Ritorno a Phnom Penh per la terza volta. Mi sono scordato di fare il visto per il Laos durante il mio secondo soggiorno e così a Kratie ho preso un bus da 4.5 USD che in 6 ore mi ha riportato fin qui.
Chissà a cosa diavolo pensavo.
Avevo scordato che alla frontiera non lo emettono, e così eccomi qui. Piove di più di quanto ricordassi. Il mese in cui vivevo il romanzo con Hui Ping era più caldo ed umido e pioveva di rado.
Svolto l’angolo davanti alla #10 Lake Side Guest House ed appare Murrai.
Con me ho solo uno spazzolino da denti e una camera d’aria nuova da 20 USD appena comprata. La invito in camera mia dove mi aspetta mentre compro sapone e preservativi e faccio una doccia.
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Nudo sul mio letto la lascio giocare con il mio corpo. Lei ha il suo periodo ma tornerà di notte perché certa che sia il suo ultimo giorno. Quando se ne va mi prega di non raccontare niente ad Alì, la sorella maggiore.
Io acconsento e mi scopro eccitato. Non mi capita spesso di essere conteso tra due donne. Era prima di conoscere Hui Ping che Alì mi seduceva con banali provocazioni per poi concedersi a me la seconda notte, nella penombra della stanza 303.
Una sessualità raramente provata, quella con Alì, che devo ammettere poche altre volte ho provato. Forse solo una.
Così spudorata, selvaggia e disinibita. E grezza come le cose naturali ed autentiche.
Non romanzata, bensì tangibile.
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Alì ci ha messo 4 notti e 3 giorni per farsi disprezzare. Ha buttato giù la porta della mia camera ben 2 volte perché testarda nel voler credere che mi fossi chiuso dentro senza volerla più far entrare.
Invece ero in bagno…
Le ho poi dato di pazza e sono fuggito in silenzio in una seconda Guest House.
Murrai era sempre presente e manifestava una curiosità che non mi era indifferente.
Spesso nudo sul mio letto con Alì svestita, Murrai bussava per stare con noi e parlare. Non era imbarazzata da mio corpo spoglio e dal mio sesso spesso eccitato per le provocazioni di Alì.
Una sera ricordo, sdraiato coperto appena da un lenzuolo. Abbraccio e infastidisco Alì che alla mia sinistra gioca con il suo telefonino ed accolgo la mano furtiva di Murrai che, in silenzio, palpa il mio scroto e massaggia il mio membro all’insaputa della sorella.
Oggi Murrai esce dalla mia vecchia stanza 26 della #9 Sister Guest House e, mortificata, mi convince a farla tornare di notte, quando il suo mestruo sarà finito.
Ha un seno bellissimo. tonico e generoso. Un seno di una vera 19enne.
-Non lo so – le dico – sono stanco.
In realtà questa nostra prima scoperta mi suona poco concitata, senza aspettativa alcuna. Come se mi fossi immaginato qui già tempo addietro…
Non mi piace quanto provare l’illusione di sapermi capace di conquistare una donna irraggiungibile.
A porta di nuovo chiusa, sdraio sul mio letto e mi masturbo, ma nella mia fantasia c’é ancora Alì ed il modo in cui le nostre ormai lontane 4 notti, sono state per me qualcosa di indimenticabile.
Faccio una doccia ed esco per cena.
Sono solo nel ristorante indiano dove ho i più bei ricordi con Hui Ping.
Sono le 23 e non voglio mancare di rispetto a Murrai. Quando una donna si concede a me, non riesco mai ad ignorare il fatto che questo bellissimo gesto custodisca in se un valore assoluto.
La raggiungo per dire che sono sanco, ma non commenta perché Alì ci raggiunge pochi istanti dopo.
Do la buonanotte ad entrambe, facendomi prestare una chitarra e cantando una canzone per loro.