7 Febbraio 2008
Non so perché, ma Jennifer ieri mi ha detto che era l’8 Gennaio e così, senza controllare, oggi mi sveglio convinto che sia il 9.
Durante le riprese con la telecamera, lascio la moto in folle sul cavalletto e, come mi successe per la VFR800 offerta da Honda Australia, anche adesso mi ritrovo con la moto per terra.
Ma di solito non succede. La mia TA é talmente pesa che non si muove nemmeno in discesa. Come risultato rompo lo specchietto retrovisore destro. Una vera calunnia.
La linea infinta d’alberi che ho alla mia destra, mi protegge dai primi raggi del sole e così, quando sono pronto per alzarmi dal materassino, ho tutta una bella ombra che mi aiuta a rimpacchettare la tenda di buon umore.
Mi avventuro sui tornanti verdeggianti che portano a nord e mi ricollego con la strada scenica inland che ritorna a Christchurch lontano dalla costa. Prima di lasciare la costa ovest però, vado a vedermi i laghi che appaiono a poche decine di chilometri sulla scala ridotta della mia mappa.
Sono 60 km, ma che importanza ha infondo. Non si può fare il giro del mondo in moto e viaggiare con la solita fretta di quando si gira in moto il fine settimana. Non devi mica tornare a casa per la domenica sera, quando giri il mondo.
Così mi vado a vedere i laghi ed intercetto due ragazze in versione esploratrici ai lati della strada. Urlo un complimento alla più alta mentre sono in piega fra un tornante e l’altro. Indossano cappellini militari, canottiere nere e schorts. Ed hanno in mano una macchina fotografica e delle cartelline per gli appunti.
Vedo il lago e ci metto 10 minuti per trovare la strada che mi porta alla spiaggia. Mi sto per spogliare e tuffare nudo in acqua ma le due ragazza arrivano in macchina e mi parcheggiano accanto, arrampicandosi a piedi nudi sugli scogli.
Faccio loro delle domande, togliendomi l e mutande dietro alla moto per indossare il costume e scopro che sono di Dunedin e che sono ricercatrici geologiche dell’università. Faccio il bagno lavandomi con il sapone e le sento ridacchiare. Quando mi presento, scambiamo due chiacchiere e mi spiegano il loro lavoro e le cose che devono fare. Mi offrono come regalo un pezzo di roccia da analizare. Dicono che, assieme alla California, la Nuova Zelanda é il posto più ricco di materiale geologico sulla terra.
Il parco nazionale tassa l’università per ogni pezzo di pietra che spaccano e portano in laboratorio. Una cosa che in Italia non sono sicuro esista, come del resto non credo esista più la parola RICERCA…
Facciamo foto assieme e ridacchiamo. Sono molto sereno oggi e rilassato. La doccia nel lago credo ne sia la causa.
Mi rimetto in marcia con i denti lavati ed i vestiti puliti e sbuco in una centro di giochi da genietti che si erge fra le colline. Dentro é stato costruito il labirinto più grande del mondo. Vorrei fare un giro e pagare per le attarazioni, ma non si può. Manca un giorno alla fine del mio tour e devo risparmiare.
Ci sono un sacco di giapponesine nel prato davanti alla struttura. Ce n’é una che mi ricorda Miyako e che mi sorride dopo aver incrociato il mio sguardo. Devo avere il mio periodo perché sono troppo sentimentale in questo momento del mio viaggio.
Tiro grandi sospiri e vaneggio con la fantasia ripensado agli amori e le donne del passato.
Mi rimetto in marcia finisco la mia corsa nel tardo pomeriggio, quando il sole é ancora alto. Ci sono tutta una serie di laghi celestissimi che mi incantano. Quando scopro che il colore dell’acqua é naturale quasi non ci credo. Io un acqua così azzurra l’ho solo vista a Vada fuori dalla sorgente di scarico della Solvay di Rosignano. Uno schifo.
Invece qui, ai piedi del Monte Cool, sono i sedimenti minerali che colorano lo specchio dell’acqua di questo azzurro brillante e pastello. Fa quasi paura, ma a tratti viene voglia di tuffarcisi dentro.
Parlo con una signora tedesca volata qui con la bici per farsi un giro e rimango di nuovoa secco, dopo le 18, con l’unica salvezza della mia tanica da 5 litri di emergenza.
Ancora problemi con i consumi….. mannaggia!
Ma la moto si ferma proprio nel punto più bello in cui accamparmi. E’ presto é voglio celebrare l’ultima mia notte di 6 mesi di viaggio in Oceania, facendo delle cose semplici. Campeggiando sotto un albero e mangiando alle ultime luci del sole.
E poi ci sono 3 ragazze con un altra tenda accampate nello stesso punto, non posso farmi sfuggire l’occasione.
AHAHAHAH
Parcheggio e raggiungo a piedi il tavolo dove le ragazze mangiano. C’é anche un ragazzo, a cui stringo la mano e mi presento. SOno tutti canadesi. Sembrano giovani. Chiedo se sia un problema per me condividere la zona per la notte e con un sorriso dicono che sono il benvenuto.
Spariscono dopo cena per una passeggiata fra i campi e così io ho tutto il tempo di fare gli ultimi video davanti alla tenda e davanti alla cena che sto preparando.
Quando tornano parliamo seduti sul prato, fino a notte fonda. Sono un po’ logorroico stasera, ma quando siamo tutti stanchi ci ritiriamo nelle reciproche tende. Lui con 3 donne e io da solo!
Merda!
Li sento ridaccchiare tutti assieme chiusi nei sacchi a pelo e mi rodo di invidia. La compagnia, quando la si vuole, ha un valore assai più importante di quanto si pensa.
Buona notte.