NOTA: questo articolo è stato riesumato da un archivio web nel Luglio 2015 e postato rispettando la data originale in cui è stato scritto la prima volta. Testo trascritto senza alcuna correzione
Prima di partire mi era saltato all`occhio il famoso CARNET DE PASSAGE AN DOUANE un libretto supplementeare per la moto che si acquista presso l`aci e che serve per l`importazione temporanea in paesi in cui sia richeisto ale libretto.
In definitiva, chi lo possiede, mette in mano i soldi che ha in banca corrispondenti al valore commerciale del proprio mezzo (2000 euro per il mio) che sara` obbligato a pagare nel caso la moto sia irreparabile e quindi destinata a rimanere nel paese interessato.
Cosi` con quei soldi vengono svolte le pratiche di smaltimento e di annulamento dal libro di proprieta`.
COnsiderando il tipo di moto con cui viaggio, la sua eta` e la grande possibilita` che si pianti piu` volte causa incidente o guasto
imminente, decido di non fare il carnet. Arrivo i Giappone dove mi viene richiesto per la prima volta. Dico che in RUssia sono stato derubato di alcuni effetti personali e che quindi non ho la copia del mio carnet.
La soluzione proposta e` pagare il corrispettivo della tassa d`importazione ed entrare senza problemi.
Sono 50000 yen. Anche volendo non ho piu` di 400 euro. A questo punto, piu` che per la moto, servono a me i soldi per non
morire di fame. O per non arrendermi. Se non pago, la moto non entra in Giappone e addirittura non scende nemmeno dalla nave con cui sono arrivato dalla Russia, per altro prossima a ripartire per Vladivostok la sera stessa.
Temporeggio.
Mi consulto con l`ambasciata italiana in Tokyo dove il logorroico sostituto mi rende nerovo e non propone altra soluzioe se non quela di insistere.
Insisto.
Prometto di recuperare in 4 giorni la copia del carnet (e a questo punto di farla fare da un referente mio dall`itlia e farmela inviare per corriere al piu` presto). Decidono di far scendere la moto rotta dalla nave e parcheggiarla nell`area della dogana dedicata alle merci in attesa. Raggiungo il consolato in Osaka e mi metto a cercare lavoro. Dopo due mesi di silenzio, lo spedizioniere che passato il quarto giorno dalla data del mio arrivo, non aveva avuto piu` mie notizie, mi scrive una timida ed umile email chiededomi il da farsi per la mia moto.
Gli scirvo che non la lascio e comincio a trattare. Prima dico che la importo. Poi che la reimbarco per la Russia. Poi che la spedisco in Italia con una nave. Poi che la riparo e la guido fino in Corea (fino al porto per la corea). Poi ritratto.
Passo un mese a trattare, sempre ignaro del prezzo di importazione.
Quando scopro che la prima soluzione propostami a settembre rimane comunque la piu` conveniente fra le tante pensate (solo per i biglietti nave mio e moto per tornare a vladivostok partivano 1000 euro) mando i soldi. I soliti 50000 yen.
Arrivano i soldi. Partono le procedure di importazione. Finite quelle ho una sorpresa. La mia moto e` stata fabbricata in Tokyo e quindi risulta esente dalle tasse. Ricevero` in dietro 18000 dei 50 mila yen che ho spedito via posta al porto di Fushiki. I pezzi sono gia` in mano mia.
Lucidera si e` preso cura di istruirmi sul tutto. Lunedi` 26 vado a prenere la moto. La riparo. La guidero` abusivamente fino a Shimonoseki per imbarcarla per Pusan ) Corea). Vania e io ci incontreremo a Shimo e ci imbarcheremo per la Corea
assieme. Arrivati guidero` ancora fino a Seoul e lei arrivera` in terno. Ospiti da qualche global free loaders, faremo visti e biglieti ed entrati in cina, ripareremo a fondo la moto e ci attrezzeremo per viaggiare in moto.
Entrambi.
Che avventura….. la mia vita.
Un abbraccio.
gionata.