Matteo: Ciao Gionata! ti rubo 2 minuti: si lo so che stai pensando…"e sti cazzi che ha fatto un tema ‘odesto minkione?!" se ti va di leggere per me è importante un tuo consiglio.
Ho realizzato di essere uno schiavo. dal mattino alla sera lavoro, quando torno a casa non ho la forza per fare nulla. nei weekend mi riposo. No, le vacanze non centrano una favazza…non me ne frega un cazzo del villaggio in egitto..o di una settimana dovechessia e poi sotto di nuovo a 90.
Come Neo in matrix e come il tuo conterraneo Tiziano Terzani ho capito che il sistema è fatto per fotterci il cervello: lavoriamo tutto il giorno perchè deve essere così e solo così possiamo comprare mille cose che non ci servono ad una fava ma che la società ci fa sembrare fondamentali (la stessa società che si prende i ricavi).
Ormai ne ho 30…non voglio arrivare a 70 anni (se ci s’arriva) e morire senza avere visto il mondo. C’è il mondo laffuori e tu lo sai …tu l’hai visto! ci sei dentro da parecchi anni…fin da quando hai preso la bici per girare l’italia..
Ormai non posso più tornare indietro, è come se avessi aperto gli occhi…mi viene da vomitare a vedere il mio capo che stacca alle 19.30 felice o incazzato a seconda del lavoro.
Me la voglio vivere io la mia vita perchè ne ho una sola (e anche se ne avessi 2)…non me la voglio fottere dietro una scrivania che a 60 anni mi piglio un tumore e buonanotte al cazzo.
Che ne pensi? che faccio? tu come stai? sei contento della tua vita? com’è il mondo? che ne pensi di noi che stiamo "a casa" ?
Se sei arrivato a leggere fin qui ti ringrazio Gionata, spero in un tuo consiglio…due righe.
Buona vita,
Matteo
Enzo: ciao gionata!!
cercando su google qualche giorno fa "girare il mondo in moto" ho conosciuto la tua storia e il tuo viaggio..
ne sono rimasto veramente colpito..! in primis perkè stai facendo qualcosa che per adesso sogno solo di fare..CONOSCERE IL MONDO viaggiando come fai te..nn lavandosi anke per una settimana,avere le mani ke ti puzzano
di c…a,arrangiarsi con quello ke si ha e ke si trova,stare a contatto e diventare in alcune situazioni un tutt’uno con la natura..!! io adesso ho 19 anni, ma purtroppo sono molto più maturo,particolare,complicato della media…sto pensando anke io di partire raggiunti i 21..per questioni burocratiche e altre cose…
in secundis perkè hai avuto il coraggio,la forza ed il carattere per affrontare una cosa simile!!!
da qualche giorno guardo sempre tuoi commenti,video,immagini,notizie perkè mi hai veramente incuriosito ed affascinato..soprattutto perkè sei un amante e un ricercatore della VERITA’ !!!
leggendo ho visto ke non ti piacciono e ke guardi con indifferenza i commenti dei lettori..e ke nn vuoi assolutamente ke
le persone si identifichino in te..io spero solo, raggiunti i 21,di avere la forza di volontà che hai avuto tu e basta…di
affrontare un’impresa simile(perkè trattasi di impresa..x me-!!)
un tuo video mi ha veramente colpito(oltre a quello di poki giorni fa in cui sei appena svejo..spettacolare..ahah),quello in cui parli di te,quando eri ancora un "bischero",dove si vede in sfondo la muraglia cinese..
mi ha colpito perkè dici ke nella vita le cose difficili non sono girare il mondo in solitudine,la lontananza della famiglia,i rischi a cui vai incontro,i soldi, la salute..anzi,ke queste cose sono proprio il bello del viaggio..ma bensì ke nella vita le difficoltà sono di tipo esistenziale,caratteriale,personale..il non riuscire a fidarsi della gente,il non riuscire ad aprirsi alle persone,il non riusire a confidarsi , aiutare un estraneo,sorridere adun passante…beh..devo ammettere ke ho ritrovato molte cose, se non tutte, ke fanno parte di me..(non vojo identificarmi è!!!) però fa sempre piacere capire ke "non sei l’unico"..
dunque..volevo allora kiederti, senza essere invadente, se c è stato un motivo,un fatto ke ha fortemente creato il pensiero in te "ora basta, parto", oltre alla noia, alla vita non stimolante di cui hai parlato..
un ‘altra cosa…forse la più importante… dopo questi anni, dopo questi viaggi, dopo le tantissime ore passate in solitudine, dopo le ore passate con gente veramente in difficoltà,dopo aver vissuto anni di VERA VITA, cosa è cambiato in te?? nel tuo carattere?? nel modo di approcciarsi alla gente ?? nel modo di vedere la vita??se hai imparato a vedere e ad apprezzare i lati "migliori" in tante cose, nella gente,negli amici,nei genitori,nella monotonia…in definitiva, quel video lo rifaresti uguale a distanza di 5 anni ?????avrei tante altre cose da kiederti , ma è già tanto se sono riuscito in queste!! ciao Gionata, sei una gran persona e soprattutto vera..
Gionata:
Arriva il tempo in cui guardi indietro e vedi una porzione di vita che non è più un’iniziativa presa e conclusa, se non una vera presa di posizione. Questa consapevolezza delle cose accade specialmente quando le persone che ti osservano dall’esterno, si avvicinano con una domanda o con un dubbio. Quello che è chiaro è che loro vogliono capire, loro vogliono sapere e che tu, teoricamente, custodisci le risposte che la gente anela.
Ma non è così.
Perché le risposte più importanti che ho dato a me stesso e che con il tempo ho pubblico, suonano forse più come domande.
Quando ho letto Matteo ed Enzo mi sono sentito in dovere di scrivere questo post che, a differenza di quelli scritti nei passati mesi di Lavoro qui in Cile, ha un tono un pochino meno superficiale ed ironico.
Una ha tempo tutta la vita di fare il serio ed anche tutto il tempo e le scuse di fare il cretino. Credo che adesso sia importante ricordare che responsabilità ho nei confronti di chi sfoglia le pagine del mio sito in cerca di input su cui basare una scelta importante nella vita.
Io credo di essermi sentito come Matteo negli anni prima di partire. Dopo la scuola si prospettava solo una tediosa e poco creativa routine lavorativa che avrebbe ridotto il imo tempo libero a niente e portato nel mio piccolo entusiasmo personale un tetra dose di monotonia.
Così ho scelto di non farne parte, ho fatto le valige, acceso la moto e ciao!
Ho sempre pensato che nella vita non ci fosse niente di assoluto ed è per questo che scrivo qui a caratteri cubitali:
Se siete infelici dove siete, NON PARTITTE!
Lo scrivo perché il viaggio, il nomadismo e lo stile di vita che ho scelto di praticare non sono l’unico modo di auto realizzarsi. Per me forse si. Per molti altri no.
E’ importante che io vi dica che a fare quello che faccio io non ci vuole più coraggio che a farsi 10 ore lavorative con il minimo garantito e 3 figli a carico.
Ogni cosa è difficile a modo suo, ma l’importante è che ogni persona affronti le difficoltà che il proprio stile di vita comporta, con libero arbitrio e determinazione.
Perché il giro del mondo in moto, le notti in tenda, i pasti spartani e gli incidenti in moto sono tutti belli ed appassionanti quando a raccontarteli è uno che realizza il suo sogno.
Ma se ci metti mia madre, mio padre o mia sorello (o anche uno dei miei migliori amici), questi diventano scemi in un paio di settimane.
Ci sono persone che sono felici a casa a fare quello che fanno. Altrimenti questo stile di vita non sarebbe mai esistito. E’ lo stile di vita che si confà alle persone. Non dovrebbe essere il contrario.
Ma se lo stereotipo che vi propinano nella società viva stretto. Createvene uno. E credeteci.
Quindi fate le vostra scelta.
- Vivere in viaggio si può.
- Morire dentro facendo quello che fanno gli altri (e quindi contro voglia e solo per convenzione) anche!
Quindi scegliete in modo autonomo ed interessato.
E se i vostri amici vi dicono che si, che no, che meglio di no, che pensaci bene, che ma sei scemo?, ascoltate solo quello che vi dice il cuore.
Sarete un po’ di parte.
Ma alla fine è della vostra vita che decidete. Non di quella degli altri.
Un abbraccio
copio e incollo nella mia anima, copio e incollo nella mia testa …. ma per quanto possa copiare e incollare sarà la mia decisione…grazie Gionata, grazie Enzo grazie Matteo
Grande Gio per il Post!
e credo che riprendo a registrare risposte ai tuoi post nel momento giusto in cui forse posso contribuire con qualcosina di utile.
Oramai sono più di 10 i lavori che ho avuto, 4 nazioni in cui ho fatto diverse attività, 9 moto e – solo in Italia – 180000 km percorsi con i miei ultimi tre paio di due ruote.
Tutto questo per dire che fare qualcosa come hai fatto te sarebbe anche per me un sogno ma sono altrettanto soddisfatto dei 25 km di andata e gli altrettanti di rientro che faccio sulla mia cara Vespa dell’83 e/o della scappatina di fine settimana che mi faccio con la Caponord (con tanto di 400 km evitando le autostrade per evitare di pagare più di pedaggio che di benzina).
Nel frattempo ho una famiglia, diverse responsabilità e anche la voglia di accompagnare i miei tentando di tornare a loro parte dell’impegno che ci hanno messo nel accompagnarmi e anche loro con i problemi minori e maggiori della quotidianità.
Leggere i tuoi post mi fanno viaggiare nell’anima e più di una volta mi è sembrato di crescere anche se ero fermo in una stanza davanti al solo schermo della mia Notebook.
Tutto questo per dire che noi siamo quello che assimiliamo di quanto abbiamo percorso. Secondo me non centra se siamo in uno od in un altro paese e/o realtà. Possiamo essere ricchi di anima nella zona più povera così come poveri anche di cervello nel paese più ricco.
La scelta di mollare tutto e partire (te l’ho anche detto in altro post) coinvolge anche l’accettare della possibilità di non tornare mai più. Forse puoi tornare al posto di partenza ma comunque non sarai più lo stesso che una volta è partito. Nel partire però non lasciamo indietro ciò che siamo e ciò che abbiamo fatto. Questo è parte indimenticabile e indispensabile del nostro bagagliaio ed è la guida di esperienza di cui ci siamo arricchiti.
Non so se una persona con una destinazione raggiunge un nuovo stato. So solo che nel viaggiare deve aver capitalizzato nuove conoscenze, una nuova visione della realtà e – specie – tutti quelli che abbiamo attorno e ci accompagnano.
Poco fa abbiamo fatto un incontro internazionale delle Caponord in Slovenia.., 50 ragazzi da ben 10 nazioni ognuno con la sua storia di realtà e problemi e anche con la volontà di condividere con perfetti sconosciuti. Tale come a te è capitato ovunque.
Questo davvero mi fa sentire contento dell’umanità e delle qualità delle persone “normali” che ci sono ovunque. Basta tentar di scoprire in quale modo esaltare queste virtù per renderci conto di un’altra ricchezza che ci sta proprio attorno anche se non la vediamo con gli occhi giusti.
Per questo PARTIREPER per me vuol dire molto di più che un viaggio o una destinazione. E’ proprio la tua scelta di farci partecipi di una crescita nella quale possiamo essere parte anche restando fermi ai nostri schermi.
Basta saper scegliere la qualità delle esperienze che vogliamo vivere e sentire come piene nella nostra vita quotidiana. Ti/vi faccio un esempio:
– a mezzoggiorno sono felice di potermi riposare all’ombra di un albero (anche se mi fa uscire dall’aria acondizionata e fuori fanno ben oltre 30 gradi);
– al mattino mi godo la tranqulità della mia Vespa anche se vedo i SUV e i macchinoni che per fare le medesime distanze vedono tutto dietro il finestrino;
– nel weekend mi incavolo con le autostrade ma mi godo tanto il piacere delle statali dove a volte mi perdo e scopro la gentile anima di chiunque sia mi dia le istruzioni giuste per arrivare a destinazione.
.., e a te caro Gionata!? non è capitato e non capita lo stesso!?
Ecco che ognuno di noi ha la stessa opportunità di arricchire il proprio viaggio in questa vita. Nella mia PARTIREPER è già un tassello più che importante 😉
.., ci siamo capiti!?