Nell’era del motoviaggiatore 2.0, documentare le proprie avventure con foto e video da pubblicare online sul proprio sito personale o blog o sui social network è diventato più che una tendenza: è un’abitudine dalla quale sembra che il viaggiatore moderno non possa prescindere. Non si tratta solo della possibilità di far sopravvivere la propria esperienza al trascorrere del tempo. La “democrazia” della rete, dove ognuno può avere il proprio spazio e la propria visibilità, ha creato un fenomeno di massa per il quale anche un viaggio “personale” può acquistare un valore socialmente rilevante se pubblicato, documentato, condiviso. Tutto questo grazie anche a strumenti tecnologici sempre più performanti e a buon mercato e alle piattaforme online intuitive, facili da usare e da personalizzare. Con uno smartphone e una connessione Wi-Fi è possibile rimanere in contatto con i propri followers quasi in tempo reale, tappa dopo tappa.
Certo, esistono ancora quei viaggiatori che preferiscono mantenere la propria avventura una questione intima e personale, limitandosi a scattare qualche foto ricordo da tenere nell’hardware del proprio computer e da mostrare solo agli amici più cari.
Non è mio compito analizzare le due scuole di pensiero e i pro e i contro dell’una o dell’altra condotta. Ciascuno è mosso dalle proprie motivazioni: riservatezza, nel primo caso; voglia di condivisione o esigenze di visibilità nel secondo.
Certo è che condividere il proprio viaggio richiede un impegno di tempo quotidiano, ma tale impegno può ripagare enormemente il viaggiatore grazie ai contatti generati e ai risvolti positivi stimolati nelle vite delle altre persone. Io decisi di documentare il mio viaggio in un’epoca in cui facebook e i social network non esistevano. Alla mia partenza, molti pensavano che non sarei riuscito nella mia impresa. Chi credeva che ce l’avrei fatta, dubitava che il mondo potesse offrire delle sicurezze a un ventenne come me. Condividere chiaramente la mia esperienza sul web servì per dire ai primi che si sbagliavano, e ai secondi che l’avventura era fattibile e alla portata di tutti. Lo feci anche perché credo che la condivisione di un’esperienza unica come quella di un viaggio possa migliorare la percezione del mondo a quelle persone che, sedute davanti a un computer, potrebbero aumentare il proprio bagaglio di conoscenze sui posti più remoti del mondo ed essere incoraggiate a uscire “là fuori”, scoprendo nuovi paesaggi e culture con i loro occhi. Senza l’idea di condividere la mia esperienza di viaggio-avventura in moto, questo stesso manuale non sarebbe mai stato scritto.
Ecco di seguito i miei consigli per un buon Equipaggiamento Foto, Video e per l’acquisizione dei dati in viaggio e anche per l’Equipaggiamento per l’Orientamento e la Navigazione, anche questi aspetti del viaggio diventati molto condivisi su piattaforme di mappature geo-referenziate dal vivo.
[one_half][button color=”red” bgcolor=”#cc0000″ hoverbg=”#” textcolor=”#” texthcolor=”#” bordercolor=”#” hoverborder=”#” size=”big” link=”https://www.partireper.it/portale/equipaggiamento-foto-video-e-dati/” align=”center” target=”_blank” radius=”0″ outer_border_color=”#” icon_color=”#”]FOTO, VIDEO e DATI[/button][/one_half]
[one_half_last][button color=”red” bgcolor=”#cc0000″ hoverbg=”#” textcolor=”#” texthcolor=”#” bordercolor=”#” hoverborder=”#” size=”big” link=”https://www.partireper.it/portale/equipaggiamento-per-lorientamento-e-la-navigazione/” align=”center” target=”_blank” radius=”0″ outer_border_color=”#” icon_color=”#”]ORIENTAMENTO e NAVIGAZIONE[/button][/one_half_last]
Detto ciò vorrei concludere l’argomento facendo una provocazione a chi esprime agli altri il proprio eremitismo convinto, magari dicendolo apertamente sul proprio profilo facebook, su twitter, su linked, su google+, su tumblr, su pinterest, su youtube o vimeo (tutte quelle piattaforme social che rendono un utente-eremita, un utente-social ahaha).
Fai fai i ganzino anti-condivisione.
Se unn’era per la condivisione dei Sumeri e un tunn’imparavi nemmeno a leggere e scrivere; figuriamoci poi con la matematica, medicina, tecnologia, letteratura, ingegneria ecc…
Tutto quello che sai lo sai grazie a chi l’ha condiviso con te: filosofi, artisti, scienziati.
Senza la condivisione gli album dei Pink Floyd oggi sarebbero canzonette che Waters si fischia in doccia prima di andare a lavorare, pensando che “suona bene”.
Condivisione è utilità per chi verrà dopo di te. E’ passato, presente e futuro.
Vaia vaia…..
Purtroppo non nessuno di noi esseri-social saprà mai chi sono questi eremiti convinti, proprio perché hanno scelto di non far sapere niente a nessuno. Il che è tremendamente poco utile per il tramandarsi delle loro esperienze, ma è assai utile a noi che cerchiamo di far tramandare le nostre.
🙂