L’israeliano dice che i 5 Km di scorciatoia che portano dal campeggio al “The Tip” sono un’inferno, ma non gli credo. Sta di fatto che ci metto 60 minuti as arrivare e quando lo faccio sono sudato come un cavallo. Inizia la corsa verso sud con il tre piedi riparato e la telecamera puntata sulla strada. Il cuore mi si apre quando mi attraversa la strada un canguro mentre registro.
Mi incastro nella sabbia una sola volta, ma é la terza della giornata. La strada nuova che hanno costruito e che chiamano Bypass é molto veloce. L’israeliano andrà lungo la Old Telegraph, ma Bryan ed il suo amichetto sono sulla stessa via e sulla sabbia vanno come delle palle di foho.
Per stargli dietro manca poco mi ribalto così decido di rallentare. Li reincontro a Bramewell Junction dove scopro essere già le 14 così faccio una sosta di un paio d’ore. Io ed i ragazzi parliamo del viaggiare e dei mi articoli sui magazine. Sono due persone deliziose. Ascoltano e commentano con interesse. Azzardo perfino l’argomento sessualità, e sono sorpreso nello scoprire che non va poi così male.
Nella seconda metà della discesa proseguo indisturbato fino ad Archer River Road House. Vorrei continuare fino a Coen, ma é ora di cena e sta facendo buio. Seduti vicino a me che mastico un Bacon Burger, ci sono Georgia e Tiana, due biondine di 2 e 3 anni che mi fanno compagnia con qualche domanda e scherzetto. I genitori mi sorridono tranquilli per cui ci gioco come se le conoscessi da tempo.
Quando se ne vanno, prometto loro di giocare a duck duck goose se tornano presto.
Mi incollo alla tv e ci passo tutta la serata. Trasmettono Most Shoking con inseguimenti delle polizia e delinquenti che rapinano i convenient stores.
Glauco ed io eravamo soliti guardare 8mm assieme ed é così che adesso guardo la tv con in mente i tempi delle superiori.
Alle 22 mi obbligo a scollarmi dalla tv ed andare a montare la tenda da qualche parte. Mi accampo accanto al fiume, ma lascio tuta, casco ed i miei valori fuori dalla tenda. Quando sentogli aborigeni a bere ubriachi in riva al fiume con la musica che esce dai finestrini dell’auto in cui siedono, mi sale addosso un’ansia da scippo ai miei danni subito dai genii del furto aborigeno.
Chiudo gli occhi, ma dormo male.
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