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“Partire per viaggiare, non per arrivare”: questa frase è la filosofia di viaggio di gran parte del popolo motociclista, sempre attento più alle strade da percorrere che alle mete da raggiungere.
E questa è anche l’idea alla base del sito e dei progetti “turistici” di un ragazzo italiano che ha fatto del vagabondaggio (in senso buono, s’intende) la sua filosofia di vita.
L’escalation che ha portato da appiedato a motorizzato è stata fulminea: giro d’italia in autostop nel 2001, giro d’italia in bici nel 2003 e giro del mondo in moto nel 2005 e nel 2006 (il giro è tutt’ora in corso: gli ultimi aggiornamentirisalgono a fine gennaio e si riferiscono alla Cina).
“Nessuna meta prefissata. Nessun itinerario” questi sono i propositi del coraggioso biker, partito in solitaria con l’obiettivo di conoscere il mondo esterno e quello dentro di sé.
Ma al di là di questa professione di nomadismo, il giro del mondo è stato pianificato attorno a dei punti fermi, quasi dei dogmi che il giovane Gionata Nencini si è autoimposto: sfruttare il più possibile il visto d’entrata in ogni paese per visitarlo e conoscerne gli usi e costumi, al fine di confrontarsi con persone differenti e approfondirne la conoscenza; non impiegare il viaggio a fini turistici, bensì ‘etici’, impegnandosi a prestare il proprio lavoro (non retribuito, ovviamente) dove necessario; realizzare un diario da condividere via etere durante il viaggio.
Non si tratta di un’impresa che aspira al guinness dei primati, ma di un viaggio conoscitivo, così come precisa l’autore del progetto: “Partire per non è un viaggio da record, è un viaggio per la conoscenza”.
Lasciando un attimo da parte l’idealismo nasce spontanea una domanda: come è possibile fare tutto ciò senza consistenti risorse economiche?
E’ la stessa cosa che deve aver pensato Gionata, che infatti si è dato a lungo da fare per procacciarsi gli sponsor per la sua bizzarra avventura, che gli hanno fornito i materiali e l’equipaggiamento necessari al lungo viaggio. Ma non soldi, come ci tiene a precisare lo stesso Gionata che ha voluto dimostrare come il fattore economico sia un fatto secondario.
E ci è riuscito: con l’aiuto di tantissimi sostenitori è riuscito a mettere insieme l’occorrente per il viaggio e a equipaggiare il suo Transalp in modo che fosse in grado di portarlo in giro per il globo.
Ha compilato una lista di “indispensabili” e l’ha messa a disposizione sul sito, aggiornandola mano a mano che gli sponsor fornivano l’attrezzatura necessaria.
E’ possibile monitorare costantemente gli spostamenti di Gionata tramite il sito che ha creato, punto d’incontro tra il ragazzo toscano e il mondo esterno, e anche vetrina pubblicitaria per chiunque ha contribuito anche minimamente alla realizzazione del viaggio.
Tra gli sponsor figurano “Cose di moto”, “UFO Plast”, “Scottoiler”, “MEM Informatica”, “Momov” e tanti altri ancora.
Le cose da scrivere su questo ragazzo sarebbero veramente tante…. Troppe, per un blog.
E inoltre è mio desiderio non sminuire, o peggio ancora ridicolizzare, le esperienze di vita di Gionata, ricche e variegate al punto da risultare difficilmente riassumibili nell’arco di poche righe.
Lascio quindi a voi l’arduo ma piacevole compito di scoprire il suo mondo….
Via | Partireper