Gionata in viaggio, TAPPA 5: Cile - Argentina

12 Gennaio 2009

Mi sveglio con Sofia.

Lei a a lavoro. Malata.

Io vado in città. Forse oggi importiamo la moto.

Raggiungo lo sportello CitiBank, in zona Florida e scopro che con la carta neozelandese non ho limiti di prelievo.

Mi presento al bar dove ho appuntamento con Sandra.

1500 pesos in contanti (300 euro).

Secondo la stima di Sandra, servono

  • 80 pesos per l’assicurazione moto
  • 900 pesos per l’importazione
  • varie ed eventuali spese quali taxi per il trasporto

Così sono seduto al tavolo con Sandra, faccio mille domande e lei si sente un po’ attaccata.

Mi dice che la pago per fare un lavoro e che lei lavora a modo suo.

Non dovrò in nessun modo interferire.

 

 

I problemi iniziano quando all’ufficio dell’assicurazione, Sandra mi dice di aspettare mentre lei supera la fila e richiede la poliza per conto mio.

Ma non posso nemmeno sedere con te per vedere come stipulano la poliza?

Lei si scalda subito e dice che questo é il suo lavoro e che non voglio lasciarglielo fare così, posso anche mettermi in fila e fare tutto da solo.

Non é che abbia altra scelta – rispondo in tono offeso.

Così iniziano i problemi.

Lei ottiene la poliza, mi chiede di seguirla fuori dall’ufficio e mi invita a sedermi sulle scale.

Non le piace il fatto ch’io non mi fidi di lei. Non le piace il fatto ch’io voglia presiedere durante la stesura dei documenti e, per questo fatto, si rifiuta di lavorare per me.

Mi scuso, 100 volte, dicendole che in realtà non vorrei stare lì seduto a non fare niente. Vorrei poter far parte delle operazioni. Imparare. Vedere cose che potrò poi pubblicare per aiutare altri viaggiatori.

Lei dice che non si può.

La priorità che ottiene negli uffici, é una priorità di favore, che le spetta solo perché la conoscono.

La mia presenza metterebbe in difficoltà le persone che la favoreggiano durante la stesura dei documenti.

Durante tutto il viaggio in taxi fino al porto, mi sento in colpa e mi scuso decine di volte.

Ma non capisco come una persona come lei, che svolge un lavoro pagato, possa pretendere la fiducia dei suoi clienti e prenderla così sul personale se un tipo diffidente come me non si fida.

Da quando in qua si pretende da gli altri la fiducia?

Per cui entriamo al porto con un certo silenzio, un attrito reciproco e, da parte mia, una serie di domande su domande.

Ma il tempo di attesa per la moto e gli sconti che Sandra riesce a farmi avere sulle operazioni, nonché il risparmio di tempo cui i suoi privilegi mi procurano, ci avvicinano un po’ di più e così iniziamo a parlare del passato.

Io gli racconto di Daniele, uno dei migliori amici che ho perduto per un problema di soldi.

Lei mi parla di affari di famiglia andati male e di come la fiducia sia tutto per lei.

 

 

Io non mi fido di nessuno, a meno che mi dimostrino di meritare la mia fiducia – dico.

E lei risponde.

Io mi fido di tutti, a meno che non mi dimostrino di non meritare quella fiducia.

Ecco due persone diverse, che vivono come vivono per motivi personali legati al passato.

Avrei dato oro per tenermi l’amico che avevo.

E lei avrebbe dato oro per non provare alcun risentimento verso la famiglia.

 

 

argentina0210Così le cose si aggiustano e la moto é pronta. Rimonto la ruota con l’aiuto dei ragazzi al deposito e, dopo un 5 litri di benzina, sono sulla strada che vado in cerca della via che mi porta da Davide.

La moto é mezza smontata. Manca il parabrezza e tutto il resto.

Davide é in casa che muore dalla voglia di vedere la moto.

Appena arrivo ci mettiamo subito a fare qualche lavoretto.

Ti faccio la protezione per il faro, Giò – esclama.

E così prende del plexiglass, del materiale per tagliarlo e si inventa su due piedi una mascherina trasparente per il faro.argentina0211

La moto é quasi pronta ed é ora di uscire.

In serata mi contatta su Facebook un giornalista di Canale 7 che vuole fare un’intervista su di me, prima della mia partenza.

Prendiamo appuntamento per mercoledì pomeriggio.

Scrivo a Sofia e le dico che passiamo da lei.

Abbiamo un casco in più e con lei passiamo anche a salutare quella sagoma di Orasc, Lucas, Ruben e Guido.

Ringrazio tutti per l’ospitalità, e quasi mi commuovo. E’ bello sapere che se sei aperto a farti aiutare, l’ospitalità degli altri ti viene concessa senza esitazioni.

Sofia, Davide ed io andiamo adesso in cerca di cibo.

Sediamo a casa di Davide con un vassoio di Impanate e mangiamo in silenzio vinti dai crampi allo stomaco.

Mi addormento per 20 minuti sul letto e poi e proprio tempo di portare Sofia a casa.

Quando torno mi lancio nel letto di nuovo. E’ stata una lunga giornata.

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 800.000 km percorsi in solitaria attraverso 78 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

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