La storia é semplice.
Mi sveglio tardi e non vado ne al consolato, né all’università di medicina per farmi fare il vaccino gratuito contro la febbre gialla.
C’é un giornalista che mi segue da un po’ di tempo, lavora in televisione e mi scrive su Facebook.
Non so come sappia di me o cosa lo interessi, ma una volta datogli il imo numero di cellulare, mi chiama per incontrarmi.
Mi dice che entra a lavorare fra poco e così gli propongo di farmi sapere più tardi quali sono i suoi programmi.
Davide mi dice che vuole passare un po’ di tempo con Cris e così mi rimetto in contatto con Lucas, l’amico di Orasc.
Lo raggiungo in moto con Davide e mi sistemo da lui per un po’.
Usciamo a prendere un gelato, parliamo di cose anche abbastanza personali della sua vita e ci dedichiamo ad una sana dose di computer, visto che lui é un ingegnere ed io sono a pochi giorni della partenza.
La serata prosegue con un gelato, due passi fuori casa, ma poi non c’é molto da fare.
Uno dei coinquilini di Lucas si chiama Ruben, ha studiato l’italiano, ha una chitarra e viene dagli stati uniti.
Michigan.
Siede in camera con degli amici, gli chiedo in prestito la chitarra e sparisco per un po’.
Sono già le 3 del mattino, per domani ho in programma di andare al consolato ad autenticare la mia foto per rinnovare la patente internazionale ed anche trovare una banca che cambi i 400 NZD che mi porto dietro da Auckland.
Lucas, che entra a lavorare domani alle 8, decide di stare sveglio, farsi un bagno alle 3:30 con un bicchiere di vodka e limone e farmi compagnia.
Quando tutti sono a letto, mi prometto di andare a letto presto, ma quando sono già le 5, non posso fare a meno di notare che dormire 2 ore é peggio che non dormire affatto e così tiro a dritto.
Mi concedo 30 minuti di sonno dalle 7 alle 7:30 e quando Lucas é pronto, andiamo in Subte a Recoquista dove si trova il consolato.
Ma mi rendo conto di aver fatto un po’ di confusione, per cui di questa mattinata al consolato parlerò nel post di domani.
Ciao, bau, miao.