Gionata in viaggio, TAPPA 5, 2010: Restauro Moto

Il colmo? La mia moto non può entrare in Italia!

Questa è la mia moto in data 23 Febbraio 2010.

 

 

In data 23 Aprile 2010 la moto è arrivata a Milano.

 

 

La mia moto, targata Vercelli ed immatricolata in Italia è ITALIANA:

  • targa italiana,
  • pra,
  • bollo
  • e c’ha pure il tri colore disegnato sopra

 

Nonostante questo, i doganieri italiani di Milano Sagrate, hanno detto che la moto non entra in Italia a meno che sia IMPORTATA DEFINITIVAMENTE.

Importata?

Mi sorge il dubbio che i doganieri non abbiano capito che si tratta di una moto italiana. Magari pensano che io abbia comprato la moto in Cile e che la voglia importare in Italia…

 

I ragazzi del Transalp Club Italia ed io ci stiamo muovendo per spiegare la natura di questa spedizione moto ed aiutare i doganieri italiani a far rientrare la moto nel suo paese di origine.

Se fra gli 8000 lettori che mi seguono su Partireper.it, Facebook, YouTube ce ne sono alcuni competenti nell’ambito delle spedizioni, dogane ed importazioni, siete pregati di mettervi in contatto con noi.

E’ importante!

Grazie!

Davvero.

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 800.000 km percorsi in solitaria attraverso 78 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

Un pensiero su “Il colmo? La mia moto non può entrare in Italia!

  1. Mino ha detto:

    Mi attivo immediatamente.

  2. David M. ha detto:

    Comunque è il colmo dei colmi!! Potevo capire se in un qualunque altro stato del mondo ti avessero fatto storie ma la moto è Italiana!! I misteri della burocrazia!! Speriamo si risolva presto ‘stà cosa che comunque è preoccupante…

    1. Gionata Nencini ha detto:

      a chi lo dici… ogni giorno che la moto è parcheggiata in deposito saranno almeno 100 euro da pagare….

      merda!

  3. simone panattoni ha detto:

    ma… essendo comunque un veicolo non viene visionato il libretto??
    oppure essendo smontato e “chiuso” in cassa risulta semplicemente come “pacco”??
    mi sembra proprio strano…
    non credo ci possa essere tanta superficialità…
    boh, dai che tutto si aggiusta come sempre è successo 😉

    1. Gionata Nencini ha detto:

      è stata presentata una dichiarazione ed anche i documenti originali sono in possesso nostro, però niente. tutto come prima!

  4. albertone ha detto:

    bisogna capire se l’hai mai esportata…..
    altrimanti come si spiega di importare una cosa che è gia quì???

    1. Gionata Nencini ha detto:

      l’ho guidata fino al confine e sono entrato in slovenia.. è un’esportazione quella?

  5. claudio ha detto:

    ciao Giona,
    non ho capito il motivo, forse sono tratti in inganno dal fatto che è smontata e considerano i pezzi come parti di ricambio?
    hai un documento che attesta il motociclo come incidentato?
    ….ho forse è un problema di tassa di prorpietà?
    perchè vogliono l’importazione definitiva, lo ritengono esportato temporaneamente?
    solo per capire, perchè penso che se rientravi in sella…..
    ciao. claudio

    1. Gionata Nencini ha detto:

      abbiamo detto loro che la moto è italiana e che abbiamo i documenti che lo testificano.
      abbiamo anche fatto notare che la moto non è mai stata esportata, ma condotta all’estero via terra.
      la rispota è stata:

      Purtroppo, pur comprendendo le ragioni del signor Nencini, con queste carte non possiamo fare nulla.

      Il mio suggerimento è quello di fare una importazione definitiva (tanto il valore commerciale di una moto del 1987 non sarà stratosferico).

      Se non erro la Transalp di quel periodo aveva cilindrata di circa 650 CC: pagherebbe un dazio pari al 6% ed un?Iva del 20%.

      Fammi sapere se e come vuoi procedere poi ti dirò che altro serve (essendo una moto targata servirà sicuramente il libretto e probabilmente dovremo fare l?operazione in dogana, ma ti farò sapere con certezza quando mi dirai il da farsi).

      Ciao

  6. monia sassi ha detto:

    Stessa odissea per noi lo scorso anno nel riportare la moto a casa da Panama…Attese, incompetenza dei vari uffici, urla al telefono, sdoganamenti in luoghi diversi da quelli concordati e alla fine una bella sommetta da versare che non sappiamo bene ancora perchè! Auguri

    1. Gionata Nencini ha detto:

      insomma alla fine è sempre e solo una questione di soldi…..
      grazie

  7. Ernesto ha detto:

    Secondo me è il classico caso all’italiana.. Ci sono chissà quanti “trafficanti” di auto moto camper che importano da America ed europa centinaia di veicoli per rivenderli e lucraci sù e le dogane rispondono serrando in controlli e rompendo “le scatole” a persone comuni che effettuano una semplice spedizione a scopo personale.

    1. Gionata Nencini ha detto:

      ma un contatto interno che capisca il problema ed approvi il tutto, non si trova?

      1. maurizio ha detto:

        il “carnet de passage” è in ordine?
        mi dispiace , ti auguro che si risolva presto .
        un saluto

        1. Gionata Nencini ha detto:

          sono uscito senza carnet
          e non l’ho mai usato.
          e non ce l’hanno nemmeno richiesto.

          1. maurizio ha detto:

            Gionata, ricordo che tu avevi richiesto il carnet, che fine ha fatto?

          2. Gionata Nencini ha detto:

            ce l’ho, ma non l’ho mai usato, perchè in sud america non serve. è intonso

          3. maurizio ha detto:

            ..la dogana lo ha visto?..mi pare di ricordare che la tipa dell’ACI quando stipulai il mio carnet, mi disse che avrei dovuto, alla dogana, presentarlo al rientro..poi, davvero tutto è possibile quando si ha accheffare con la “burocrazia”.
            suerte. kouun wo inoru.

          4. Gionata Nencini ha detto:

            arigatou. gambimasu!!

          5. Antonio ha detto:

            scusate qualcuno pratico si stà già occupando della questione? in caso negativo, fatemi sapere in quale magazzino si trova la moto, nominativi delle persone con chi avete avuto contatto fino ad ora sia in Dogana che non e fotocopia libretto, ciao

          6. kopulos ha detto:

            oggi fornisco i dati della spedizione ad un ex funzionario della Dogana di Napoli; sperando di riuscire a cavarne qualcosa; per gli amici che hanno qui scritto, anticipo solamente che tale funzionario mi ha parlato di importazione temporanea con franchigia. Staremo a vedere…..

  8. Bostro-X ha detto:

    Gionata, è l’ennesima conferma che hai fatto bene a fuggire dall’Italia!!! 😀

    1. Gionata Nencini ha detto:

      mica hai torto….

  9. Alessandro ha detto:

    siamo all’assurdità… sul cartello di quella dogana ci dovrebbe esser scritto “benvenuti in Italia, il paese della contraddizione”.
    allora io credo che non ci possa esser nessun tipo di importazione se non vi è stato alcuna esportazione temporanea/definitiva. la moto riporta un numero di telaio e per ovvie ragioni lo stesso numero è riportato sul libretto e poco ci vuole a confrontarli ma forse in dogana lo reputano un compito assai arduo! ma soffermiamoci sul fatto che la dogana voglia considerarla come importazione… una persona che torna da un viaggio all’estero ha una franchigia non soggetta a Dazi doganali e Iva (di cui ora non ricordo esattamente l’importo) in cui ha diritto ad introdurre nello stato ITALIANO ciò che ha acquistato fuori(so che non si tratta di un acquisto all’estero ma sto ponendo il caso che la dogana lo voglia considerare tale); proviamo ora a dare un valore al TRANSALP in questione…per Gionata è un mezzo dal valore inestimabile, una compagna fedele di innumerevoli avventure, una amica che ha saputo accompagnarlo in ogni momento in cui lui si sentiva solo, un’amante che “accoppiandosi” con lui è riuscita a girare ogni angolo di questo mondo o quasi (dogana italiana permettendo)e cmq un insieme inseparabile dal momento che anche Gionata stesso dice ” senza di lei il mio viaggio finisce qui” rifiutando moto nuove da case ben più blasonate della HONDA stessa. ma veniamo alla dogana, la MITICA TRANSALP di cui sopra, agli occhi degli uomini doganali, dovrebbe sembrare un insieme di “ossa rotte” ( che poi grazie a MOTATO a HONDA e TRANSALP ITALIA noi tutti motociclisti speriamo siano solo ossa piegate) senza alcun valore perchè se parliamo di soldi Gionata 5 anni fa spendendo 800 euri (EURO) portava a casa un mezzo di 20 anni.. contiamo ora passati ulteriori 5 anni l’usura totale di ogni parte meccanica e ciclistica il valore di quelle ossa dovrebbe essersi ridotto a zero o quasi e quindi rientrante in quella franchigia di cui ogni passeggero gode (sempre se avesse acquistato all’estero… cioè caso non paragonabile a questo). Ma le chiacchiere stanno a zero io credo che Gionata 5 anni fa partendo da casa sua per quest’avventura con un TRANSALP e un bagaglio carico di sogni mai avrebbe pensato di poter girare il mondo e di dover avere dei problemi proprio nella sua terra natia, scusa Gionata ma effettivamente come qualcuno ti ha già scritto ti manca poco e poi “il mondo sarà casa tua!” NON MOLLARE NON MOLLARE NON MOLLARE.
    e ora un pensiero a questa gente doganale, “se io dovessi lasciare l’Italia per andare a vivere all’estero e dopo 5 anni di peripezie e arcobaleni mondiali dovessi tornare a vivere nel mio paese natale sarei costretto a dover RI chiedere la cittadinanza italiana ??????”
    la stessa cosa dovrebbe valere per il TRANSALP che dopo essersi prestato a girare il mondo fa ritorno a casa sua, dove sicuramente 25 anni orsono quando fu acquistato per la prima volta certamente ha assolto con ogni certezza l’IVA.
    Gionata tieni duro e non permettere a nessuno di toglierti il sorriso e la voglia di portare a termine questa fantastica esperienza che stai vivendo, fallo per te per il TRANSALP e per tutti noi che crediamo in te.
    un abbraccio ALE.

  10. mauro ha detto:

    avevi dubbi ….. BENTORNATO iN ITALIA ::::;;;;:::

  11. daniele pelenghi ha detto:

    … falla passare come fosse un’opera d’arte, http://4.bp.blogspot.com/_yOhRJUhFunA/SLum2vngv9I/AAAAAAAAAGY/AD0coKir8ic/s1600-h/Cesar.jpg ……. non mi pare si discosti tanto da un’opera di césar. a parte gli scherzi ………. bentornato alla realtà italiana! ….. e chissà se dovessi tornare tu di persona, sei revisionato? hai il tuo carnet? hahahahahahahaha! pora italia!

    1. Gionata Nencini ha detto:

      ci sta che non mi fanno entrare in italia, senza visto di soggiorno….

  12. simone panattoni ha detto:

    stavo pensando “e se mandi i caramba? loro son di certo più ferrati…forse”
    ma se poi trovano qualcosa che non va.. giù di portafogli!!
    e allora meglio aspettare…. tanto son soldi lo stesso…
    minchia che palle..

  13. Rob ha detto:

    Ma roba da pazzi giri il mondo senza visti vaccini documenti fatti all’ultimo minuto e patatrac! Si dice che in Italia abbiamo toccato il fondo, ma qui si continua a scavare!!

    Ps hanno fatto un post su di te su motoblog.it!

  14. FILIPPO ha detto:

    Io ed altri vespisti di Vespaonline siamo andati negli States per un raid portando le nostre Vespa (in un container). Poi sono state riportate in Italia, sempre su un container.
    Forse il tuo casino nasce dal fatto che la moto è rientrata in Italia con una modalità diversa rispetto a quella con la quale è uscita.
    Ovvero: è uscita con le sue ruote ed è rientrata con un container. Forse la burocrazia doganale non riesce a contemplare una caso come questo…welcome in Italy…

  15. kopulos ha detto:

    hai posta su Skype!!!

  16. salvatore ha detto:

    non ti preoccupare la burocrazia italiana non ha, e non avra` mai, limiti all’indecenza.
    un caso ancor piu` eclatante e` quello di mio zio.
    nato in italia, emigrato negli stati uniti, ora ritornato e cittadino italiano grazie alla moglie (americana) che lui aveva sposato 30 anni fa!!!!!!!!!!!!
    ho detto tutto.
    Ps per la moto fai presente alla dogana che li denunci per furto se non te la restituiscono, in quanto trattengono indebitamente un bene personale.

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