Diciamoci la verità:
passo oltre 2000 giorni in viaggio, da solo per 4 continenti e un monte di km e non mi succede quasi nulla e adesso che la mi ragazza si fa le ferie con me, ci si ammala tutti e due
giorno di recupero quindi
Facciamo colazione con te e biscotti, usiamo internet per riempire gli spazi e poi, a strizzoni di pancia ritornati, facciamo visita al bagno della stanza dell’ostello e rimaniamo chiusi dentro tutto il giorno.
Poi decidiamo di fare baracca e burattini ed andarcene ad Urubamba, forse meno turistico e più grande di sto buco.
Prendiamo una stanza altrettanto piccola e per la sera, per smaltire un po’ i sintomi del mal di stomaco, facciamo un giro in piazza.
Chiamiamo Santiago, ci sediamo a parlare sotto la luna nella piazza centrale dove tutti ci guardano strano.
L’aria è tiepida, ma la sensazione di malattia che ci rimane nelle vene ci fa sentire un pochino più freddo del normale.
Non è esattamente il lato avventuroso che volevo mostrare a Ylenia durante i pochi giorni in cui viaggiamo assieme.
Ma, suppongo, l’avventura è anche questa.