

Non ho ancora cambiato i miei soldi in pesos e cosi’ mi organizzo per raggingere la citta’ presto domattina, fare un giro e convertire un po’ di euro.

Inoltre chiama Sandra di DakarMotos.com.

Prendiamo appuntamento per domani all’officina per discutere dell’importazione della moto.

Pablo si offre di accompagnarmi, ma sono categorico.

VADO DA SOLO, GRAZIE. NON SONO UN TURISTA E POSSO AVVENTURARMI PER LA CITTA’ DA SOLO….

Ceniamo con dell’ottima grigliata di carne, del pane e dell’insalata preparata da Antonio. Rosa mi chiede come mai non mangio mai. Io dico che apprezzo il loro aiuto, ma ho lavorato 10 mesi senza sosta per mettere dei soldi da parte e adesso ho dei fondi da poter spendere per comprarmi da mangiare e contribuire con le spese.

Cosi’ alle 23 sono in camera, mando un mail al dirigente Honda Argentina dicendogli che sono rimasto amareggiato dal nostro incontro e che non ho bisogno del suo aiuto.

Di leccargli il culo non mi va e diplomatico fino al punto di essere accondiscendente, non mi riesce.

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 800.000 km percorsi in solitaria attraverso 78 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

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