Sul mio passaporto la data di scadenza del visto turistico é indicata come il 29 Novembre.
Di comune accordo con la scuola dove insegno, dovrò andare in corea del sud, rimanervi per un giorno e poi rientrare in Gaippone per tentare di farmi accettare alla dogana ed ottenere un permesso di altri 90 giorni con i quali continuare a stare qui ancora per un pò.
Le mie dimissioni sono già state date.
Rendo il favore alla scuola e all’affetto che nutro verso i bambini a cui ho insegnato, rimanendo per loro fino alla fine degli esami (per i quali sto tutt’ora preparando gli allievi). Dopo di che, prendiamo e continueremo a viaggiare. Ma il punto é che da domani, quando non sarò più in Giappone, ma addormentato su una delle panchine dell’aereoporto di Pusan (Corea del sud) ad aspettare il mio volo per Osaka, potrebbe succedere di tutto.
Potrebbero respingermi alla dogana perché scoperto l’inghippo e potrei essere costretto a rimpatriare.
Nel migliore dei casi invece, potrei semplicemente sbricarmela con un pò di retorica in inglese e giustificare il mio rientro inspiegabilmente calcolato.
Adesso, preso dall’angoscia di un ritro forzato in Italia, più che da una notte gelida nella fredda Corea d’inverno, trasmetto a voi questo sentimento.
Dopo di questo, se tornerò a scrivervi da dove scrivo nelle condizioni in cui lo faccio adesso, allora annuncierò il nuovo itinenario e nuove nuovissime novità.
Ne sentirete delle belle.
Gionata.
gli incoraggiamenti sono ben accetti.