Gionata in viaggio, TAPPA 3: Australia

4 Dicembre 2007

I programmi di oggi sono importanti.

Fare tutto quello che non potrò fare domani, vista la mia imminente partenza.

Accompagno Camilla a lavoro e, durante la pausa colazione le scrivo una nota nel biglietto di rinraziamenti che ho comprato per lei. Glielo porgo e ci abbracciamo per un’ultima volta.

Come torno alla moto leggo un messaggio che mi informa che la moto é già stata prelevata e che si trova al porto.

CHE COSA??!??!?!?!?!?

Ma a cosa cazzo serve dire per un mese che voglio essere presente a quell’evento, se poi il tutto si riduce ad un patetico sms in cui mi viene spiegato che orami é troppo tardi.

Il messaggio finisce dicendo che “se vuoi fare le foto alla moto, puoi venire al porto”.

Il mio carattere mi impedisce di non pensare alla questione e così, stretto con le mani sul manubrio come stessi stritolando due serpenti erbivori, guido incazzato come un mandrillo in meno pausa verso la città.

Per tenere la mente occupata e pensare ad altro vado in cerca dell’ufficio immigrazioni Neo Zelandese per capire perché, dopo un mese che ho pagato, non ho ancora ricevuto il visto Working Holiday che mi spetta.

Nell’ufficio mi danno un foglio con un numero di telefono il cui prefisso é di Sydney. La signora dietro al vetro, con tono seccato, mi dice che loro non forniscono il tipo di informazioni che mi servono.

Puttanaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!

Con passo allungato e nervosissimamente per questa mancanza di professionalità da parte degli uffici consolari della Nuoca Zelanda, decido di andare in Honda MPE e ricapitolare il tutto in cerca di un buon motivo per non uccidere qualcuno.

Lungo la tratta, mi chiama il signor James, ovvero il tipo che io ho pagato per spedire la moto e che mi ha mandato il messaggio dove dice che orami la moto é al porto.

Rispondo e gli riattacco in faccia.

Quando mi richiama sono ad Honda e mi dice di chiamare un certo Anthony per poter raggiungere la dogana al porto ed aggiungere al crate il casco e le cose che sono rimaste fuori.

Anthony non sa nemmeno dell’esistenza della moto.

Richiamo James e gli dico che può scordarsi della Reviews e della pubblicità alla sua azienda che gli avevo promesso sul sito, dato che la “professionalità” si é dimostrata inferiori perfino al discutibile servizio che ho ricevuto in Cina.

Lui non si scusa e continua sulla sua linea. Dice che adesso devo chiamare una certa Jennifer. Lei mi sembra avere le idee chiare. Avvisa il signor Anthony per me e prometto di farmi trovare al porto in 30 minuti.

Casualmente al porto trovo il conducente del furgone che ha prelevato la mia moto. Gli chiedo perché non mi ha chiamato e lui mi mostra la bolla di ritiro dove la nota non dice affatto di dovermi chiamare. Evidentemente James non gliel’ha nemmeno detto. Quella faccia di merda!!!!

Vengo aiutato da un certo John a finire di impacchettare il casco ed i ricambi per la moto che sono arrivati in ritardo. Vedendomi così incazzato, John non proferisce parole, mi dice sono Good Luck quando ho finito di preparare il tutto.

Nel pomeriggio un certo Stuart S mi chiama dicendomi che vuole farmi scrivere su Honda Magazine e che vorrebbe addirittura pagarmi per delle collaborazioni continue. Questa cosa mi mette di un buon umore tale da farmi ritrovare il sorriso.

Torno in città dove passo qualche ora in biblioteca con internet gratis ed incontro Saskiaa che si riprende il suo casco. Saluto lei e le prometto di ospitarla da me qualora decida di viaggiare in Nuova Zelanda. C’é anche Rob e lo ringrazio per la notte in cui mi ha ospitato.

Marco mi scrive via mail di essere da lui alle 21 per incontrare anche Ian Buckley per gli ultimi saluti e così esco dalla biblioteca appena in tempo per presentarmi a casa loro dopo cena.

Facciamo 4 chiacchiere anche con Stefano e la sua ragazza. Poi faccio l’ultima lavatrice che appendo sulle maniglie dei cassetti in salotto e mi taglio capelli e barba in bagno con la macchinetta di Marco.

Domani ci sarà la prova finale con la dogana per il problema Multa e Uscita dal paese con un giorno di ritardo.

Invio, come suggeritomi, le foto per l’articolo a cui Stuart S lavorerà. Faremo l’intervista domattina al telefono.

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 800.000 km percorsi in solitaria attraverso 78 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

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