Me ne hanno dette di tutti i colori su questa strada che arriva a Cape York. Mi sveglio presto ma i negozio sono chiusi. Mentre aspetto il gestore della pompa di benzina mi dice che il camion che porta le scorte ogni sabato si é guastato e così sono tutti svegli di buon’ora a scaricare le scorte. Faccio il pieno e mangio biscotti menter un gruppetto di aborigeni mi guarda. Mi chiedono della moto e ne approfitto per offrire qualche biscotto ai bambini. Mi ringraziano, ma poi sembra che mi prendano in giro nella lingua aborigena.
Mi incammino su per quelle che sembra essere la parte peggiore di tutto il viaggio, ma con la velocità giusta e un po’ di fortuna, proseguo oltre i 100 Km/h senza molti problemi.
Arrivo a Bramewell per l’ra di pranzo. Da qui inizia la famosa Old Telegraph, che taglia di neto la via che risale fino a Cape York. Durante la sosta, incontro 3 diersi gruppi di motociclisti. Luke, Nigel, Dylan.
Viaggiano con 3 enduro e si fanno 2 grasse risate con me che racconto come sono finito lì e come scelgo la strada da seguire. Seguendo il gruppo di due motociclisti su Suzuki gialle che mi ero lasciato alle spalle lungo il tratto.
Sono di Melbourne e molto attenti a quello che dico. Si sono conosciuti lungo il tragitto e adesso viaggiano assieme come due fratelli. O come due coniugi.
Vorrei far capire loro che non ho problemi con i gay, ma il discorso verte su di me sulle domande che pongo.
Bryan and Callun. Il primo si é licenziato per andarsi a girare l’Australia in lungo e largo in un anno, l’altro non pre bocca per cui ci salutiamo e tanti saluti.
Mentre ordino 3 sandwich di scorta da portarmi dietro durante i chilometri a seguire, dico bouna fortuna ai due “coniugi” e mi presento ad una coppia inglese. Lui mi fa piegare e lei é la classica donna energica buona di cuore che in un guazzo di ipotesi eidealizzazioni, finisco per guardare con occhi interessati.
Partiamo allo stesso momento, con un mio spavaldo “Let’s Ride!!!!!!!” Io mi pianto subito nella sabbia e quando sono lì lì per tornare indietro il sentiero migliora.
Continuo fino ad un guado c
he attraverso, immergendomi fino al parabrezza sotto all’acqua nera.
Motore fermo. Scopro che ho il filtro aria così bagnato che la moto non va, così decido di aspettare, in compagnia di tutti i passanti che guidano sullo stesso mio sentiero. Gli inglesi se ne vanno ed io mi metto in moto dopo 40 minuti senza filtro aria che lego sulla borsa.
Una tratta fenomenale.
A volte lenta, ma così intensa e piena di colori e forme da mettermi il buon umore. Colpisco con la borsa Famsa sinistra un termitaio piccolo.
E’ duro come un piolo di cemento per cui rompo la borsa e mi ferisco alla tibia.
Mi maledico per tutto, ma 5 km di sentiero in mezza alla foresta australiana mi fanno dimenticare il dolore e la borsa rotta.
Finisco la mia corsa in prossimità di una fiume, dove la coppia di inglesi e 3 famiglie con 4WD, campeggiano per la notte.
Mi lavo nel fiume, beco e monto la tenda.
I bambini mi circondano, ma i genitori non mi conoscono per cui insistono nell’obbligare i bambini a starmi lontano. Vinco io. I bambini disubbidiscono e rimangono a giocare con me!
Con domande e scherzetti, faccio tutte le mi cose circondato da questa ciurma che mi invita a cena. Finisco la serata giocando con i bimbi a duck duck goose ed a musical chair, per poi finire a discutere con un dei padri di frutta e custard.
Do la buona notte e mi ritiro in tenda per scrivere il mio diario.