Tornavo da te
E’ da te che sto tornando e lo so.
Vorrei potermi non sentire in dovere di farlo, per nessun motivo. Vorrei poter tornare semplicemente quando non é la nostra routine che me lo impone, ma so che ci sono tempi, coincidenze e obblighi da rispettare, senza tener conto…
….del fatto che aldilà di ogni dovere, aldilà di ogni impegno, ci sei tu.
Sono in partenza, di nuovo. Mi sto avvicinando a quella che ritornerà inequivocabilmente ad essere casa mia, ed i miei pensieri si adagiano sulle situazioni ordinarie, abituali, preesistite, già vissute.
Non vorrei, questo lo ammetto, ma non voglio neppure scappare da quelle che sono le mie aspirazioni.
Così, inevitabilmente il processo mentale acquisisce per inerzia un moto inarrestabile, scandito dal tempo di una realtà fra le tanti che però, stavolta, é la mia.
Ritorno a casa. I miei pensieri di adagiano.
Avverto “l’abitudine”. Tento di sfuggire.
Giungo ad un compromesso con le mie aspirazioni. Penso a quanto ho di importante da dover ancora sacrificare. Penso a te.
E oscilli irrimediabilmente senza prender di diritto alcuna posizione in cui io riesca a collocarti.
Sono felice di tornare, in fondo. Speri sempre in un ritorno gradito e quando questo lo é per me, in genere lo é anche per gli altri..
Avrò cosa da dire, da raccontare, da tacere e da nascondere, ma non sarà illusa a tal punto da sentirmi simile a come ero prima di partire; prima che questo viaggio si concludesse e si sviluppasse in un luogo che non era casa mia, per poi riaccompagnarmi, inevitabilmente cambiato, palesemente rinnovato, dove ogni viaggio ha avuto origine e fine.
Sono felice dunque.
Forse perché questa, fra alcune, é una bellissima giornata, forse perché il sole, come in alcuni dei giorni fedeli alla mia memoria di momenti felici, splende in un cielo che sa di primavera; forse perché, paradossalmente, tutto ciò che ritroverò a vivere a casa, nella mia città e nella mia realtà, sarà cambiato come me e senza di me.
Sembra di vedere il mare da questo vagare.
Sembra che ci sia il mare intorno a queste cose vissute e questi campi lavorati.
E’ un’impressione che si smentisce sulla linea piana di un orizzonte montuoso, ma che si rinnova dentro di me riportandomi a quel mare, che mi ha sempre diviso da quell’orizzonte fantastico che é Vada quando se ne osserva il tramonto.
Ed ecco che desidero partire, di nuovo. Questo é il desiderio e il sapermi ancora lontano dal luogo al quale sto tornando, é l’antitesi, il tradimento, la contraddizione.
E’ così che sono. E’ così che sogno.
spero non sia successo niente di grave…spero sia soltanto una scelta.. che un uomo libero come te può fare e disfare …io nel mio piccolo sono egoisticamente felice di poterti riabbracciare..un bacio grande