LA MOTO DI GIONATA
Quando a Febbraio mi contattasti per propormi un recupero totale della tua moto ne fui molto meravigliato….. conoscendoti da anni, e seguendo il tuo viaggio, pensavo che ormai fosse stato giusto mandare in pensione quella povera veterana, soprattutto dopo la botta in Bolivia.
Ne parlai con i miei soci Claudio e Filippo e decidemmo di accettare la sfida…
Si, perché di sfida si è trattata….. quando arrivò la moto non credemmo ai nostri occhi, ormai era diventata un’ammasso di ferraglia che però aveva qualcosa da dire ancora ….. prima di essere smontata tutta rimase qui in vista di quella sfida annunciata, cioè recuperare ormai un mezzo arrivato alla fine.
Già, semplice….. nulla è impossibile … ci sono mille restauratori che lo fanno…. Ma le domande fondamentali erano queste :
Cosa recuperiamo dei pezzi originali ?
Cosa utilizziamo di pezzi usati ?
Cosa compriamo di nuovo ?
Come abbiamo intenzione di costruire la moto?
Come renderla il più affidabile possibile, tecnica e anche bella da vedere ?
Le risposte non erano facili da trovare, soprattutto a questa domanda :
Deve costare il meno possibile ?
Questa è stata la sfida, costruire questa moto cercando di spendere il meno possibile…
Se non avessimo avuto problemi di budget non ci saremmo posti nessuna domanda, avremmo eseguito il lavoro e basta.
In alcune mie mail avevo ipotizzato come costruire la moto e alcuni consigli dati dai ragazzi che ti seguono sono stati utilissimi, non l’ho fatto fino a ora ma adesso intendo ringraziarli tutti.
I lavori veri e propri sono partiti ad agosto di quest’anno con lo smontaggio totale della moto (aiutato anche da Valeria) e qui ci siamo resi conto che della povera veterana non restava più, o quasi, nulla da fare … i bulloni si spezzavano, i dadi stridevano dietro alla ruggine, ormai era tutto mangiato tanto che la terra degli sterrati ormai si era cotta addosso alla componentistica fungendo da vernice ossidante !!! il motore era arrivato alla frutta e avrebbe avuto bisogno di una revisione totale con dei costi altissimi….. ma una cosa era ancora sana (stranamente) … IL TELAIO… infatti, dopo averlo sabbiato, lo controllammo e non vi era nessun tipo di magagna, frattura, porosità e stortatura … se ne avessimo trovata qualcuna allora avremmo dichiarato forfait e ti avremmo consigliato di acquistare un’altra moto.
L’elenco dei pezzi da recuperare è stato veramente breve :
Il telaio
Il cavalletto centrale (riparato)
Una fascetta del collettore di aspirazione
La scatola dei fusibili
Ma soprattutto la mitica tromba rossa , quella che suona nel tuo video mentre guadi un fiume… a questa c’ho tenuto tantissimo poterla recuperare perché è un tuo segno di distinzione J
Quindi bisognava, praticamente, trovare tutto… dal motore al più piccolo bullone, passando per l’impianto elettrico fino all’allestimento totale.
Una parte di ricambi erano stati donati, alcuni li avevamo noi in magazzino, qualcosa l’ho tolta da una delle mie moto ma non sarebbero stati abbastanza…… da qui l’idea di coinvolgere alcuni produttori o artigiani proponendo il progetto e sperando in un loro aiuto….
Ci sono stati dei marchi noti (gentilissimi e professionali) che è bastato far vedere il tuo sito per ottenere senza problemi dei ricambi o accessori mentre altri non ne hanno voluto sapere….. alla fine un po’ di componentistica nuova (e usata) abbiamo dovuto comprarla .
Alcuni costi sono lievitati nel corso del restauro, soprattutto quelli legati alla grafica, alla verniciatura, all’adattamento e all’allestimento finale….
C’è stata una buona sinergia nel nostro team, in quanto mentre io e Carlo ci occupavamo del restauro Claudio e Filipo hanno cercato di farsi carico di tutti gli altri lavori per permetterci di lavorare senza distrazioni. Ci sono stati dei momenti di tensione e di sconforto soprattutto quando abbiamo provato il primo motore che non funzionava….. la stanchezza aumentava al pari dei costi !
Alla fine, comunque, la moto è venuta fantastica…. Robusta, affidabile, tecnica e bella da vedere e siamo sicuri che ti darà molte soddisfazioni a patto che tu la tratti con molto rispetto e cura…. Rimane sempre un mezzo meccanico e quindi va considerato come tale con tutte le conseguenze che ne deriveranno…..
Allora la sfida l’abbiamo vinta ? non saprei ancora cosa rispondere … per certi versi sono sicuro di si perché abbiamo costruito una moto dal nulla sulla base delle nostre esperienze e idee…. La risposta a questa domanda la dovrai dare tu quando la proverai e quando capirai il suo valore (anche monetario J )
Di mio ti posso dire che è stata una bella impresa …. Ho messo dentro tutta la mia competenza, esperienza, professionalità e attenzione e il risultato è stata una bella moto che sarà un “pezzo unico” e probabilmente il mio ultimo. J
Ciao
Maxxx
Molto più che un restauro, in quella moto c’era gia tanto, ora ce n’è anche di più.
Trattala bene non è più solo tua ma anche di chi l’ha “creata” !
;_P
Max, se questa ti è sembrata un’impresa, pensa cosa sarebbe se ti riportasse la moto a restaurare al ritorno in Italia, dopo aver attraversato anche l’Africa… :))
e speriamo che gliela riporto io a mano, senza spedirla!
e i pezzi scartati? io mi comprerei un pistone….
ahahahahha, le ho messi via, non ho buttato via niente!
ti prego! se non è troppo difficile chiedi a max una foto di uno dei pistoni del tuo vecchio motore!
o della testa, dell’albero a camme
ci sarebbe da sbalordirsi auhauhah
Il Transalp è come il maiale: non si butta via niente!
aahahahha
il motore non è più li….. l’ho riportato a casa
Max sei unico….
E spero vivamente di…………..sai di che sto parlando 😉
;-P
Gionata 😉 😛 😀
Max potrei commissionartene io una….quindi non tua ultima ma sempre penultima …… miiiiiiiiiiiiiii che creaturina
viaggiando e girando negli anni ho imparato solo ultimamente l’importanza che hanno le persone: gli amici di una vita, i familiari e quelli conosciuti o solo incrociati su strada, compagni di esperienze lunghe e importanti e chi invece incontri in situazioni “strane”, di emergenza e passeggere ma che ti lasciano ricordi e insegnamenti indelebili oltre alla consapevolezza di non essere soli.. gente fantastica.
dietro grandi imprese e uomini ce ne sono sempre tantissimi altri. max, il suo team e i lettori che hanno contribuito anche solo con idee e suggerimenti ne sono un esempio. bel lavoro di squadra Gionata 🙂