Gionata in viaggio, TAPPA 3: Australia

28 Novembre 2007

Quando mi sveglio Rob non é in casa e gli altri dormono.

Ho delle cose da sbrigare on line e mi connetto con il cavo Ethernet sul laptop e mando le mail a chi aspetta varie conferme e copie documenti. Saskiaa, l’amica che mi ha messo a conoscenza di Rob mi chiama. E’ sempre molto solare al telefono e dice che sarà lì verso l’ora di pranzo.

Quando arriva ci abbracciamo. A volte é così difficile essere sono un amico con donne come lei. Ha 19 anni, ma viaggia da sola e ha una testa da 25enne. E poi é belga, il che spiega tutto. Mentalità diversa.

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Fra le tante mail ne ricevo una dalla redazione radiotelevisiva di SBS in Melbourne. Hanno ricevuto una segnalazione e voglio intervistarmi. Prendo appuntamento per le 15 e mi sposto in città con Saskiaa dove parliamo sui gradini di una chiesa mentre aspettiamo di decidere cosa fare.

Vinto dalla mia debolezza per il sushi, strappo alla regola e mi compro un box sushi da 8 dollari. L’equiavalente di 3 pasti. Ma lo adoro e così mi mette di buon’umore per l’intervista.

In studio vengo intervistato 3 volte. Italiano e inglese. Lo staff é molto interessato al mio viaggio e mi propongono un invito a cena a cui devo rifiutare perché non posso permettermelo. Rimaniamo d’accordo di incontrarci dopo cena, da qualche parte.

Finite le interviste entro con Saskiaa in un punto iMac per capire se sia l’ora per me di pensare ad un nuovo acquisto laptop, magari con i soldi che guadagnerò in Nuona Zelanda. Sono utente PC da 10 anni e la mia prima domanda al commesso cinese che mi viene incontro é

– Mi spiegherebbe le differenze fra Mac e Pc?

Lui in tono stizzito dice che non vuole parlare assolutamente di Pc alché io concludo la conversazione con due domande di rito e, aberrito da tanta poca professionalità, me ne vado dal negozio senza risposte e con la certezza di con tornarci più.

Saskiaa torna a casa in treno ed io aspetto in centro per incontrarmi con Camilla, l’amica italiana a cui sono stato presentato da una vecchia conoscenza delle elementari.

Mentre aspetto le 20:30 osservo da lontano un barbone scrivere con i gessi delle poesie sull’asfalto. Nessuno si ferma. Nessuno lo nota. Nessuno offre niente.

Ma conosco un modo interessante per aiutarlo a comprarsi da mangiare.

Mi sposto al suo fianco e lo osservo interessato mentre leggo le sue poesie.

5, 10, 15 minuti ritto a leggere tutto quello che scrive. Si soffermano passanti dientro di me. Alcuni iniziano a leggere incuriositi. Appena vedo 6, 7 persone, tiro fuori dalla tasta 2 o 3 dollari in spiccioli e li verso lentamente nel suo cappello per le offerte e ritorno alla mia posizione.

5, 10, 15 minuti é dientro di me ci sono altri passanti che leggono, commentano, donano soldi. Una ragazza cinese addirittura inizia a parlare con il barbone, gli chiede se ha fame e gli compra da mangiare.

Sono felice per il barbone ma schifato da come ancora una volta la società dimostri i suoi meccanisci interattivi. Come se la mia presenza e la mia offerta desse ragione agli altri di prestare un minimo di attenzione ad un barbone e motivasse i passanti a donare per non essere da meno.

Uno schifo.

Guido seguendo le indicazioni di Camilla e arrivo con un po’ di anticipo. Mentre aspetto le 20:30 vado a farmi una passeggiata sul fiume.

Ci incontriamo davanti alla porta di casa sua qualche minuto dopo. Una stretta di mano e subito ci si racconta l’un l’altra salendo le scale. Passiamo qualche ora a parlare e oltre i fiumi di parole che scorrono mi accorgo di quanto piacevole sia parlare con una persona che non ha paura di dire cosa pensa veramente delle cose. Ironica, spesso sarcastica e minuziosa nei dettagli, Camilla mi parla mentre le chiedo dei suoi viaggi, dei suoi giorni a Melbourne e della vita che faceva a Firene.

Arriva anche la sua coinquilina El, con un capello da fotomodella che mi fa sorridere. Glauco per dei capelli così potrebbe tenermi 30 minuti a parlare di “omamma che capelli spettaholo” ecc ecc.

Usciamo con la VFR ed il casco che Saskiaa mi ha prestato e ci andiamo a fare un giro in un altro quartiere dove incontriamo i ragazzi dello studio di SBS a cui presento Camilla e che ringrazio di nuovo per la bellissima esperienza in studio questo pomeriggio.

Tornando a casa mi sistemo comodamende sul divano in salotto dò la buona notte a Camilla che rivedrò la mattina seguente.

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 800.000 km percorsi in solitaria attraverso 78 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

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