Spendere soldi per dormire in un hostello, malato ed essere svegliato da un gruppo di turisti che gridano davanti alla porta della tua stanza pensando che non ci sia nessun’altro di cui tener conto é una cosa che mi fa incazzare come un cinghiale, maremma puttana!
Cosí mi sveglio con il ricordo di un Gionata incazzato e spettinato che spalanca la porta e con tono di minaccia dice:
Io non ho pagato questo hotel per essere svegliato da lei!
Il tipo si scusa e se ne va e adesso mi lavo i denti ripensando se quella scena l’ho veramente vista o se me la sono sognata. Colazione sul letto, con tre pastiglie cada uno ed una boccata di sta cosa rosa che dovrebbe essere acqua mischiata ai sali minerali. Io dentro di me rido, perché so che dalla dissenteria si guarisce e poi si guarda in dietro nel tempo con una certa ironia, burlandosi di se stessi, ma Ylenia é lí che storce il naso e bocca e quell’acqua proprio non le va giú…
Negoziamo per una colazione sana a base di succo di frutta di banana e qualcosa che sia pane secco e marmellata, né piú, né meno.
Il succo ed ovviamente a temperatura ambiente e lo butto giú come fosse un qualunque succo comprato in un qualunque negozio del perú, dove il concetto di “customer care” é relativo. Ylenia invece non lo beve perché troppo caldo. Lo prendo, me lo scolo io e pago il conto.
Lo so che siamo tutti diversi e che non é una questione di generi sessuali, peró a volte sento che le donne sono particolarmente brave a farsi eccessivi problemi…
Io del resto non é che me lo sono goduto il succo caldo, ma che vuoi farci. Siamo in Perú seduti in una tavernetta da 10 centesimi, mica nel reparto frigo del supermercato del centro commerciale!
Una volta che ci siamo distesi ritorno nella stanza e mi metto a controllare i livelli della moto per assicurarmi di ripartire senza lasciare niente indimenticato.
La moto é ok, forse un po’ rumorosa quando vibra il paramotore, peró appena avró piú tempo ci metteró le mani.
Ripartiamo con qualche disturbo allo stomaco ma scopriamo che il passo placido della moto sull’asfalto e le curve della valle sacra calma anche la dissenteria, facendoci dimenticare dei due giorni appena trascorsi. Queste strade sono familiari, ma ricordo che la prima volta che ci sono passato sono apparse ai miei occhi tremendamente belle.
Mi sento un po’ come quando vedo una anziana signora che nello sguardo e nelle movenze rivela l’eleganza che la rendeva bellissima nei suoi anni piú giovani.
Questa terra é un po’ cosí: vinta da turismo, rovinata dal progresso, ma la terra che accoglie la sua realtá tramutata non mente sulla bellezza di un tempo lontano. Solo mi chiedo perché mai l’indole dell’uomo sia accanirsi gratuitamente sulle ricchezze ch’egli stessi ha creato per poi, negli anni, pagare cifre esorbitanti per illudersi alla visione di patetiche riproduzioni del tempo che fú.
Ah, i km mi ispirano e riscrivere di quei km mi ispira ancora di piú. Che posso farci?
Saliamo di quota e spariscono gli alberi. Il clima é ancora gradevole ma le vette che si allontanano da noi sono un segno che stiamo tornando sull’altipiano. Appaiono le vallate, ritorna il silencio incrinato dal suono della mia Transalp ed il termometro comincia a scendere, mentre io ed Ylenia ci stringiamo un po’ di piú per il freddo.
Abbiamo fame e si sa, con lo stomaco che ci ritroviamo, ogni seduta é una vera e propria scommessa.
Che rumore uscirá dallo stomaco dopo che mi saró mangiato sta zuppa di pollo?
Tantovale provare e mortificarsi dopo, non ci sono altre scelte!
Ci prendiamo tutto il tempo del mondo, ma vogliamo arrivare a Puno prima della notte. Non é mai una buona idea arrivare a cercare un hostello di notte, quando hai fame e non vedi un cazzo. Per dormire in tenda invece é ok, serve specialmente per vedere se ci sono case nel vicinato o se sei in pace in una zona remota, ma Puno é troppo alto in altitudine e la notte si gelerebbe in tenda per cui meglio stare sotto un tetto.
Entriamo in un hotel non troppo costoso vicino al centro e camminiamo nelle vie principali come dei turisti cercando di trovare del buono in questa masnada di gente che non ha niente a che vedere con il perú autentico, il puno vero ed il lago titicaca. O forse oggi il perú autentico é proprio questo? ;-P
Abbiamo fame, ma non vogliamo strafare. Ci chiudiamo in una caffetteria ed ordiniamo cioccolata calda e una torta, ma i sintomi spariti durante le ore di guida ritornano subito. Pessima scelta. Ci rifiondiamo in farmacia e compriamo quello che manda.
Poi una volta ritornati in albergo é proprio ora di riposare!