2 Novembre 2006
Questa notte mi sveglio di continuo.
Penso dipenda dai rumori che appena sveglio cessano di ripetersi, ma noto che senza T Shirt, ho un certo freddo alla schiena e osì mi copro con una giaca e tiro dritto fino alle 8.
E’ comunque abbastanza presto e così mi cimento in battute, video, scatch e foto con 20 indonesiani che mi assistono smontare la tenda e montare sulla moto.
Tento un guado con il 100% dell’equipaggiamento. Non cado per miracolo ed il video che documenta il tutto é perfetto per il video a mio nome che presto realizzerò.
Noto che la guida continua risulta molto meno impegnativa se iniziata di buon’ora. Pranzo alle 10:30 inun prestigioso ristorante di 3 ordine, dove tutto é stato disposto con il geniale tocco della consapevolezza.
Inoltre l’approccio che lo staff ha non é né troppo freddo né troppo incadente ed il ritmo delle mani del cuoco sanno come fare il loro mestiere.
E’ un piacere guardarlo confezionare il riso dentro a quelle confezioni di carta che piega con cura e incoscente precisione.
Netta é la proporzione di ogni incarto ed altrettanto netta la linea linda e semplice dei suoi vestiti, così tradizioniali. Il figlio di 2 anni si ancora alle gambe di quest’uomo che leggero sulla sua postura, riduce i passi dietro al bancone al minimo indispensabile.
Il figlio adesso raggiunge a gattoni il bancone e si nasconde per gioco.
Guido così sazio e rilassato per 300 Km filati, senza molti problemi se non al mio culo che non ricordo facesse tutto questo male durante i giornalieri 500 Km in Russia.
Sembra non ci sia molto altro da aggiungere. Arrivo in prossimità di un ristributore e noto che a valle, la vegetazione si apre seguento quelle che sempra il corso di un fiume.
Trovo un viottolo e mi ci fiondo. A riva vedo un corso d’acqua bellissimo, con scimmie che si saltano addosso da un albero all’altro e bellissime ragazze che lavano i panni strofinando le saponette sul tessuto disteso su un bellissimo tronco secco che si immerge appena nel fiume.
Bingo!
Mi accampo, faccio doto e cerco di seminare un indonesiano sulla 30in che parla un ottimo inglese ma é anche un incontenibile logorroico.
Quando é notte e sono solo, lascio la tenda e fuggo alla ricerca di cibo.
Al ristorante, fra un doppio Mi Goreng e gli scherzi che faccio ai bambini dei gestori, mi viene offerta la camera di Eko, la cameriera che mi piace.
Se non fosse che ho la tenda già montata in un posto da sogno,una notte su un materasso me la concederi. Dubit, ma chissà che non mi facciano dormire in sua compagnia. Magari domani resto un giorno in più ed accetto l’invito.
Prima di dormire accendo un piccolo fuoco per fare foto notturne. ma sono circondato da due tipi che a tutta prima non promettono nulla di buono. Poi i due si cimentano per aiutarmi a raccogliere legna e mi fanno una piacevole compagnia. Decido di includerli con me nella foto ed é curioso insegnare a due pescatori notturni come loro (che sanno a mala pena cosa sia una fotocamera), i tempi di apertura di un’obiettivo, l’anteprima ecc. ecc.
Fanno tutto quello che dico loro, metà incuriositi e metà sorpresi di trovarmi lì. Dico "good night" e "terima kasih" e loro, senza pretese, si alzano e grati mi dicono "sama sama" e se ne spariscono nella macchia.
ecco pavone spennato, per esempio di questo mese non si visualizzano le foto mentre il mese precedente le vedevo (io intanto ti indico quali sn i mesi in cui nn si vedono così quando hai tempo di vedere perchè nn ti devi scervellare quella testa di cocomero!)
cazzo, ma mancano un monte di foto….
rimedierò, prometto!
lo metto.
smetto.
ammetto.