31 Dicembre 2008
Innanzi tutto il computer riesco a sistemarlo.
Non so come. Non so nemmeno perché. Ma quando vado a letto sono tipo le 6 del mattino.
Però il computer funziona…
Mi sveglio tipo alle 5 del pomeriggio. Ho un pranzo freddo che mi aspetta sul tavolo della cucina.
L’idea era quella di passare il capodanno con Davide, adesso tornato dal Brasile. Quando mi chiama é già troppo tardi. Rosa mi ha chiesto di stare con la famiglia e lui ha già la serata programmata.
Purtroppo Antonio fa ritorno a casa malato, per cui niente grigliata.
Questo dettaglio mi sfugge inizialmente e non capisco perché per la cena di capodanno vengano comprati dei sandwich.
Avrei cucinato volentieri io, anche facendomi carico delle spese per il cibo.
Ma sono l’ospite e non mi é dato di preoccuparmi per certe cose.
Lo scoccare della mezzanotte avviene a cena consumata. Antonio é a letto e noi siamo sul tetto della casa di Mari.
Per l’occasione ho trovato la sua chitarra, l’ho riparata ed ho cantato a squarcia gola per 2 ore di fila, con Pablo e la sorellina di Jess che mi ascoltano e cantano con me.
Cantare é una cosa che mi fa felice.
Non so spiegarlo altrimenti.
Dopo le 2 del mattino, orario raggiunto con l’aiuto del gelato e della chitarra, mi viene proposto di seguire i ragazzi più giovani per andare in centro a fare festa.
Io sarei anche a posto – dico. Mi metto a letto con un buon libro “Il cacciatore di acquiloni” e mi passo il capodanno più bello della mia vita.
No dai vieni, no dai vieni e alla fine, visto che é il mio giorno d’addio a Pablo, decido di seguire gli altri.
La temperatura da sopra i 35 di ieri, é scesa a 15.
I club sono tutti pieni e Jess non ha i documenti per cui non si entra.
Mentre sediamo al freddo su un tavolo fuori che aspettiamo l’idea della serata, noto e dirido gli altri per la serie infinita di sbadigli che si lasciano scappare.
Andiamo a casa?
Passiamo da un kiosko dove il ragazzo di Jess compra del vino e della cioccolata e in un batter d’occhio, siamo a casa.
Loro a bere il vino ed io in camera che leggo il mio libro.