25 Gennaio 2008
Batteria piena nel computer.
Uno dei miei editori mi ha proposto di mettermi in vantaggio con gli articoli di qualche mese e di fargli avere il pezzo portante che descrive i passati 3 anni di viaggi.
Mi chiedo in tenda all’ombra del grande albero ed inizio a scrivere.
La batteria muore dopo 1 ora, proprio sul più bello.
Odio questo computer!!!!!!!!
Mi rimetto in cammino dopo una lunga chiacchierata al cellulare con mia madre.
La prendo in giro dicendole che é un Prete, perché sta educando mia sorella (12 anni) ad avere una sessualità tutt’altro che consapevole. Una di quelle sessualità da chiesa dove si dice che
questo non lo devi fare
se lo fai ti vedranno come una sgualdrina
gli uomini sono tutti maiali
e bla bla bla
Ora, parliamoci chiaro. Mia sorella ha 12 anni e non mi sogno nemmeno lontanamente di saperla a letto con chissà chi di qui ad un anno. Ma quello che penso é che se io ho avuto la mia prima esperienza a 15 anni, le generazioni di oggi saranno sicuramente più precoci.
Del resto é sempre stato così.
I bambini di oggi hanno sempre il sesso in testa ed in bocca. Fanno battutaccie di pessimo gusto ed immaginano il sesso per come noi adulti glielo mostriamo in famiglia o per come lo imparano dalla tv e dai messaggi media.
Per cui cosa ci aspettiamo? Che un bambino di 12 anni vada da mia sorella e le dica
“Sono consapevole del valore intrinseco del sesso in età giovanile e per questo desidero rispettare le tue aspettative e soddisfare le tue curiosità condividendo con te la mia intimità in modo ponderato e costruttivo, esplorandoti senza abusarti ed educandoti a quello che il mio piacere senza forzarti…..”
MA DAI!!!!
Probabilmente, fra i banchi di scuola e le festicciole del sabato sera ed i pomeriggi in discoteca, i discorsi tipici saranno questi
“OH! Ha detto il mio amico se vuoi andare con lui…. e se ti ci vuoi mettere insieme perché lui cerca la donna”
e magari, chiusi in qualche sgabuzzino della scuola, parte pure la vera pesie tipo
“sai, io ti amo. facciamolo. non ti faccio male, prometto. che poi un mio amico l’ha fatto e m’ha detto che non si sente niente”
AHAHAHHAHAHAHAHAH
Cmq, non conosco gli amici di mia sorella, ma sono convinto che l’educazione sessuale sia soprattutto qualcosa che un genitore debba impartire NON
-
in base agli amici o compagnie del/la figlio/a
-
in base alle proprie esperienze e/o successi/insuccessi sessuali del passato
-
in base alle proprio esigenze o aspettative
A me la mi mamma, quando avevo 12 anni, mi faceva subire ore di preconcetti religiosi in compagnia delle amiche di chiesa che mi dicevano:
“Gionata, se ti capita di essere eccitato o avere un erezione, corri in bagno e bagnalo con acqua fredda”
Ed ecco che si é creato il porco maiale perverso che c’é in me…. ihihihihi
Seriamente. Se fossi a casa, parlerei a mia sorella del sesso per come l’ho vissuto io alla sua età e per come questo maturi e si faccia adeguato alla persona che siamo, con gli anni di pratica.
Il che non vuol dire dare a mia sorella l’incoraggiamento di andarsi a comprare una scatola di 24 preservativi e scoparsi la città, ma quanto meno di essere consapevole e serena nell’esplorare la sua sessualità quando troverà il compagno giusto con cui farlo.
Che sia casuale, fisso, marocchino o albanese, chi se ne frega. Quella sarà una scelta sua. Ci mancherebbe anche che mia madre mi dicesse con chi io DEVO e NON DEVO andare a letto. Non vedo perché ci si sente in diritto di farlo con le donne.
Mia madre al telefono si irrita e dice che per le donne é diverso. Allora io mi incazzo e urlo.
“Ma chi l’ha detto che le donne sono diverse??? Perché nel 2008, in Italia, si deve ancora pensare che un uomo possa fare del sesso per sport e divertimento ed una donna sia condannata ad anni di critiche? Ma che pensi che una donna non possa apprezzare il sesso tanto quanto lo fa un uomo? Una donna cos’é, altrimenti? Un foro con un corpo intorno???? Ma io mi domande e dico!!!!!!!!!!”
Diamo un po’ di personalità alla donna e alla libertà sessuale che le spetta. Parliamo ai nostri figli adolescenti senza senso del possesso e sensa tenerli lontani dalle esperienze che sono stati i nostri sbagli o le nostre bravate trasgressive. Diciamo ad un figlio cosa il sesso é ed anche cosa non é. Diciamogli cosa é per noi e cosa é per gli altri. Diciamogli cosa potrebbe essere per lui e cosa non.
Diciamogli che il sesso é un arte che si impara e si affina negli anni. Diciamogli che ci avvicina alle persone, ma che può anche allontanarci e diciamogli che é un piacere dal quale NON E’ SANO ASTENERSI.
E se pensate che sia un problema parlare a vostro figlio in questo modo, allora forse é meglio che cominciate a chiedervi quanto IL SESSO SIA UN PROBLEMA PER VOI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E se hanno compiuto i 18 anni e sono single, mandatele da Gionata.
hiihihihih
Insomma il pc muore e io riparto. Mi faccio tutta la valle che costeggia il fiume ed il parco nazionale. Guido e guido e guido e dove arrivo?
Ah no. Prima trovo uno dei mille insetti che ha lasciato la pelle attaccata alla mia ruota e così me lo mangio. Qualcuno mi aveva detto che
3; una cosa piena di proteine e che non sa di nulla.
Confermo.
Poi é attaccato alla ruota, non potevo non mangiarlo (ma che cazzo centra?)
Continuo la mia corsa ed arrivo sulla statle 67 che mi porta sulla Est senza passare da Nelson e Pitson, da cui sono arrivato qualche settimana fa.
Finisco la benzina e scopro di aver anche finito i soldi nella carta di credito neo zelandese. Pago con gli ultimi contanti a mia disposizione e mi fermo nel giardino della stazione di servizio per prepararmi il pranzo. Alle mie spalle atterrano continuamente paracadutisti dal cielo. Uno di loro mi dice della gara che si sta svolgendo da tutta la mattina.
Lui si é classificato 5° ed é molto soddisfatto. Mi parla cordialmente e con un leggero interesse per la moto e per il mio viaggio. Comincio a rendemi conto proprio adesso che i Kiwi sono molto meno arroganti e superficiali degli australiani e che amerò la mia esperienza lavorativa qui.
Parto puntando verso est dopo una breve sosta al lago. Cerco di dormire ma qui le sand flyes sono insopportabili. Mi mangiano da tutte le parti e mi si posano sul naso.
Arrivo sulla costa prima del previsto, indossando felpa e pantalone e stivali. Il clima é infatti un pochina freddo in questi giorni, ma solo perché stando tanti giorni in un paese straniero ci si climatizza e ci si abitua alle temeperature locali con facilità.
Arrivo a Blenheim nel tardo pomerggio, facendo una sosta al supemercato per prelevare dalla Poste Pay e comprare qualche scorta cibo da portarmi dietro.
La cassiera é indiana, sulla 50ina ed é molto cortese. Ha una neo fra le sopracciglia. Vede la mia moto parcheggiata fuori e mi chiede se sono il proprietario. Mi auguro buona strada e torna al suo prossimo cliente.
Impacchetto tutta la mia roba e riparto. C’era chi mi aveva detto che questa parte di Nuova Zelanda é piuttosto noiosa. Come siamo diversi in fatto di gusti. A me le colline secche e liscie della costa piacciono da morire. Mi verrebbe voglia di arrampicarmici in moto e farmele tutte, fra pecore e mucche e salire e scendere fino a trovare il mare.
Mi accampo di fianco alla strada, in mezzo a due colline che guardano i pascoli muoversi in gruppi.
Sono solo e mi sento circondato da soli animali e così mi intrattengo con canzoni degli Incubus cantate a squarcia gola mentre monto la tenda e mi preparo 6 wurstel in umido.
Con ripieno di formaggio e pancetta.
Yam!!!!
Buona notte.