Il mio Coming Out
Questa è la Newsletter più importante, intima e personale che io abbia mai inviato. Ora che ho compiuto 30 anni sento il dovere di uscire allo scoperto e mettere al corrente tutti voi di una cosa importante che non ho ancora dichiarato.
Scrivo questa confessione incoraggiato da un bicchiere di vino e sono certo che dopo averla pubblicata mi sentirò molto più sollevato con me stesso.
Per cui faccio un sospiro profondo e lo scrivo qui:
Per chi era presente ai vari moto raduni del 2013 saprà che la cosa non è fresca di giornata (visto che sono già due anni che non parlo pubblicamente di questa mia cosa), ma saprà i motivi per i quali questa rivelazione ha tardato ad essere pubblicata.
Per chi invece non è venuto ai raduni e non conosce la storia dietro a questo avvenimento personale molto importante, ecco di seguito una breve sintesi che vi farà compagnia per i prossimi minuti.
Ai tempi mi trovavo in Cile, sono appena tornato dalla Patagonia Settentrionale con gli 11 lettori con cui ho inaugurato la MOTO2, ho 200 euro in tasca e non so come farò a rimettermi in viaggio per l’Alaska.
Vado a cena da Ylenia per celebrare il mio ritorno e quando dalla cucina passiamo alla stanza da letto mi viene annunciato che ad Agosto dello stesso anno sarei diventato padre.
Prenoto un volo per l’Italia per dirlo di persona ai miei genitori per spiegare il perché il giro del mondo avrebbe subito una pausa ed anche perché il Cile sarebbe stata la mia casa per un tempo indefinito.
Un volta tornato a Santiago sono nella stessa situazione economica che ho affrontato in Giappone ed Australia. Ho 200 euro in tasca, sono in un paese straniero e non ho un lavoro. Come se non bastasse sto per mettere su famiglia per cui devo darmi una mossa. Se da una parte mi sento preoccupato per l’importanza di una stabilità economica in questa nuova situazione dall’altra mi faccio forza pensando a quando gli stati di urgente necessità economica mi abbia spinto in più occasioni a trovare un lavoro in poco tempo.
Il primo lavoro che mi viene offerto è come guida turistica in moto (e qui ci sarebbe da aprire un capitolo intitolato: “i compromessi agli ideali cui deve saper scendere un viaggiatore quando mette su famiglia”) ed una volta ingranato con il lavoro io ed Ylenia ci installiamo in una casa in affitto in attesa della data del parto.
E come nel 2005, anche la nostra convivenza inizia con quello che avevamo e ce lo facevamo basta.
La casa aveva un letto, una culla, un piano cottura, un frigorifero, un tavolo pieghevole con 4 sedie e la mia moto parcheggiata fuori. Iniziava l’autunno, non avevamo un mezzo di trasporto nostro ed ecco che, a malincuore ho deciso di mettere la mia Honda Transalp 2 nuova di pacca in vendita su un sorta di ebay sudamericano.
I mesi passano con le prime difficoltà a lavoro, difficoltà con la burocrazie cilena ed anche difficoltà con il sistema di salute privato carissimo di questo paese. Fortunatamente Ylenia riesce a districarsi fra le clausole vessatorie dei contratti sanitari e riusciamo a farla partorire spendendo solo 800 euro.
Leonardo nasce il 14 Luglio del 2011 alle 1 del mattino e pochi giorni dopo, quando ce lo portiamo a casa felici come una pasqua, ci rendiamo conto che non dormiremo mai più come abbiamo sempre fatto e che per essere buoni genitori si deve per forza volerlo, onde evitare di scaraventare qualunque neonato fuori dalla finestra dopo la prima settimana di sonno arretrato.
Passano i mesi, io metto su pancia, la casa è arredata, abbiamo una macchina, i lavoro va bene per entrambi, abbiamo dei risparmi, programmi per le ferie e Leonardo compie un anno. Guardiamo le foto dei mesi precedenti, ricordando gli aneddoti che parlano dei sacrifici, gli sforzi, le ore piccole, gli straordinari e ci sentiamo degli eroi, dei protagonisti in una vita che va avanti soprattutto grazie alla maturità che abbiamo dimostrato davanti ad ogni difficoltà.
Grazie e soprattutto al fatto di averci creduto assieme e di non aver supplicato aiuto a nessuno. Questo per me era importante.
Gli scrittori continuano a riconoscermi per le strade, a scrivermi email da tutto il mondo e qualche canale televisivo mi invita anche a partecipare in studio. Faccio ancora tutto come prima, racconto il mio viaggio a chi mi riconosce per strada, rispondo alle mail con lo stesso entusiasmo e partecipo alle interviste con lo stesso orgoglio, ma poi una volta a casa sono talmente impegnato con la famiglia che gli impegni con partireper si accumulano ed io li comincio a mettere in secondo piano.
Invece che i tagliandi alla moto faccio le visite pediatriche a Leonardo; invece di aggiornare il sito tengo la contabilità della casa ed invece che viaggiare liberamente viaggio per lavoro.
Incredibile pensare al percorso umano, piuttosto che chilometrico, che ho dovuto compiere per stringere fra le braccia questo nano in carne ed ossa che ora mi chiama “babbo”. Ci sarebbe da scriverci un libro su come sono diventato padre.
E si intitolerebbe così:
Il bimbo che sorrise al viaggiatore e lo rese uomo.
Poi Leonardo ha compiuto due anni ed io ed Ylenia abbiamo sentito il bisogno di rimetterci in gioco, di provare ad osare un po’ di più e vedere se credere in noi stessi ci avrebbe potuto portare più lontano. Così ci siamo disfatti di tutti, dei mobili, dell’auto, delle cianfrusaglie ed abbiamo cominciato a viaggiare. Lei e Leonardo all’isola di Pasqua ed io in Alaska.
E quando ci siamo trasferiti in Italia abbiamo viaggiato ancora e continueremo a farlo mentre edifichiamo il nostro futuro. Abbiamo mille idee in testa e credere in noi stessi ci aiuterà.
Per quanto idealistico questa frase possa sembrare, serve in ogni ambito. Sia per fare il giro del mondo in moto che per condurre una vita all’altezza delle proprie aspettative.
DI fatto essere padre è l’ennesimo Viaggio a cui mi sottopongo ed intimamente credo che funzionino più o meno tutti alla stessa materia.
Ecco.
Comunque se non eravate presenti ai raduni di quest’anno non fatevi tradire dalla faccina amorosa di Leonardo perchè il carattere l’ha preso da me e sotto quella scorza di pupazzo simpatico si cela un rompi coglioni di prima categoria. Lo dico con il sorriso.
Magari un giorno quando non ne potrò più lo metto all’asta su ebay. Un si sa mai…
Ma cosa c’entra la parola Coming Out?
Beh, diciamo che a me non era mai piaciuta l’idea di far diventare la mia vita privata un reality show (anche se ho raccontato molti giorni della mia vita in viaggio su questo stesso blog – se pur con un filtro) e ancora meno piaceva l’idea di strumentalizzare un figlio per indurre le persone ad aiutarmi economicamente per far fronte al nuovo nascituro. Invece di fare con i principini reali di Inghilterra, trasformando la nascita del loro primogenito in una telenovela, abbiamo preferito tirarci su le maniche ed evitare di esporci al pubblico in un momento in cui eravamo fragili e dovevamo concentrarsi sull’edificare una nuova stabilità.
Ci siamo riusciti e adesso che le cose hanno preso una certa piega ho ritenuto importante e significativo condividerlo anche con tutti voi.
E bravo Gionata, volente o dolente prima o poi bisogna crescere….
hai capito il giramondo! ha messo su famiglia! evvai! 😀
Grazie Gionata per emozionarci con le tue emozioni… Un abbraccio anche a Ylenia e Leonardo 😉
Mitico Babbo Gionata … 🙂
bella jo!!! che bella notizia! che la luce del cosmo illumini sempre la tua strada.
Tanti auguri Gionata, il piccolo Leonardo e solo una settimana più piccolo di mia figlia, mi riconosco in molte cose che hai scritto e continuo a seguirti come ho fatto in questo ultimi 3 anni… Sei un grande anche in questo, ciao.
Gionata: sei un grande!
Siete grandi
Cazzàrola !!! QUESTA E’ UNA BELLA NOTIZIA !!!!!!!
Bravo ! Complimenti a te e a Ylenia per come avete gestito il ‘nuovo arrivo’ !!! (:-)
Auguro a TUTTI un FANTASTICO proseguimento nella Vs. vita !!!!
¡Felicidades!
Incredibile
Questo è il vero colpo di scena
Condivido le parole di Pinuccio (e Doni). Un percorso incredibile…Un abbraccio a tutti voi
Le mie felicitazioni, te lo dico da padre di una bella bimba di 4 anni.
èèèè?! ahahah, non ci credo…ma infatti mi sembrava che da qualche annetto la tua esperienza fosse diventata bruscamente meno coinvolgente. Cioè…un bambino? Ed è già grande?! Manco sapevo che avessi una compagna…Complimenti Giò, hai le palle…
Caro Gionata, di tutte le strade, le avventure e difficoltà che hai e ci hai fatto vivere, questa è la più impegnativa e difficile. Ma tieniti forte è la più bella e carica di emozioni che non immagini, non riuscirai a paragonarla a niente di così forte. Perciò non mi resta che augurarti un buon viaggio e un benvenuto in quel mondo fatto da milioni di viaggiatori che partono per…. Un abbraccio da un motociclista e viaggiatore come te.
tempo fa scrissi questo: http://motoviaggiatore.blogspot.it/2013/02/i-viaggi-nel-tempo.html
come siamo scontati… 😀
p.s.: Leonardo… non potevate scegliere nome più azzecato !! 🙂
O Gio’, tu m’ hai fatto preoccupa’.
Dici faccio auttinghe e metti ‘na foto tutto rasato col rossetto 😉
Piuttosto, capisco gli impegni familiari, ma il video dell’ evento a che punto è?
Un abraccio a te, Ylenia ma sopratutto all’ adorabile rompic… ;P
Giò, oltre ad essere un grande Viaggiatore, dimostri di essere anche un grande Uomo! Auguri per tutto!
meno male…con il rossetto facevi cagare. Grande Gionata!!!
E bravi Gionata e Ylenia 🙂 auguri a tutti e tre! ^_^
Questo si che è un viaggio! 😀 Bravi bravi! E complimenti per il “nanetto” c’ha due occhietti da paraculo niente male! ^_^
Il viaggio più importante ed emozionante. Auguri
io ancora a 46 anni non riesco a prendere questa importante decisione… spero tu sia contento e ti auguro di trovare quella felicita’ che continuo ad inseguire.. (esiste?)
E bravo Gionata, quella è una ruota che gira che ti porterà lontano a scoprire emozioni nuove proprio come han fatto le ruote della tua transalp!!!
Un abbraccio al piccolo Leonardo ed a te, e un grosso bacio a Ylenia!!! 🙂
tanti complimenti e in bocca al lupo……….il viaggio continnua.
……siete bellissimi……
Complimenti a te e famiglia….questo sara’ il “viaggio” piu’ importante della tua vita….Un mondo di auguri….:)
Grande Babbo! Mica lo sapevo! E pensare che quando ho letto “faccio OUTING” mi sono detto..noooooooooooooooooo anche Lui ! Ma come Proprio Lui!!! Stai a vedere che con tutte le pupe che si è spupazzato in giro per il mondo, gli è venutA a noia 🙂 Poi un secondo dopo pensandoci:- Un’altro mito che cade…..e poi la bellissima notizia invece leggendo l’articolo. Sono contento Ciccio per te anzi per voi e benvenuto Leonardo! Non sono venuto agli ultimi raduni perchè in questi anni sono anche io diventato come te x 2 e come sai ho 2 anni di sonno arretrato 2 anni di idee appese ad un filo, ma felice come una Pasqua perchè la vita cambia, ma la gioia che ti danno i tuoi figli, non è paragonabile con niente. Io e mia moglie ci diciamo, ma come abbiamo fatto finora a vivere senza loro?? Boh, misteri e miracoli della vita. Auguri Babbooooooo Gionataaaa
Ora tutto ha più senso! Augurissimissimi !!!
veramente tanta stima gionata, notizia stupenda e ti sei comportato davvero da eroe!!!
Gionata sono Davide da montespertoli ci siamo visti sabato sera e volevo confermati la mia ammirazione anche come padre . Sei un grande e auguri.
Adesso capisco tutta quella fretta di arrivare in Alaska.
Difatti non capivo come mai stavi lentamente “abbandonando” il tuo famoso motto che ti ha accompagnato in tutti questi anni di viaggio ( Partire per viaggiare, non per arrivare ) e la tua esigenza di finire il viaggio in Alaska mi dava un senso di forzatura nei confronti di tutti i lettori che da anni ti seguivano.
Ti chiedo scusa se ho pensato male ma, adesso sapendo la vera motivazione, ti posso dire che hai fatto la cosa migliore.
Non mi resta che farti (farvi) i complimenti per la nuova avventura e quindi “bon voyage”. 😀
Ciao Gionata. Anch’io come te dovro’ partire per un viaggio tra i più importanti della mia vita… Questa volta non in moto però. Ma sarà tra i più entusiasmanti perché lo farò con Mariella mia moglie e Carla la mia primogenita. Due gemelli in arrivo per marzo…….. E sarà tutta un avventura come quelle vissute in giro per il mondo sulla mia amata “moto”.
Ciao Gionata, non scrivo mai sui forum per una forma di timidezza, ma leggere questo tuo post mi ha spinto a farlo. Che bella che è la vita, sei partito spinto dalla voglia di viaggiare, di conoscere il mondo ma non avevi una ragione precisa ma solo un istinto una irrequietezza. Ed è bello ora pensare che quella irrequietezza che spingeva la tua moto per le strade piu’ strane e i tragitti piu’ impervi, era il tuo bimbo che aveva una gran voglia di nascere.
un abbraccio di cuore
Daniele
viva le moto
che bello 🙂
Ebbravo Gionata … sei partito bambino e sei tornato uomo, non vorrei metterti ansie, ma come si dice a Roma mo so ca….i, i miei figli hanno 24 e 19 anni e sono molto piu’ impegnativi ora che da piccoli, ma dovessi tornare indietro, non cambierei una virgola, una vita senza figli non riesco a concepirla, il mio viaggio, per ora rimane nei miei pensieri, ma prima o poi !!!!!! in bocca al lupo per questo nuovo viaggio……..
Ecco cos’ era quella sensazione strana che mi hai lasciato quando ti ho incontrato a monte morello.
Ti capisco perfettamente, e ti ringrazio di cuore per aver condiviso una così bella intimità. Xkè non c’è solo il mito del viaggio e il desiderio di realizzarlo ma l’uomo, con le sue infinite sfaccettature, forze e debolezze, gioie e dolori, le sue infinite lotte….
Questa è la vita e spesso chi è preso a guarsar gli altri se ne dimentica… che siamo tutti esseri umani.
Grazie per la condivisione, c’è sempre e solo più respect! Vi abbraccio a tutti e tre!
Hai avuto comunque un grande coraggio!!!!!! Auguri alla tua famiglia!!!!
Questa si chiama realtà…il tuo racconto mi ha emozionata.