10 della mattina.
Finalmente me ne vado. Mi levo di hulo, come si dice a Firenze.
Pago la stanza badando di non farmi venire in testa di spendere altri bolivianos, dato che devo fare un pieno di benzina ed arrivare a tutti i costi a La Paz.
Perché? Perché devo ancora prelevare almeno 200 euro per viaggiare in Bolivia.
Alla stazione di servizio, scalpitante e pronto per rimettermi in marcia, nessuno mi serve. Scendo di moto ed entro nell’ufficio.
Salve, chi mi può riempire il serbatoio?
Non c’è benzina…
Come?
Da ieri notte?
Ieri non avevo soldi e c’era benzina, oggi ho i soldi e non c’è benzina. Quando la portano?
Mmmm, stasera o domani…
Domani?
O stasera tardi
A che ora?
Le 17…
Cazzo. Sono le 10, sono pronto per muovermi e adesso non c’è benzina.
L’altra stazione di servizio, a 2 km più in la, mi dice che addirittura a loro la benzina arriva fra 3 giorni. Questo è un incubo!
Così ritorno in centro, mi siedo accanto alla moto e penso a cosa fare. Compro un pezzo di pane. La fame mi rende più nervoso. Entro in un internet caffè e scrivo “La Bolivia c’ha la mamma maiala”, giusto per sdrammatizzare. Passano un paio d’ora e mi infilo in una tavola calda per ordinare una zuppa.
Realizzo per la prima volta che la Bolivia è convenientissima. Quasi come la Cina ed il sud est asiatico.
1 euro = 10 bolivianos
Una zuppa? 4 bolivianos
Una stanza? 10-15 bolivianos
Internet? 4 bolivianos l’ora
La benzina? 3.7 bolivianos al litro (sono 0.37 euro cents!)
Dopo pranzo, vinto dall’incapacità di trovare qualcosa di meglio da fare, sfrutto gli ultimi centilitri di benzina nel serbatoio, per ritornare alla stazione di servizio. Sono poco meno delle 14 e mi metto a parlare con un camionista che come me sta aspettando la benzina dalle 9 del mattino. Parliamo del più e del meno, quasi dimenticando quello che ci aspetta e come per miracolo, arriva l’auto botte della benzina che parcheggia di fianco all’ufficio.
Non ci credoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Così sono il primo a fare il pieno e mi metto subito in marcia per La Paz. Purtroppo l’altitudine ha sbalvolato il filtro dell’aria e la moto vomita e vomita. Che rabbia.
Quando arrivo a Lo Alto, trovo banche di ogni sorta, su ogni lato della strada. Sono come un drogato che va in cerca disperata della sua dose giornaliera.
Entro ed esco dai bancomat insoddisfatto, cercando quello che riesca a farmi prelevare almeno 100 euro. Poi mi ricordo che nelle Poste Pay ho meno di 30 euro.
Faccio un salto rapido in un internet point, trasferisco 170 euro dal mio conto bancario alla poste pay e torno a prelevare.
E’ fatta!
2000 bolivianos in contanti nelle mie mani e ciao!
Un po’ come in Cina, quando ogni mese, prelevavo 2000 Rmb e me li facevo bastare per tutto il mese. Quella si che era vita. 200 euro la mese per viaggiare, dormire e mangiare. Ahhhhhhhhhhhhhhhh!
Così battezzo il mio prelievo andando in cerca delle cose da comprare:
- Olio motore
- Una mappa della Bolivia
- Dentifricio
- Qualcosa da mangiare
Trovo la mappa nella città di La Paz, dopo un’ora di estenuanti ricerche fra le vie affollate del centro. Un manicomio urbano. La mappa mi costa 1.5 euro. Non è molto dettagliata, ma non ha importanza.
L’olio motore, Castrol, lo compro per 75 bolivianos (2 litri) in uno spaccio di lubrificanti in Lo Alto, il dentifricio lo compro in una farmacia e qualcosa da mangiare lo trovo ovunque.
E’ notte, la zona industriale è bruttissima e di andarmi ad infilare in chissà quale allojamento sudicio e puzzolente, non ne ho voglia.
Svolto in una via abitata dove appaiono tavole calde ed internet point, ma di un allojamento nemmeno l’ombra. L’unico che trovo, ha una signora con figlia che lo gestisce. Non mi accompagna nelle stanze, mi dice solo di salire e dare un’occhiata da solo.
Salgo e sembra di camminare in uno di quei condomini loschi che appaiono nei film ambientati nel Bronx. Scritte sui muri, sperma secco per terra e stanze con lampadine bruciate.
Torno fra un po’ – dico alla signora, e me ne vado!
Il secondo che trovo invece è più discreto e ad aprirmi è una giovane della mia età. Tania è il suo nome.
20 bolivianos per te e la tua ragazza…
Ma io sono solo!
Allora 15
Ok, affare fatto…
Scopro di conseguenza che gli allojamentos boliviani sono gli hotel a ore per le coppiette o per le prostitute. La signora, madre di Tania, mi prende in simpatia e mi invita per un te. Cerco di attaccare bottone con la figlia, ma la pulizia delle stanze appena lasciate dalle coppiette, con lenzuola impregnate di sudore e carta igienica incollata di sperma secco, rende ogni conversazione piuttosto macchinosa.
Esco in cerca di qualcosa da mangiare e trovo una tavola calda proprio dietro l’angolo.
8 bolivianos per un piatto squisito di milanesa fritta. Quando esco, sta nevicando a dirotto.
Ma dove voglio andare io con questo tempo? – mi chiedo
Se in Chile faceva freddo, qui è ancora peggio… Così me ne vado a spasso per le vie, sotto la neve, cercando di capirci qualcosa. Cammino e sembra che la mia presenza per le strade di Lo Alto, con la neve che si accumula sulle mie spalle e la mia testa, risulta ironica a chi mi incontra.
Torno all’allojamento e quando la padrona mi apre scoppia in una grassa risata.
Nevica eh!??!?!?!
Torno nella mia stanza. Non hanno doccia se non a pagamento e così, un po’ a spregio, mi infilo sudicio nel letto immacolato e ciao!