La gente si chiede
Ma come mai sempre la stessa mappa dell’Argentina?
Semplice. Sono ancora fermo a Buenos Aires, proprio sotto a quel punto rosso sulla mappa.
Piano piano, con una lentezza disarmante, i giorni dell’arrivo della moto al porto di Buenos Aires, si riducono.
Arriva in due giorni, di domenica, così da Lunedì ci sarà tutto il tempo di prepararsi a fare l’importazione.
I pagamenti.
Le carte.
Le firme.
E sperare che la moto sia intera e nelle condizioni di continuare.
Nel frattempo, visto che di tempo per farlo ne avro ZERO, quando mi rimetto in viaggio per il Tour Panamericano, mi sto dedicando con anima e corpo a due cose:
- Leggere dei libri
- Lavorare alla stesura di alcuni articoli, foto, video, aggiornamenti al sito ed anche alla rubrica di In Moto
Immaginatemi chiuso in casa di Rosa, madre di Ulisse, uno dei miei lettori.
Non esco, non socializzo e passo tutto il giorno davanti al computer.
I tempi con Sofia sono finiti e da un certo punto di vista credo sia importante concentrarsi sul da fare, adesso che sono a pochi giorni dalla partenza di un nuovo viaggio lungo ed entusiasmante.
Così oggi sveglia alle 15, perché ieri ho fatto le 7 di mattina a lavorare al sito.
Pranzo con Rosa, che ha preparato degli hamburger con del formaggio.
Parliamo poco, anche perché lo spagnolo non lo mastico alla perfezione e così le conversazioni sono tutto un mimarsi verbi ed accentuare la reciproca mimica facciale e gestuale per aiutarci l’un l’altro a capire cosa vogliamo dire.
Una delle cose più belle del viaggiare é proprio imparare a comunicare senza fare affidamento alla propria lingua nativa.
Se penso alla padronanza che ho dell’inglese adesso, all’umorismo con cui posso intrattenere più di una persona, mi meraviglio dell’effetto che farà imparare anche lo spagnolo.
Così io e Rosa ci prepariamo per uscire e fare un po’ di spesa.
Andiamo a comprare della frutta da un Fruttare, ossia negozio multicolore e tanto bello, presso il quale si vende frutta e verdura sfusa.
Un chilo di quello. Un chilo di questo.
Grazie, quant’é? Si, me lo recapiti a casa. Ecco l’indirizzo.
Rosa compra 10 Kg di frutta e verdura.
Nel prezzo é inclusa la spedizione a domicilio.
Nella via di casa passiamo a comprare carne ed anche le uova.
E le medicine per Antonio.
C’é qualcosa nei miei occhi che spaventa la gente. Non riesco più a guardare gli estranei in maniera assorta e disinteressata. Tutto quello che fanno mi cattura e mi porta ad uno stato di concentrazione tale che quando vengo scoperto a fissarli, mette nell’aria una certa tensione.
Sembro il tipo incazzato con il mondo. In realtà dai miei occhi escono domande e mentre vedo, assimilo tutto quello che guardo, nella speranza di fare mio qualche significato della vita quotidiana di chi vive e parla in maniera a me nuova ed incomprensibile.
A casa, dopo cena, saluto Mari e gli altri che vanno a letto e scarico un programma che mi viene mandato da un lettore.
500Mb di file.
Annulla il download a metà ben due volte e così faccio le 6 del mattino.
Vi scrivo proprio adesso.
In Italia credo siano le 9.
Buongiorno Italia.
In Argentina dormono ancora tutti.
Tranne io.
;-P