Sono sveglio sin dalle 6:30. Un po’ per abitudine, ma anche per colpa dei due israeliani che si mettono a parlare ad alta voce di prima mattina.
Nessuno in cucina o nel cortile. Vado in cerca di un internet point in città, ma aprono tutti alle 10. Torno in ostello per la colazione e mi metto a parlare con Sylviane, una donna dallo sguardo deciso e che dimostra un certo interesse per quello che faccio.
All’internet point spendo 13 AUD per poco più di due ore on line. Quando torno mi ritrovo con Sylviane che mi chiede della moto e così mi ricordo che é tempo di visitare l’officina Desert Edge Motorcycle.
Chris, il meccanico, mi dice gentilmente che non ha tempo e che non conosce la moto per cui mi lascio il tempo di informarmi con Max poi reincontrarlo mercoledì.
Di ritorno trovo 2 giapponesi di Osaka nella cucina dell’ostello. Sono una coppia e lui lavora come chef in un ristorante italiano.
In piscina ci sono altre 3 giapponesi, con cui scatto qualche foto. La tipa con la Nikon D70 mi fa ridere di gusto con un “Sensational”. Vado a tuffarmi, ma l’acqua é gelata. Arriva Sylviane in costume e tra un discorso e l’altro sul mio viaggio e uno sugli elisir a cui lei si intessa, la invito a cena.
Ci reincontriamo al Woolworth ed io mezzo di strada. Alice Springs é minuscola.
Per cena spaghetti con triangolini di pollo al curry e panna.
Non viene buona come l’avevo fatta per Cynthia, ma non ci lamentiamo. Il vino rosso che offre lei é ottimo e lo mando giù di gusto.
Ci spostiamo in piscina dove sediamo sotto la luna piena per ore.
Mi propongo per un dopo cena alternativo, ma adesso la situazione é piuttosto stabile e tranquilla.
Lei non beve più vino ed io comincio a pensare che la serata non avrà affatto un seguito in camera da letto, anche se i presupposti c’erano tutti fin dall’inizio.
Ma poi lei mi propone una seduta di 15 minuti di meditazione. Mi piace poter sedere così, ma scopro che rilassarmi mi é impossibile.
Le spiego dopo la seduta che ho come dei mattoni solidi di pensieri che hanno un peso e sono difficili da smuovere per imboccare la strada che porta al vero me.
Ora sdraiamo sul cemento ed é così tardi che siamo gli ultimi due rimasti svegli nel cortile del BackPacker. La situazione é esaltante, ma sono così stanco che faccio per andare a letto. Lei mi punzecchia per farmi restare e così la bacio…