22 Dicembre 2008
Sofia mi ha chiesto di raggiungerla nel fine settimana.
Io le ho detto che non sono interessato alla vita mondana di città, alle birre in un pub, alle conversazioni di una certa superficialità con cui riempiamo il nostro ego e le orecchie degli altri.
Le ho detto la verità.
Lei mi ha detto che sono una larva e, tuttavia, la cosa mi ha fatto sorridere.
E’ che nelle aspettative che poni in una persona, anche la più sconsciuta, ci sono sempre preferenze incoscie. Se é così che si scrive.
Come dire che un giudizio di Karolina mi disturba ed un giudizio di Sofia no.
Ho con me solo la borsa computer, la fotocamera e tre magliette e cambio intimo. Il computer, spazzolino e niente più.
La raggiungo verso le 7, proprio mentre il suo ultimo guest dal Canada, se ne sta andando.
Lui parla un po’ di spagnolo ed io lo saluto con il mio ormai fluente inglese.
Sofia ed io ci troviamo subito su tutto. La nostra ironia é la medesima e le conversazioni scorrono con una disinvoltura che mi fa spesso paura.
Ho come la sensazione che il mio viaggiare mi abbia insegnato a pretendere di più dalle persone, da quello che dicono e da quello che sono in generale.
Se mi trovo davanti ad una persona che parla per abitudine più che per una necessità d’esprimersi, allora qualcosa si incrina subito.
Sofia invece mi parla da dentro di sé. Si concede alle mie orecchie ed ai miei occhi con una entusiasta prudenza, che poi irrompe a tratti con ironici appunti o confessioni addolciti con una battuta o un sorriso malandrino.
E’ una bella ragazza, Sofia. Soprattuto dentro.
Con gli uomini, io così non ci riesco a parlare più. Nutro per la maggior parte di loro un senso di competizione che mi mette su una posizione che si manifesta con un sarcasmo netto e delle aspettative pesanti.
Una donna invece, quando sa prendermi, merita tutta la mia mansuetudine.
Ecco perché forse poi ci si innamora e tutto degenera….
Di Sofia però non mi innamoro. In lei vedo l’icona dell’amica che ti guarda come guarderebbe il suo fratello preferito.
Così il tempo passa. Non ci sono persone sconosciute a rimpire casa sua, con birre in mano, sigarette in bocca e luci colorate che pulsano attorno ai loro profili mischiati nel buio di un pub.
In questa casa si respira aria di intimità e di rifugio ed io ho coperto mezzo mondo solo per godermi queste 3 ore seduto ad un tavolo con una sconosciuta che, per la prima volta, mi parla come mi parlerebbe una donna che conosco da anni.
Sofia mi mostra il posto dove dormirò e mi dice i programmi per domani.
Mi lascia le chiavi. Mi dice di sentirmi a casa.
Mi dice che domani lavora e che tornerà alle 13:30.
“Ti preparo il pranzo allora…..”
Lei sorride tutta emozionata.
Mi sento a casa. Ed il mio sonno é arricchito dal fatto che al piano di sopra, dorme Sofia, con la quale passerò i prossimi giorni.
Sarà bello conoscersi e condividere pensieri.
Adoro CS.
Che bello il pezzettino che va dalla foto di te e sophia (credo) fino alla fine, è caldo, accogliente mi fa sentire sotto le coperte %)!!!!!!!!!!!!!!
ora lo rileggo, aspetta!