Cina: Dalian
NOTA: questo articolo è stato riesumato da un archivio web nel Agosto 2015 e postato rispettando la data originale in cui è stato scritto la prima volta. Testo trascritto senza alcuna correzione
Arrivo qui su un ferry boat.
I problemi alla dogana si aggravano di giorno in giorno.
Mi rifugio da couchrufers, da italiani occasionalmente conosciuti e cerco con l’aiuto di Fabrizio e Marco, di dare un senso ad un’attesa che mi strugge.
Non reisco ad importare la moto. Quindi non posso guidarla.
Per arrangiare la spedizione in Tailandia serve tempo e mai, con il sesso di poi, avrei previsto di passare 3 mesi in Dalian nivece di 3 giorni.
Il silenzio e’ stato docuto soprattutto ai problemi con il server che ha reso impossibile la pubblicazione degli aggionramenti.
Il tempo passa e a Dailan trovo la serenita’ che mi manca per una sosta che mi sta fermando dove non vorrei.
Ma dal tempo e dall’attesa sono nate nuove situazioni.
Amicizie importanti prima di tutto con le fantastiche sorelline italiane che mi hanno ospitato.
Dal punto di vista personale non mancano nemmeno quelle circostanze che regalato emozioni ed esperienze.
Grazie a Lena, una amiac Russa che studia in Dalian, trovo un lavoretto come modello.
Indosso abiti da sposo e cammino su di una passerella allestita nell’albergo piu’ lussuso della citta’. Vengo congedato dopo la prima giornata. Non sono certo al livello delle altissime cinesi che con una disarmante bellezza sfoggiano abiti stranissimi.
Oltre l’evidente tempesta ormonale che il tutto mi provoca, ci sono per fortuna anche alcune esperienze professionali con le quali reisco a salvaguardare i miei risparmi.
Come era accaduto in Giappone, tento la via dell’insegnamento.
Al colloquio siamo in tre. Dobbiamo improvvisare una lezione di 15 minuti ciascuno davanti al direttore della scuola ed alle 4 assistenti.
Alla fine sono l’unico che esce dall’ufficio con l’orario settimanale.
Mi occupo quindi della spedizione nel tempo libero e dal lunedi’ alla domenica insegno in due scuole.
Alle scuole elementari con aule di 60 studenti per classe e in una scuola privata per corsi di recupero dove spesso capitano alcuni degli studenti migliori che ho mai avuto.
Manie dei genitori.
Finisco in televisione sul canale nazionale cinese perche’ la scuola vuole mostrare la mia “bella faccia da straniero” per promuovere il loro dipartimento di inglese.
Faccio altri provini in ambiti teatrali e di modello e mi guadagno un altro ingaggio per abiti da uomo che mi avrebbe pagato di 2000 yuan.
Capisco facilmente che lo straniero abbia saltuarie occasioni di rimediare dei soldi in ambiti come quelli della moda ecc, ma il tempo passa e la moto e’ gia’ stata messa da me e Mr Fu dentro al crate di legno per essere spedita i Thailandia.
Abito da lter un mese in una stanza di abergo, nisegno a tempo pieno e trovo anche il temop di frequentare qualche ragazza conoscoiuta il fine settimana in nuo dei tre soliti locali dove esco con gli Yidali ren (gli amici italiani).
Ma il tempo che passa mi angoscia e la posibilita’ di ripartire con magari un mezzo di supporto come uno scooter, mi alletta.
Poi chiama Radio Deejay, grazie all’invito che Samuele, uno dei miei amici, manda in diretta.
L’entusiasmo e la voglia di rimettermi in strada salgono e la moto e’ gia’ al sicuro in un container.
Il mi preavviso con la scuola e’ scaduto, ma con esso anche il mio visto, che il direttore ovviamente non ha intenzione di rinnovare.
“Se rimanessi per un anno con noi saremmo felici di aiutarti, altrimenti….”
Capisco…. quindi parto e scappo a Pechino.