La storia é semplice.
Il viaggiatore si prende un giorno di vacanza. Solitamente lo chiami Internet Day.
Per me questo giorno é oggi.
Mi sveglio tardi (11 del mattino). Guido svogliatamente fino a Rio Grande, dove ero stato portato da Fidel per dormire in albergo e cercare di riparare la gomma dopo la prima foratura.
Mi fermo al distributore di benzina e, con il prezzo di un caffè caldo, mi piazzo su un tavolino al piano superiore e mi collego gratuitamente ad internet Wi-Fi.
Passano le ore e le ore e le ore.
Vengo invitato ad uscire dal bar della stazione ad orario di chiusura (23) e finisco di fare quello che ho da fare fuori, connesso con la Wi-Fi, seduto sulla moto che mando al mio server ftp le foto per l’articolo di In Moto di Marzo 2009.
Ho scritto della Cambogia.
Per aiutare gli altri non é necessario andare dall’altro lato del mondo.
I senza tetto alla stazione del centro non soffrono meno di chi, in Cambogia, é vittima di un passato altrettanto sfortunato.
Dare una giustificazione umanitaria al mio viaggio sarebbe stata una strategia meschina. Offrire invece il tempo ed i mezzi di cui dispongo, alle realtà che tocco, é un privilegio che rende me ed il mio viaggio, un’esperienza più umana.
Per cui per questo giorno di viaggio, non ci sono foto.
Quando esco dalla stazione di servizio con un pieno, lo stomaco vuoto e la pioggia, comincio a maledirmi.
Trovo un posto per dormire dopo 35 km di strada a nord, sotto la pioggia.
Sembra si senta il rombo del mare oltre le siepi che si muovono fragili sotto il soffio del vento.
Buonanotte.