Inizia a pivere. Ma é un falso allarme. Sono le zanzare che si lanciano in picchiata sulla tenda e ci sbattono senza arrivare a me.
Esco e smonto le mie cose, controllo l’olio e mi rimetto in moto.
Oggi voglio a tutti i costi trovare un posto in cui collegare il pc e scrivere qualche articolo. Un’insegna dice Biblioteca, ma é sabato per cui é chiusa.
CI sono 4 km di costa gremiti di foche che se la dormono sull’erba e sugli scogli. Sono gli animali più obesi e teneri ch’io abbia mai visto. Faccio per avvicinarmi a loro con la telecamera ma non sembrano gradire. Mi sbuffano aprendo la bocca e zanmpettano via saltando da uno scoglio all’altro.
Vorrei abracciarli tutti.
Arrivo così a Kaikoura e mi ci fermo. Entro in biblioteca, che in questa cittadina é aperta anche il fine settimana e mi siedo. Poi scopro che qui non consentono ai visitatori di collegarsi all’energia elettrica per problemi di sprechi e così me ne esco mortificatissimo.
Sul bar davanti alla mia moto, sono parcheggiate decine di moto con la bandiera finlandese. Mi fermo a parlare con alcuni motociclisti che mi interrogano sul mio viaggio. L’organizzatore guida la KTM 950 e mi dice che, se mi ineressa, potrebbe farmi fare la guida in sud america per altre moto spedizioni e pagarmi per il mio lavoro.
Ci scambiamo i numeri e ci facciamo gli auguri. Il gruppo di 12 motociclisti riparte diretto a Nelson. Sono stati qui 12 settimane con il noleggio moto ed il tour organizzato e adesso é ora di tornare a lavoro. La loro avventura é narrata in finlandese sul sito gestito dall’organizzatore Jussi Vaiasanen.
Potete leggere meglio anche su www.touring-life.com
Per volare e viaggiare in moto in Nuova Zelanda, hanno speso l’ira di Dio. Un prezzo proibitivo per molti motociclisti medii.
Se ricordo bene hanno speso 2000 per il noleggio moto. Più il volo. Più la sistemazione. Più la benzina ecc ecc.
Vado un attimo al bagno e sulla via di ritorno alla moto, con il laptop in spalla e la video camera, noto una donna giapponese camminare con i figli sul mio stesso lato della strada. Sorrido ai bambini e faccio un commento nella loro lingua. Lei invece, con un italiano perfetto, mi dice
“Sei tu il ragazzo italiano con la moto?”
Iniziamo a parlare e dopo poco sono presentato al marito, di origine italiana. Vivono a Canberra e sono qui per le vacanze di Natale.
Mi invitano a pranzo in un ristorante e parliamo del mio viaggio e del modo in cui si sono conosciuti. Passano ore ed ore ed io vorrei non andare mai via. Lui é una persona estremamente gentile e che conosce la situazione degli italiani in australia molto bene e lei studia i diritti delle donne nell’ambito lavorativo in paesi come la corea.
Ovviamente lei parla 5 lingue. Che genio.
I bambini sono fantastici. Roman e Leon. Parlano un italiano con accento ascolano e studiano in australia, parlando un inglese locale. Inoltre parlano il giapponese con la madre.
Io sono gasatissimo e più passa il tempo più mi dimentico che devo scrivere gli articoli. Ma ci divertiamo e dopo il pranzo beviamo un caffé che lei mi prepara nel camper e poi andiamo a fare una passeggiata.
Vengo invitato a cena nel camper per un po’ di pasta e finiamo per fare le 22 a raccontarci barzellette e ridere con i bambini. Siamo esausti. Per me é arrivato il momento di andare in cerca di un posto in cui accamparmi e per loro il momento di trovare un caravan park.
I bambini sono inesauribili di energia, mentre i genitori sono contenti di vedermi andare, per aver un po’ di relax.
Mi avventuro sui tornanti della costa che adesso appaiono bui e tetri, illuminati dalla sola luce della luna piena. Decido di accamparmi in un’aria di sosta che espone il cartello NO CAMPING, ma sono sicuro che in questa zona di mezzo fra città e città, non ci sono controlli della polizia. Soltanto cartelli privi di senso.
Monto la tenda nascosta da una sepie e lontano dalla strada e mi metto a dormire.
Ma c’é qualcosa che puzza incredibilmente di piscio.
Chissà.