Ognuno ha il potenziale di fare la differenza nella propria vita
BIOGRAFIA
A Febbraio la pandemia mondiale di coronavirus (covid19) mette tutto in pausa. A Marzo decido di esortare i miei follower regalando loro il mio film “Vie della Seta in moto” e prendo con me stesso l’impegno di accompagnarli nel primo lockdown con delle dirette quotidiane. Ad Aprile, a causa della crisi che affligge il turismo, decido di rimettermi in gioco e reinventarmi e accetto l’incarico di amministratore per il concessionario esclusivo italiano di Outback Motortek. A Giugno inauguro i Moto Giri con Bivacco in Toscana, ad Agosto parte il WILD Capo Nord e Settembre dello stesso anno firmo il mandato per commercializzare Klim. Per il mio compleanno ricevo oltre 400 motoviaggiatori all’edizione estiva della Moto Tendata PARTIREper 2020.
Durante una sosta umanitaria in Bolivia, ho un grave incidente in moto e vengo ricoverato in ospedale. La mia Transalp, inutilizzabile, viene confiscata dalla polizia locale e restituitami a fronte del pagamento di una multa. Decido allora di riparare la moto con i pochi strumenti che ho a disposizione e lasciare la Bolivia settimane dopo, in cerca di un luogo dove ripristinare la mia salute e quella della mia moto. A fine anno, dopo 40.000 km percorsi negli ultimi 12 mesi, rientro a Santiago del Cile in cerca di un lavoro.
Nel 2005 percorro 22.000 km, dall’Italia al Giappone. Attraversai i Balcani, la Grecia, la Georgia, la Russia e la Siberia. Arrivato a Osaka senza più risparmi mi metto a cercare lavoro. Lo trovo dopo appena una settimana. E allora realizzo che avrei potuto estendere il mio viaggio all’infinito se solo avessi saputo alternarlo a delle pause lavorative nei paesi raggiunti.
La mia ovvia inesperienza motociclistica e meccanica mi convince a puntare tutto sul fattore umano e sulla certezza che la differenza l’avrebbe fatta il giusto atteggiamento mentale. Così, sei mesi prima della partenza, ottengo la patente A e mi avventuro per il mondo certo che la strada mi avrebbe suggerito la soluzione a ogni eventuale problema.
VOLONTARIATO
Nel corso degli anni che mi hanno impegnato nel Giro del Mondo in moto, ho avuto l’opportunità, sempre nata per pura casualità, di conoscere realtà in cui dei volontari (locali o stranieri) donavano il proprio tempo ed energie per il bene di qualcun’altro. A volte spinti dall’amore per la propria fede, altre per semplice compassione e amore verso gli altri. In entrambi i casi a beneficiare di questo altruismo, erano i bambini.
Ho preso parte attiva nel volontariato in quattro momenti precisi:
2006: Cambogia, Phnom Penh, presso il CCPCR
“– Sai, mi spiace lasciare i bambini – mi confessa una delle ultime sere. – Mi sono affezionata. Chi si prenderà cura di loro? Riusciranno a proseguire il lavoro fatto finora? Alla scuola hanno bisogno di generi sanitari di prima necessità, mancano i dispenser per l’acqua… Avevamo iniziato a mobilitare la sensibilità della gente per raccogliere ciò di cui c’è bisogno, ma ora che andrò via, ce la faranno anche senza di me?
I suoi occhi esprimono tutto l’affetto che prova per quegli orfani. –
Se ti fa piacere, e se la direttrice della scuola lo permetterà, potrei prendere io il tuo posto. Almeno per le prossime due settimane. Mi dici cosa c’è da fare, e io porterò avanti il progetto.
– Davvero? – mi getta le braccia al collo in segno di riconoscenza.
L’indomani la direttrice dell’orfanotrofio accetta la richiesta di Hui Ping che io prenda il suo posto. E così, durante una delle sue ultime lezioni, la accompagno alla scuola. Lei mi presenta i bambini. Mi spiega l’attività delle classi e mi tiene a fare lezione con lei.
Si apre per me una breve e felice parentesi di volontariato.
Per mantenere fede alla promessa fatta a Hui Ping, sfrutto la mia mailing list per raccontare la situazione ai miei lettori e attivare una raccolta fondi online. In pochi giorni raccolgo quasi 350 dollari americani.
Molti donatori sono persone che nemmeno conosco, e questo mi commuove ancora di più. Hanno versato il loro contributo sulla mia PostePay. Io prelevo i soldi a uno sportello bancario e poi entro in un cambiavalute per convertirli in moneta cambogiana. Il pomeriggio successivo, accompagnato dalla direttrice, acquistiamo tutto quello di cui c’è bisogno: quaderni, penne, pastelli; saponi e disinfettanti; spazzolini, dentifrici, assorbenti per le ragazzine; tre dispenser per l’acqua potabile e anche del cemento, che servirà per fare dei lavori di risanamento nel cortile dell’edificio. Documento ogni spesa pubblicando le foto degli scontrini sul mio blog. E scrivo a Hui Ping una lunga mail in cui le racconto ogni cosa.”
estratto del mio libro “Sud Est Asiatico in moto“.
2006: Indonesia, Dumai, presso GEC
“– Tourist? – mi chiede.
Faccio cenno di sì con il capo.
– Do you speak English?
– Sure.
– Do you need a place where to sleep?
Ecco, il solito bagarino di guesthouse, penso tra me e me. Da quando sono in questa piazzetta, mi hanno già fermato in più d’uno. Offrono alloggio a prezzi modesti in un ostello dal quale percepiscono una percentuale. E invece mi sbaglio. Stavolta l’uomo mi propone qualcosa di insolito:
– Vorrei ospitarti gratuitamente a casa mia, se ti fa piacere. In cambio, ti chiederei di passare una mattina con i miei ragazzi. Sono un insegnante di inglese e, quando trovo dei turisti che parlano la lingua, li invito a casa mia per rendere le lezioni più divertenti e multiculturali.
Interessante! Ma… devo fidarmi?
L’uomo sembra sincero. E se stesse mentendo o nascondendo qualcosa, posso sempre andarmene via. Così decido di accettare l’invito e lo seguo fino a casa.
Si chiama Muchsin. Vive in una casetta autonoma, con la moglie e la figlia. Una delle stanze è dedicata agli ospiti e ha dei letti a castello, quasi fosse il dormitorio comune di un ostello. La casa è circondata da un giardino, sul quale sorge una seconda struttura di legno, una specie di capannotto ben curato: è qui che si tengono le lezioni di inglese. Muchsin mi dice che fa tutto a titolo volontario. Anche le lezioni sono gratuite. Ma, tra una frase e l’altra, mi fa capire che gli ospiti stranieri come me, se alla fine del soggiorno e dell’esperienza si sono trovati bene, sono soliti lasciargli un’offerta economica. Io cerco di gravare il meno possibile su di lui. Compro da mangiare al supermercato e lo consumo in camera.
Mi fermo tre notti. L’insegnamento dell’inglese agli studenti è divertente. Facciamo conversazione, qualche esercizio orale e qualche spiegazione di grammatica. L’ultimo giorno, Muchsin organizza anche una gita a piedi con tutti i ragazzi, a conclusione del ciclo di lezioni e della mia permanenza. ”
estratto del mio libro “Sud Est Asiatico in moto“.
2009: Bolivia, Rurrenabaque, presso Familia Feliz
“Questa pagina è dedicata agli orfani di Familia Feliz. Le storie che li hanno portati qui, parlano di abusi e abbandono da parte dei loro stessi genitori.
Sono arrivato qui il 27 Luglio 2009 e dopo aver vissuto in questo orfanotrofio per quasi due mesi, ho compreso l’importanza che questo luogo ha per i bambini non ancora tratti in salvo ed ho deciso di dare il mio contributo personale affinché tu possa credere in questo progetto chiamato “2 Case per gli Orfani di Familia Feliz”. I fondi donati saranno investiti nella costruzione di 2 nuove abitazioni in cui ospitare 16 orfani e 2 famiglie adottive. Ti ringrazio di cuore per il tuo aiuto.
PROGETTO UMANITARIO: 2 CASE PER GLI ORFANI DI FAMILIA FELIZ
A settembre 2009 proponevo una raccolta fondi per finanziare il progetto illustrato sopra.
A gennai0 2010 iniziavano i lavori di costruzione e ad agosto 2012, in visita con la mia moto e la mia compagna, ho constata che la costruzione della casa è stata portata a termine.
Per questo motivo l’iniziativa può considerarsi conclusa e riuscita.
Grazie a tutti per la fiducia e il supporto.
sono rimasto commosso ed esterefatto e comprendo appieno la tua voglia di partire e lo spirito che ti ha spinto a farlo,tante persone di questo mondo vorrebbero farlo ma per varie cause, problemi o paure non riescono a prendere una decisione così forte e vera…mi onora poterti scrivere e poter seguire le tue avventure, perchè questa è realtà e nel mondo di oggi è sempre più difficile poterne ascoltare e condividere anche solo un frammento conm altre persone….
giovanni
“RENDI FORTI I VECCHI SOGNI AFFINCHE’ QUESTO NOSTRO MOMDO NON PERDA CORAGGIO” rubo queste parole al poeta Ezra Pound per farti gli auguri piu sinceri per l’anno nuovo. Sono certo che questa follia finira’ presto. Lorenzo Mondelli , Prato
Grazie Lorenzo, ho apprezzato molto le tue parole, auguri anche a te. Gionata
Hai saputo regalare un sorriso e non solo…Ti auguro il meglio per tutte le sorprese che la vita ha in serbo per te.
Sono rimasto senza parole nel leggere la tua storia, e sopratutto l’umanità che hai sprigionato, e che ancora hai tuttora,nel gestire tutto ciò che hai costruito.
La tua famiglia è fortunata, ad averti, e viverti. Perché persone come te ormai sono rare da trovare.
Spero un giorno di poterti conoscerti di persona, perché persone come te meritano di essere conosciute.
buongiorno, vorrei informazioni sul viaggio dell eroica di questo weeekend per me e un mio amico. Riusciresti a contattarmi al numero +393472782676 ?
grazie
Ciao Andrea,
prego scrivere a [email protected] grazie