Gionata in viaggio, TAPPA 5: Cile - Argentina

12 Giugno 2009

Mi sveglio con le ragazze a cui spetta una romanzina di prima mattina da Eliana, che è già sveglia ed a lavoro nel ristorante.

Lavorate qui, non dimenticatevelo. Avete un’obbligazione!

chile0784 Così io me la rido da sotto il sacco a pelo ed appena Eliana torna al ristorante sbattendo la porta, prendo in giro le ragazze, che con facce gonfie dal sonno, mi rispondono con delle graziose smorfie.

Non ho fretta. Il cielo è grigio e promette poco di buono e per oggi non ho nessuna smania di rimettermi in moto. Così faccio una ricca colazione con le ragazze e le signore del ristorante, che raccontano fatti ed aneddoti degli ex mariti e delle varie peripezie familiari.

La gente ha così tanta voglia di farsi ascoltare. Tantissima. In qualunque angolo del mondo, non esiste un tipo di persona che desideri essere lasciato tacere, muto e senza qualcosa da condividere.

Il mio ruolo di viaggiatore in moto nel mondo e tutti quei bla bla bla che si fanno sulla mia presenza, finalmente chile0786 spariscono dietro a gioiose valanghe di parole che le persone sedute davanti a me si lasciano uscire di bocca.

Siediti davanti ad un persona, chiedile una cosa ed ascolta. Il risultato sarà sorprendente.

Quando le ragazze e le signore ritornano a lavoro, scongelando grandi quantità di cozze e molluschi vari, io finisco di prepararmi nella stanza. Mi cambio, metto in una busta la roba sudicia che intanto è diventata più voluminosa di quella pulita e scendo alla moto per riscaldare il motore e controllare l’olio.

Ad operazione finita, torno al ristorane per abbracciare le mie beniamine e fare un giro in moto con Maria, a cui l’ho promesso la notte prima.

chile0795 Facciamo foto e ci scambiamo gli indirizzi FaceBook. Ragazzi, Facebook ce l’hanno anche gli animali nella giungla. E’ impressionante…

Mi avvicino ad un internet point, tentato dall’idea di uploadare qualche post e qualche video.

Va a finire che esco dopo 6 ore, con un mal di gambe assurdo (stacci tu seduto su una sedia con la tutta moto e la giacca per tutto quel tempo) e quando me ne vado ho giusto giusto gli ultimi 45 minuti di luce solare.

Mi sento in colpa, ma ingrano la prima e schizzo via verso Huasco Bajo, che apre il sentiero di terra lungo la costa e così arrivo a Carrizolillo, un paesello che di notte è completamente buio.

Mi metto a cantare una vecchia canzone di un cartone di Walt Disney, che con l’oscurità, il freddo e la desolazione del luogo, calza a pennello.

Ogni città, qualche guaio ha, ma qua e là, c’è serenità, ma non a Nottingham.

Come triste subir, questa tirraniaaaaaa, e non poter, volare via dopo tanto pianto, dopo aver sofferto tanto, forse un po’ di gioia tornerà, ma non a Nottingham.

Le case sono abitate ma nelle case non si usa elettricità. I pochi spacci alimentari da cui esca della luce, sono chile0799 alimentati con un generatore a benzina.

Entro in uno in cerca di pane e di un pezzo di zucca per farmici un zuppa.

L’unico ristorante del paesello è carissimo e non posso sempre andare a pagare cifre esorbitanti per un pasto. Decido quindi di tornare qualche km indietro, dove la strada si perde nel deserto di pietra e posso accamparmi nel mezzo al buoi senza dare nell’occhio.

Quando mi fermo per montare la tenda, uso il faro di posizione con il motore acceso.

Le auto che passano lontane non mi notano e così mi prendo tutto il tempo di iniziare i preparativi per la cena.

  • Perla una cipolla. Tagliala
  • Pela una carota. Tagliala
  • Metti a bollire l’acqua sul fornellino
  • Pela una patata. Tagliala
  • Pela una zucca. Tagliala
  • Prepara la pasta e la zuppa
  • Versa cipolla, carote, pasta e zuppa nell’acqua quando bolle
  • Versa patata e zucca 5 minuti prima che la pasta sia cotta.

chile0793 Ho con me del pane e con una zuppa così mi ci faccio una cena da Dio.

Attorno a me solo buio. Quando spengo la luce della moto, non riesco nemmeno a vedermi le mani. E’ una sensazione molto tetra ed alienante.

Non hai vento. Non hai stelle. Non hai luna. Non hai luce e non hai rumore.

Sembra d’essere dentro ad una stanza immensa, dove il rumore dei miei stessi passi e del raschiare della forchetta contro il fondo della padella, si amplia in uno spazio assai più grande di quello di un’abitazione.

A volte qualcosa scricchiola lontano ed io penso subito sia un Puma venuto a mangiarmi vivo.

Mi cago sotto, ma sono eccitato nello stesso tempo.chile0801

Faccio la cacca accanto al bordo della terrra che costeggia la strada in costruzione e nel silenzio, osservo un’auto appena fermatasi a pochi metri da me, con un ragazzo che scende ridendo e dice: “no, abbiamo forato davvero?”

Loro non sanno che sono lì nel buio che li osservo, a pisello di fuori e fazzoletti in mano pronti per pulirmi…

Surreale davvero.

Se ne vanno e così bevo un ultimo sorso d’acqua, mi lavo i denti e mi faccio comodo sulla stuoia della tenda.

Buona notte.

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 800.000 km percorsi in solitaria attraverso 78 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

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