24 Ottobre 2007
Parte la sveglia delle 7, ma io non parto ancora. Mi ci vuole un bel po’ per sbrigarmela con risveglio, doccia, colazione, preparazione moto.
Mi capita anche di rivedere la giapponese con il tatuaggio sulla schiena che mi piace tanto.
Per le 10 sono fuori da Elkes, con tuta moto indosso ed una mail avvincente da parte di Luca Bracali. Io moto vuole fare un articolo.
Mi fiondo a comprare il tre piedi e lascio il maglioncino di Saskiaa nella busta delle lettere del palazzo in cui si fa ospitare.
Mi chiama poco dopo ed assieme andiamo al centro di salute per il controllo urine e del sangue.
Mentre aspetto, mi diverto con Saskiaa a rubare profilattici.
Il dottore vede le mie urine e dice che ho la Clamydia e che non é niente di grave. Mi offre un medicamento e mi saluta dicendo che per il test HIV dovrò chiamare settimana prossima.
Faccio uno spuntino con Saskiaa al Mc Donald e me ne vado. Sono sorpreso nel constatare quanto diversa la nostra amicizia sia potuta diventare con il tempo. Lei mi guarda con quel vido intelligente e mi lascia andare.
La strada per Kakadoo é breve ed afosa.
Ho un ritmo diverso dal solito, oggi. Mi fermo di continuo a parlare con la gente. Prima per decidere o meno se voglio andare sul motoscafo che mostra i famigerati coccodrilli volanti e poi, con un tedesco in moto che conosce il russo Dimitri e si é pedalato mezzo mondo.
Alla stazione di servizio di Buck Hot, riconosco le indicazioni che avevo ottenuto dal figlio di Peter. Shady Camp dista poco più ed anche se entro in riserva a metà strada, sono deciso a raggiungerlo.
Il posto é fantastico. I coccodrilli sono ovunque. Ce n’é uno proprio sotto all’appostamento in cui mi fermo e due immobili proprio dall’altra parte del fiume.
Sembrano finti e ci metto un po’ a rendermi conto che sono bestie di 4 metri.
Un tipo sta facendo della manutenzione ad un condotto del gas sull’altra sponda. Non ha benzina da vendermi ma ha diversi consigli riguardo i coccodrilli. Mi avvicino ad uno sulla riva che mi lascia giusto il tempo di fargli qualche foto e scappa in acqua.
Me ne vado in cerca di guai e video spattacolari.
Il posto é veramente selvaggio ed arido. Nelle traccie lasciate dai coccodrilli ci sono crepe profondissime dovute all’aridità del clima.
Sono vicinissimo alla sponda.
Gli uccelli volano via appena avvertono la mia presenza, ma spero i coccodrilli non facciano altrettanto.
Mentre sono a pochi metri da quello più grosso che mi volta le spalle, faccio un fruscio calpestando l’erba e quello se ne torna in acqua.
Amareggiato vado in cerca di qualche foto da fare, ma a parte un canguro che salta fuori da una fossa spaventato a morte, non vedo nient’altro. Trovo benzina 15 Km dopo, presso una sorta di resort nascosto nel deserto ed impestato da Wallabies. Una volta sulla strada di ritorno, non vedo nemmeno Kakadu e quando mi rimetto sulla Stuart Highway mi scopro esausto.
Faccio una cena tripla in una bella road house dove per 16.50 AUD ho diritto a tutte le cose che offre il buffet e quante volte vorrò, incluso un eventuale take away nel caso in cui voglia portare con me il cibo invenduto.
Esco pieno come un uovo, con un pacco scorta abbondante e me ne vado in cerca di una rest area. Dopo 30 Km, sulla destra, mi accampo in un’area di sosta in cui un donna aborigena litiga con l’amante australiano che, dal finestrino della macchina che sgomma via nella notte, le urla che la lascia e che bla bla bla. Quando lui torna indietro e la passa a prendere, io sono già mezzo addormentato nella mia tenda.
Buona notte.