24 Luglio 2009
Ho appuntamento per le 7 dal meccanico.
Mi ha chiesto 20 bolivianos per una saldatura e così meglio non farsela scappare. La musica altissima del karaoke di ieri notte mi ha tenuto sveglio fino alle 4, mentre mi rigiravo incazzato come un riccio nel mio letto.
La sveglia per le 7 è stata rimandata di un’ora, vista la stanchezza e quando alle 8, con la pioggia, mi sono presentato alla porta del meccanico, era tutto chiuso.
Busso alla porta e mi apre lui che mi dice che aprirà quando smette di piovere
Passo alle 10, se non piove più
Ok – dice lui
Però gli altri meccanici sono aperti e così approfitto per fare una negoziazione. Il tipo che mi riceve, adesso che ho la moto smontata ed il pezzo rotto in mano, dice che può farmi il lavoro subito, ma per 50 bolivianos.
Penso che per 5 euro, invece di 3, posso riparare la moto e rimettermi subito in marcia e così dico di si. Il proprietario però temporeggia e mi dice che la sua saldatrice non funziona e che prenderà in prestito quella di un collega a fianco.
Entriamo assieme dal collega, che ci riceve in pantaloncini e a petto nudo. La pancia si adagia sulla cintura, come lui si adagia su una sedia.
Una pancia seduto su di un uomo…
Parlano un attimo e poi ce ne andiamo. Il collega non ha la saldatrice adatta. Il prezzo, non si sa come, intanto è salito di 30 bolivianos.
Ma non avevi detto 50?
Il prezzo sale, ed il lavoro deve essere buono. 80!
Mmmmm, ok dai, però facciamolo subito.
Mentre lui temporeggia ancora in cerca di una saldatrice, mi ricordo dei 20 bolivianos del primo meccanico e della netta impressione che il primo facesse sul serio e che non avesse qualcosa da nascondere come questo qui che mi scorrazza a destra e sinistra senza risolvere il mio problema.
Aspetta che vado a chiedere ad un altro collega – dice lui
Aspetta che me ne vado va! – faccio io.
Mi riprendo il pezzo da saldare e con lo stesso tono suo gli dico che forse ritorno. Vado dal primo meccanico che intanto ha aperto e gli dico che sono pronto per la riparazione.
Faccio video e foto ed il figlio del meccanico ride nell’ascoltare i commenti ironici che faccio alle ragazze che passano e conversando con due signori che mi hanno visto ieri passare in moto sul cammino per Guanay.
Inizia di nuovo a piovere ed il meccanico si prepara. Mi dice di scollegare la batteria della moto e di fare più spazio possibile nel punto della saldatura. Poi martella il pezzo rotto dove si è spezzato e lo fissa con due punti saldati alle due estremità.
SI rifà dal lato destro e con una certa continuità del movimento del polso scende e risale più volte sulla lunghezza del pezzo e lo salda al telaio, vicino alla firma a fuoco che riporta il numero dello stesso.
Il lavoro sembra ben fatto ed alla fine mi chiede 30 bolivianos, che pago con soddisfazione e gratitudine.
La mattina è ancora giovane, ma ha da poco smesso di piovere e così decido che sarà meglio stare in Guanay un giorno in più e mettersi avanti con il lavoro.
Così vado in cerca di internet, a stomaco pieno e quando sono di ritorno alla stanza, rimonto le plastiche della moto con una certa attenzione e piacere. Avrò smontato questa moto più di 50 volte e spesso rimetterci le mani per l’ennesima volta, mi costa una certa demotivazione, però oggi no. La saldatura da un tocco di vissuto alla moto, che adesso ha una cicatrice che mi ricorderà questa caccia al meccanico boliviano per un bel po’ di tempo.