2 Dicembre 2007
Quando mi sveglio sono tipo le 13. Marco é sul balcone a leggere un libro e Virginia sembra ancora in camera a dormire.
Passo alcune ore davanti al computer sdraiato sul letto della stanza degli ospiti e mi rinfresco le idee contattando Camilla e altri amici.
Non ci sono programmi precisi per oggi, se non quelli di incontrarsi a casa di Camilla per un giro in moto. Saskiaa ed il suo ex ragazzo decidono di non unirsi al gruppo ed anche la mia sbronza della serata prima tarda a smaltirsi per cui rimango l’appuntamento ed incontro Camilla sul tardi.
Raggiungiamo Samuel ed altri 30 Couchrifers che stasera si sono riuniti per cena al 555 di Sydney Road.
Che spettacolo. Una tavolata incredibile.
Adoro essere arrivato con un’ora e mezzo di ritardo. Si evitano tante di quelle conversazioni di rito in cui odio imbattermi.
Domande cazzute su “di dove sei?”, “da quanto viaggi?”, “dove sei stato?”, ecc ecc. Quando io e Camilla arriviamo rivedo persone che non incontravo da mesi. Abbracci e sorrisi e poi siamo già seduti davanti al menù in un anglo tranquillo dell’enorme tavolo.
Ordiniamo separatamente, per un totale di 10 dollari a testa, ma mi sono scordato che é Sam ad aver organizzato la cena e lui queste cose non le sa gestire.
Dice infatti alla cameriera che pagheremo assieme a tutti gli altri (senza tuttavia chiedermelo) e così mi ritrovo a pagare 20 dollari per una porzione di cena da 5.
Con un giramento di coglioni disumano (odio quando la gente decide per me cosa devo mangiare e quanto devo spendere), riaccompagno Camilla a casa che entrerà presto a lavoro l’indomani e torno in moto sul luogo in cui tutti i Couchsurfers si sono spostati.
Seduti in spiaggia di notte, i soggetti già in preda all’alcool si muovono scoordinati e conversano di cose che non ricorderanno. Io afferro la chitarra e mi metto in un angolo a cantare, mentre i pochi sobri rimasti si avvicinano per ascoltare e siedono ai miei fianchi in attesa di coinvolgermi in qualche conversazione.
Siedo accanto ad una tedesca dall’accento inglese meticoloso e dai modi di fare molto femminili. Di carattere semplice e affascinante, il suo abito é leggero e mostra le sue forme gentili e non eccessivi. Mi parla e sorride alle mie battute, mentre una ragazza cinese alla mia destra aspetta la risposta alla domanda che mi ha fatto qualche minuto prima.
Fra una canzone e l’altra parlo con i presenti. Mi dilungo i conversazioni pseudo garbate che instauro per esperiemento e ballo con Saskiaa che, anche lei urbiaca, si meraviglia del fatto che stasera per me ci sia stata solo acqua e niente più.
“Sono in moto” le dico. Non posso bere.
Balliamo, poi cantiamo, poi urliamo esaltati da due ragazzi che sono nudi sul bagn’asciuga e stanno per entrare in acqua. La ragazza più ubriaca batte le mani e urla eccitata, come fosse sul punto di unirsi al gruppo dei due sperando in qualche coinvolgimento erotico.
Mi vede indossare il casco e mi chiede con un inglese etilico se ho un altro casco con me.
“Mmmm, purtroppo no. Mi spiace”
Butta lì una frase del tipo “Finiamo nei guai se mi porti con te senza il casco?”
Mi salta alla mente un flash di me e la coreana qualche mese prima in fuga dal posto di blocco della polizia. Rivedo i poliziotti entrare nel mio appartamento in Brisbane mentre io e lei siamo nudi in camera che facciamo sesso. Mi scappa un sorriso…
“Temo di si. Se ci fermano finisco nei guai” faccio alla ragazza con l’inglese etilico.
Camilla quando l’ha vista al ristorante ha anche detto che é una bella donna. A me non piace e così a mani vuote salgo in sella, accendo e mi dirigo lemme lemme a casa di Camilla che ha promesso di farmi trovare le chiavi sotto lo zerbino.
Quando torno lei é ancora sveglia che si prepara per andare a letto.
Ci scambiamo la buona notte.