Febbraio.
Mannaggia come passa il tempo. Sono partito quasi 10 mesi fa.
Mi sveglio soffocato dal sole che adesso batte sulla mia tenda. Come al solito, accamparsi in piena notte, riserva notevoli sorprese al risveglio, il giorno dopo.
Il posto é veramente particolare, soprattutto il contrasto della vegetazione arida che si riflette sul lago. C’é un van tutto rosso che fa da soggetto alle mie foto. Dopo il mio risveglio, se ne escono anche gli altri, dai rispettivi van.
Dalla macchina esce una coppia, lei si cambia il costume davanti a tutti.
Dal van rosso esce un’altra coppia, lei é i rasta biondi legati e teuti assieme da un cappellino verde militare.
L’unico non accompagnato sono io, ma in compenso mi sveglio con un’erezione che tiene su la tenda da campeggio.
Ho sognato tutta la notte di fare l’amore con una delle mie vecchie compagnie di scuola. Immagino non ci sia niente di male per cui cammino acidello con i pantaloni gonfi in un angolo del lago dove faccio la pipì e decido il da farsi.
Il controllo olio é rapido, ma mi confonde un po. A volte questa moto beve olio ogni 450 km. Altre dopo 800. Io proprio di moto non ci capisco un cazzo. Ma del resto, finché va… lasciala andare. eh!
Il clima é caldissimo e secco. Mi domando come mai non é così anche in città. Sulla mappa e nella memoria di tutti ci consigli ricevuti dal padre di Lara, questa é la parte più scenica della zona di Christchurch. Mi avventuro in moto in direzione est, lì dove mi é stato detto esserci l’ultimo dei villaggi abitati dai francesi.
Vale la pena andarci, mi dicono.
La tratta che mi ci porta é veramente bella. Faccio solo una sosta per benzina dove noto la ciurma accaldata scendere da uno dei soliti bus turistici in giro per la nuova zelanda.
La gente scende, si guarda intorno, va a pisciare, compra una lattina, fa le foto alla stazione di servizio e rimonta a bordo del bus, cullati dall’aria condizionata e contenti di avere un’altra foto stupida da mostrare a chi sta casa.
Quando la mostreranno, diranno.
C’é addirittura chi legge un libro per ammazzare il tempo del tragitto. Mi chiedo cosa riescono a vedere della NZ se non la osservano nemmeno dal seggiolino in cui siedono. Faccio una foto prima che partano e ve la mostro.
La città francese risiede al base di una baia circondata dalle montagne. Sono decine e decine di chilometri lontano dall’arrivo, ma dalla vetta dei tornanti in cui guido adesso, vedo il paesino chiaramente.
E’ bellissimo.
Con gli ultimi cen
timetri di scotch grigio, mi invento una camera car, attaccando la mia videocamera digitale al casco, in modo tale da riprendere le cose che guardo, mentre ho le mani libere per guidare.
Arrivo al paese per pranzo e mi intrattengo con una coppia australiana da Melbourne in viaggio di nozze.
Parliamo di guerre. Storia. Aborigeni. Razzismo e così via. Ma lui é un professore e non mi contraddice mai, vittima dalla sua indole professionale.
Riparto facendo ritorno ad ovest ma dalla parte norde della baia. Ci sono ancora angoli insidiosi sugli alti pendii che voglio fotografare e riprendere con i video.
Faccio un sacco di riprese con il tre piedi e mi cimento anche in una auto intervista piena di collera registrata fra le mucche e le loro cacche.
Ce l’ho con un tipo che dentro ad un forum, d ice che il mio viaggio é tutta una bufala e che non si tratta altro di un prodotto di marketing.
MA SECONDO TE… SE ERA TUTTO PAGATO DAGLI SPONSOR A FINI DI MARKETING…ANDAVO A GIRO PER IL MONDO CON UNA MOT DI 21 ANNI, CON I PANTALONI STRAPPATI E DORMIVO IN TENDA??????
Avrebbe avuto più senso dire una cosa così se avessi avuto una moto nuova di pacca e se avessi dormito in hotel ogni notte, per 3 anni.
La gente, davvero, quando non vuole riconoscere il merito di chi fa qualcosa di buono, si inventerebbe ogni cagata pur di screditare gli altri.
Video video e ancora video. Questi tornanti sono uno spettacolo.
A metà pomeriggio mi viene fame e così mi concedo un panino mega farcito per 8 dollari. Nel negozio non c’é nessuno, ma adoro le decorazioni interne e tutto lo stile con cui é stato allestita la panineria. Ci sono anche dei dipinti interessanti appesi alle pareti, ma i due ragazzi che ci lavorano non sembrano essere i proprietari e così evito di approfondire facendo loro domande.
Come mi ritrovo sulla motorway 1, il clima cambia. Ma questa volta, invece di ritrovarmi con tutta la tuta e la felpa bagnata, mi faccio trovare preparato.
Inizia a piovere, ma addosso ho già la felpa la tuta e la giacca impermeabile. I pantaloni Spark sono rotti dalla prima volta che li ho indossati. Troppo piccoli.
Guido e mi ritrovo senza benzina ed é già tutto chiuso. Le pompe con il self service non esistono in NZ. O sono aperte o vai nella città principale dove trovi quella che non chiude mai. Ma nel punto in cui sono adesso, non solo piove a dirotto, ma é anche troppo tardi per fare rifornimento.
Uso la tanica da 5 litri che porto sempre con me per i rifornimenti di emergenza e decido di andare in cerca di un riparo per la notte.
Monto la tenda sotto a dei cipressi, riparato dai rami e cullato dal soffice letto di aghi secchi che si é depositato sotto agli alberi.
Vado in cerca di acqua potabile e trovo un gentile signore nella sua casa che mi fa entrare e riempie per me le mie due bottiglie.
Quando arrivo alla tenda é notte fonda. Provo a scivere qualcosa con il laptop, chiuso in tenda, ma la batteria muore troppo in fretta. Non faccio nemmeno la cena. Vado a letto con lo stomaco pieno di noccioline e con il laptop fra le gambe.
Buona notte.