1 Febbraio 2009
Sveglio di buon umore.
In realtà non so perché quando sono contento, mi sveglio nel modo più rumoroso possibile. Mi parlo da solo. Mi do le risposte. Mi faccio ridere. E faccio tutto questo gridando.
Mi rimetto in moto.
Lungo la via per la dogana argentina dove ho conosciuto Romina e Gabriella, le giovani doganiere, mi fermo per qualche video e foto.
C’é un sacco di vento, ma il cielo adesso é limpido.
Viaggio ancora senza filtro dell’aria, ma bado a non azzardare troppo nel tratto sterrato.
Al mio arrivo in dogana trovo un gruppo di motociclisti su Bmw. Saranno si e no 15 moto.
Alcuni di loro sono in coppia.
C’é una cosa dell’Argentina e del sud America in cui mi trovo, che non mi piace.
Ci sono un trilione di moto e gente che gironzola un po’ da per tutto.
Sembra di essere presenti ad un corteo o raduno motociclistico.
Di fronte a me, in coda per l’uscita dal paese, c’é il più anziano e modesto dei motociclisti su Bmw. Parla poco spagnolo e così lo aiuto a sbrigarsela con le carte e le domande che la doganiera gli pone.
Mi ringraziare e così gli faccio qualche domanda per capire come viaggi e da quanto tempo.
Siamo partiti per un Tour organizzato qui in Sud America. Sono 30 giorni. La moto é nostra. Nel viaggio é inclusa l’organizzazione, i pernottamenti in alloggi ed alberghi 5 stelle, la colazione, la cena, i trasporti alternativi. Ci sono anche due furgoni che ci seguono con 3 moto di scorta e la possibilità di caricare la propria a bordo in caso non si desideri guidare.
Al nostro arrivo in Ushuaia abbiamo prenotato un viaggio in nave per l’Antartica, di 10 giorni, con pasto ed alloggio e tour guidato incluso.
Il tour non comprende pranzi e benzina, ma comprende il volo e la spedizione della moto.
Alche gli chiedo attorno a che cifra sia acquistabile un Tour del genere.
25000 dollari. E questo é il nono tour che faccio nella mia vita.
Così si spiega in poche parole il mio concetto di POCA SPESA TANTA RESA. Per me che viaggio senza concetto di tempo, é facile spendere meno, perché ho tutto il tempo del mondo.
Ma per persone con famiglia, con una carriera alle spalle e con LA NECESSITA’ DI FARE RITORNO A CASA IN UN DATO MOMENTO DEL TEMPO, é necessario concedersi questo tipo di esperienze pagando a fior di migliaia di dollari, LA CERTEZZA E LA GARANZIA DI POTER ESPERIRE L’ESPERIENZA DI VIAGGIO E FARE RITORNO A CASA NEL MOMENTO IN CUI DESIDERANO.
Due filosofie di vita e di viaggio diverse…
Così il viaggio mio continua e supero con il cuore in gola il punto in cui, qualche giorno prima, ho forato la ruota sullo sterrato. Non ho il filtro dell’aria, ma penso che sarà tempo di rimetterlo presto, visto che mi aspetta lo sterrato della Ruta 40.
Ritorno all’attracco del ferry che riporta sul lato nord dell’isola della Terra del Fuoco.
Questa volta, visto che offro la cioccolata al ragazzo della cassa, non mi viene chiesto di pagare i 28 pesos che ho pagato durante la tratta dello stesso ferry a sud.
E’ una bella giornata e parlo con un motociclista americano su Bmw che vive in Santiago e viaggia da solo.
Si chiama Rob e tiene un passo di marcia più rapido del mio.
Quando se ne va gli faccio notare i delfini bianchi e neri che si vedono dal ponte del ferry. Sono due e seguono il traghetto ad alta velocità, giocando con le onde e sguizzando fuori dal pelo dell’acqua con una graziosa giocosità.
Che incanto…
Di nuovo in Cile e sulla strada asfaltata, noto sul lato destro della ruta, un motociclista in panne. Ha la ruota forata e non ha gli accessori per ripararla.
Mi offro di aiutarlo come posso e con il mio povero spagnolo trovo nelle vicinanze un centro sismologico provvisto di una piccola ma efficiente officina meccanica di riparazione.
Riparano gomme di furgoni e grandi veicoli, ma hanno le staffe metallica che aprire un copertone.
Inoltre il canadese, che é lo stesso che mi ha chiesto della batterie in Ushuaia due giorni prima, ha una camera di scorta con se.
Così disarmiamo la ruota a mano e lasciamo che i tecnici rimontino la nuova e la gonfino.
Mi fermo a parlare con altri due tecnici di origina argentina e vengo catturato dalla conversazione così tanto che al suo termine la ruota é quasi pronta.
La tecnica usata per rimontare la gomma e la camera d’aria però, appare inefficacie e rischiosa perfino ad un occhio inesperto come il mio.
Forzano troppo sulle staffe e fanno pressione molte volte sulla camera d’aria, strozzandola.
Quando rigonfiano la ruota a lavoro finito, non é con sorpresa che il canadese ed io sentiamo di nuovo il sibilo d’aria ad alta pressione causato da un foro sulla camera d’aria appena montata.
In quel mentre arriva il partner di viaggio del canadese, che era rimasto qualche chilometro avanti.
Fermi sulla strada attiriamo l’attenzione di un gruppo di motociclisti cileni su Bmw e Transalp 2009.
Consigliano di smontare la ruota e di arrivare a Punta Arenas su l’altra moto, riparare la camera d’aria e ritornare qui per riparare l’altra.
Non potendo essere di ulteriore aiuto, seguo il gruppo di motociclisti fino a Porto Arenas, ma vengo congedato all’arrivo di una stazione di servizio, con un formale “Eccoti arrivato a Punta Arenas”.
Faccio ritorno sulla ruta cilena che porta al nord e decido di fare ancora 25 km e fermarmi per la notte, prima che faccia buio.
L’idea sarebbe quella di fare un bel fuoco e cucinare le milanesa che ho comprato ieri.
Purtroppo però questa parte del Cile é piatta, senza molta vegetazione e con campi per allevamento e coltivazione, tutti privati.
Mi accontento di una foto con tramonto e di un piatto di fagioli e tonno e buonanotte.