29 Novembre 2007
Mi sveglio con Camilla che tenta di portarsi in camera il suo laptop evitando di svegliarmi.
Ci vestiamo e andiamo in moto a comprare la colazione. Io mi faccio il vecchio mezzo litro di latte con i biscotti.
Non ho con me i vestiti e torno a casa di Rob e Saskiaa a prendere il resto delle borse. Saskiaa ha bisogno di un passaggio in centro e così, strazarchi di roba come due compagni delle scuole medie, ci facciamo sirucchiare dal traffico di Mebourne direzione centro.
La saluto con abbraccio e torno da Camilla che ha preparato del riso con formaggio. Per ringraziarla della ospitalità mi presento con un Sushi Box che ho comprato nel miglio Sushi bar che conosco e ce lo divoriamo contenti sul divano, davanti a pagine internet che scorrono sugli schermi dei nostri laptop.
Dopo poche ore arriva una collega di Camilla. Ha un viso bellissimo. Occhi marroni chiaro con un bianco troppo bianco e la bocca sorridente con i denti troppo bianchi.
Loro parlano mentre io mi eslcudo dalle conversazioni con la musica nelle cuffie e aggeggo al computer.
Non abbiamo molto da fare ma stiamo aspettando l’inizio della serata per andare a St Kilda con degli amici di Camilla. Raggiungiamo la spiaggia nel tardo pomeriggio in moto dove conosco due amici di lei che come programma hanno deciso di cenare in spiaggia.
Tutto improvvisato e tutto infinitamente bello.
Con il Melbourne Pier sullo sfondo ed il tramonto che fa da sfondo alla nostra cena ed ai passanti con cani, consumiamo della birra, del buon vivo e ci addentriamo in conversazioni che, in momenti come quelli, sono sempre di grande qualità.
Uno degli amici di Camilla ha il cane con se. Una cocciola nera che mi morde gentilmente le mani e corre attorno a noi. Sull’erba davanti alla spiaggia sono serviti pollo, pane, formaggio, olive, salame. Un trionfo!!!
Arriva anche la ragazza francese che ho frequentato ad Alice Springs quando sono rimasto bloccato tre giorni per il guasto al Termostato.
Quando é notte e si fa troppo freddo per sedere davanti al mare decidiamo di camminare fra le vie e comprare brownies e fette di cheescake.
Abbiamo avuto tutti giornate non troppo impegnative ed il tempo passa senza appensantire. Siamo distesi sull’erba di un altro parco che ce la vediao con le rispettive fette di dolce e beviamo le ultime birre.
I ragazzi che affollano l’ingresso di un pub fanno da sfondo.
La statua nel parco disegna l’onbra dei lampioni sulle nostre schiene.
Sono abbracciato con la francese, che sdraio sull’erba con la testa sulle sue gambe e mentre l’ascolto mi chiedo cosa ci sia di così speciale nella semplicità per renderla una cosa così rara ed importante. Una cosa che si va spesso cercando per tutta la vita senza tuttavia convincersi di averla trovata mai.
E quando inizio a chiedermi se sono sereno, temo di non riuscire più a riconoscermi come tale.
Salgo in moto con Camilla e le chiedo di abbracciarmi perché ho freddo. Non é una bugia e il peso del suo petto sulla mia schiena mi scalda fino a farmi sentire sereno.
Quasi cerco una scusa per allungare la via di casa.
Seduti sul divano controlliamo le mail sui nostri computer e poi ci diamo la buona notte.