Ricordi della Macedonia
Città toccate durante la traversata in Macedonia: Skopje, Titov Veles, Negotino, Gevgelija, Bitola.
I Macedoni sono albanesi. Ma il profilo mi è ancora molto estraneo in quanto ho attraversato questo paese in poco meno di 4 ore.
Forse esasperato dalla scena profondamente non europea, forse desideroso di vedere la Grecia che non ho mai visto. Non so.
Forse dovrei essere più specifico.
300 km coperti in un giorno, un pomeriggio a dire il vero.
Fra le cose da dire smentisco ufficialmente la voce secondo la quale per l’ingresso in Macedonia sia necessario il Passaporto.
In nessuno dei paesi da me attraversati fino alla Grecia mi é stato indispensabile il passaporto.
Per la Macedonia tuttavia vi sarà necessario aspettare qualche minuto affinché venga compilato un tagliandino dove il viaggiatore sprovvisto di passaporto registra il suo nome ed ottiene un limite di 30 gg per la sosta in Macedonia.
Costa tipo 2 – 5 euri e una volta ricevuto si può entrare.
L’unico aneddoto di cui io possa parlare interessa Frank, un tedesco su Transalp 1994 che ho incontrato un mese dopo in Turchia.
Arrivato nella periferia di Skopjie, é stato letteralmente preso a sassate dagli abitanti.
Ha così velocizzato la sua andatura turistica ed é sfrecciato lungo la strada che lo immetteva sulla statale diretta al centro città.
A me, fortunatamente, non é accaduto.
Anche perché con il carico di roba che ho, avrei avuto di che pregare se impegnato in una vana fuga per le strade della capitale.
Inevitabilmente, come potete vedere dalle foto pubblicate, niente e sottolineo niente é stato fotografato dal sottoscritto ed é ovvio che tutt’oggi me ne pento.
Spesso la fretta e la brama di traguardi primari mi acceca dal considerare importanti anche i passi secondari che poi a rigor di logica dovrei considerare propedeutici.
Prova a trascurare i limiti di velocità, a non controllare i livelli o a mancare di rispetto ai macedoni e vedrai come per un motivo o per l’altro, in Grecia ci arrivi a piedi e non sulla tua moto. Sempre che funzioni a dovere.
Mi pento e credo sia giusto ammetterlo e farci le sue ragionevoli considerazioni.
Mi pento di non aver voluto impegare tempo ulteriore alla fotografia o alla registrazione di clip con cui arricchire questa povera e misera sezione del mio sito e anche questo rapporto.
A volte ho avuto come la sensazione che paesi come la Macedonia mi siano serviti solo ad accrescere la mia lista dei paesi attraversati di +1.
Quando invece poi vedo i mondiali di calcio o mi trovo a riflettere sulle situazioni politiche e culturali di paesi come la Georgia, l’Albania e la Corea del Nord, non posso fare a meno di sentire il bisogno di una quandro generale più accurato. E nel caso dell’Albania e delle sue ramificazioni, conoscere e vivere più a fondo la Macedonia mi sarebbe servito.
Forse questo rapporto non parlerà della Macedonia, ma avrei vololuto che parlasse del criterio e della pazienza con cui un viaggiatore dovrebbe approcciare con il proprio itinerario e con il proprio tempo.
Specialmente in quei paesi dove non é richiesto ottenere un visto in anticipo. Cosa molto molto limitativa, come leggerete in futuro.
La Macedonia quindi appare e non appare. Come appaio io in queste foto e di fatto non appaio.
Mi spiace.
Ricordo i bambini al semaforo nella via centrale di Skopjie fissarmi intensamente e avvicinarsi mentre sosto davanti al rosso per vendermi un quotidiano o dei fazzoletti.
Ricordo la strada tutta dritta che porta verso la Grecia, con le montagne e le colline tutte intorno che abbracciano me e mi proiettano sulla linea dell’orizzonte.
Ricordo il poliziotto alla stazione di servizio che controlla i miei documenti.
Ricordo che il gestore della pompa di benzina chiama la banca per controllare il pagamento ed il poliziotto che loscamente cerca di svelare la mia vera identità grattando via la foto dal mio passaporto.
Ricordo la dogana greca di notte, nel momento peggiore per scattare foto.
E per l’ennesima volta lascio il ricordo vanificarsi nel nulla.
Scusa prima di scrivere puttanate informati… I macedoni non sono albanesi! Sei te che sei ignorante.
Ci spieghi qualcosa di più sulla Macedonia?
I Macedoni si trovarono isolati rispetto allo sviluppo della civiltà e della cultura greca fino al V sec. a.C, infatti sembra non fossero ammessi ai giochi olimpici in quanto venivano ritenuti “non greci” “barbari”, le loro tradizioni religiose, politiche e culturali sembrerebbero derivare da quelle greche di epoca omerica, Durante il loro successivo isolamento subirono tuttavia influenze dalle popolazioni della Tracia e l’Illiria e ciò spinse molti Greci a considerarli come stranieri (barbari). Anche sulla loro lingua le conlusioni raggiunte dalla linguistica sono incerte e ancora discusse. Sebbene la maggior parte delle parole attestate possa essere riconosciuta con sicurezza come greca, alcuni termini non lo sono ed è per questo che gli studiosi continuano a studiare la sua origine.
Fu Filippo II condusse il regno di Macedonia a divenire egemone delle città greche, riunite nella legge di Corinto. Più tardi il figlio (Alessandro Magno) conquistò un vasto impero in Oriente, sconfiggendo l’impero persiano diffondendo ovunque la civilizzazione greca e facendo dei Greci l’élite dominante di un ampio territorio.
Quindi da stranieri, esclusi, “barbari” divennero i Greci per eccellenza!
Ora ti è più chiaro spongebob???
Ti amo.
forte.
ora si!
e sono così felice che su un blog si possa anche imparare quello che non si sapeva.
grazie amore mio.
In verità i “Macedoni” intesi come gli abitanti del paese “Macedonia”, in quanto slavi che sono arrivati 10 secoli dopo Alessandro Magno in quell’area, non dovrebbero essere chiamati “Macedoni”. I motivi sono:
1)geografici…il loro paese è solo un 20% della grande area della Macedonia
2)storici-culturali…Alessandro Magno, che era greco, sicuramente non parlava un dialetto bulgaro e non scriveva in cirillico.
Caro Gionata, hai scritto all’inizio: “I Macedoni sono albanesi.” La realtà è che la popolazione di questo paese è un mix di slavi (come i serbi e i croati e come tutti gli abitanti della ex Yugoslavia) e albanesi. Infatti, tu hai incontrato la parte albanese..
Descrivere queste popolazioni come discendenti di Alessandro Magno, cioè “Macedoni” è sia storicamente che culturalmente sbagliato..eppure oggi sono noti proprio così. Sarebbe giusto tenere in mente che non c’entrano niente con gli antichi macedoni in attesa di trovare un giusto compromesso per il loro nome..So che come autentico viaggiatore per te è importante imparare e conoscere realtà diverse.. allora ti mando questa piccola precisazione da questo piccolo angolo balcanico!
un abbraccio, siamo tutti aspettando che Max ti ripari la moto e che ti rimetta in viaggio al più presto!
Babis – Grecia
ho ricevuto diverse critiche su questo pezzo e devo dire che se l’ho lasciato pubblico è per ricordare a me stesso di quando la giovanè età e l’inesperienza fossero spesso frutto di conclusioni affrettate.
grazie per il commento.
Ciao Gionata, il vero viaggiatore (e io ti considero tale) non macina solo Km ma interagisce e si arricchisce dalla la gente e le realtà che incontra lungo il tragitto. Perciò, ho voluto fare un paio di precisazioni, non per fare polemica o propaganda, ma solo per rispetto per la Storia e la Cultura della Macedonia intesa come la grande area geografica della nord Grecia, una volta regno di Alessandro Magno, e non come un piccolo paese della ex Yugoslavia come erroneamente viene intesa al giorno d’oggi.
Ti auguro buon viaggio ancora un altra volta!
Ciao!