21 Gennaio 2008
I giochi proseguono lenti e violenti fino alle 5 del mattino. La gestrice del Hotel mi ha detto che non dobbiamo preoccuparci di andare via entro le 10. Possiamo farlo in ogni momento.
La sveglia suona alle 11.
Facciamo l’amore. Con un sapore tutt diverso, perché questa volta, immagino, sarà l’ultima volta prima che ci si possa reincontrare a San Francisco in California, quando viaggerò lì.
I preparativi sono il momento cruciale, ma Lei non sembra rattristata o lasciare che questa ennesima lunga separazione rovini gli ultimi minuti che passiamo assieme.
Ci abbracciamo davanti alla sua auto. Ci baciamo. Ci diciamo che ci scriveremo e che – si – ci terremo aggiornati sulla posizione di entrambi così da reincontrarci in un posto o nell’altro.
Rientro in cucina, mi faccio il pranzo.
Scambio due chiacchiere con una cantante che gira Australia e Nuova Zelanda in Tour spostandosi con il compagno su di una sorta di casa ambulante che viene trainata da un camion. Un mega lusso da sogno.
Riparto dopo il controllo olio, pieno benzina e due barrette di cioccolato. Con tutto questo affetto negli ultimi giorni, ne avrò di cioccolata da mangiare, per compensare alla mancanza….
Decido di tirare dritto a Nord, dove non ero potuto andare per essere puntuale all’appuntamente nella costa Ovest con Lei.
Faccio delle riprese in movimento con il tre piedi piazzato nella nuova maniera. Riprese di me che guido in piega sui tornanti e della strada che mi precede sugli stessi sentieri. Quando entro nella regione del Nelson National Park, comincia a piovere.
E più che salgo, più che piove.
Ed il problema é che io, per abitudine, un po’ di pioggia me la lascio prendere (tanto la roba Clover é mega impermeabile), tanto poi la pioggia finisce. Ed invece, per forza di inerzia, non mi rendo conto che sono sotto l’acqua da due ore. Ho tutto bagnato. Anche le mutande ed i calzini. E non mi passa nemmeno per la mente di indossare la tuta antipioggia Spark che Cose di Moto mi ha fornito.
Non lo so spiegare. E’ una sorta di stato bradipiale che non si raggira con facilità. Immagino dipenda dal fatto che non mi voglio fermare per 5 minuti, ma continuare per ore a guidare nonostante la pioggia.
Perfino la borsa serbatoio é mezza, perché non ho avuto la creanza di coprirla con la pellicola anti pioggia che Famsa ha sviluppato per i giorni di pioggia.
Risultato? Le videocaere sono tutte umide….
Bravo Gionata!
Sono adesso su un tratto montano che sale e sale e sale. La città in cima alla montagna si chiama Takaka e sembra vantare di una vista sulla valle stupenda. Ma la nuvola bianco grigiastra che sprigiona la pioggia incessante, giace proprio attorno alla montagna ed ha riempito la valle di nebbia.
Io sono un ghiacciolo. E penso che adesso sono anche nelle condizioni di dovermi fermare e montare la tenda sotto la pioggia.
Un degenero.
Mi fermo e mi invento un modo per montare la tenda e infilarci le poche cose asciutte che ho e cambiarmi dentro.
Scopro dove 1 ora che ho una fame da lupi e così devo riuscire sotto la bufera e farmi la cena con il pentolino. Ma i fiammiferi sono tutti bagnati e così ci metto 20 minuti ad accendermi il fuoco. Mi faccio una zuppa con i noodle che, per la disattenzione, viene troppo salata e ne getto metà. Non ho nient’altro. Non ho nemmeno fatto la spesa a Westport.
Ma che cazzo succede oggi??!?!??!?!
Faccio un filmato che mi ricordi questo momento, visto che mi rendo conto che non ho video in cui mostro in che situazioni, il giro del mondo possa essere. C’é sempre il sole nei miei filmini. Ma la gente vuole vedere che soffri sotto la neve ed il vento e che dici le parolaccie sotto la bufera.
E così eccomi qui. Accendo la videocamera che copro con un sacchetto di plastica e magicamente, dopo 10 minuti di monologo, scopro che c’é acqua nella testina ed il display dice di
Rimetto a posto sbattendo tutto. Mi spoglio sotto l’acqua ed entro in tenda dove indosso la poca roba asciutta e mi metto a dormire….