Gionata in viaggio, TAPPA 5: Cile - Argentina

Bolivia: 700 km di sterrato, questa volta con coccodrilli e oggetti smarriti

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Sono di nuovo in Bolivia, legalmente.

In questi giorni di totale spreco di tempo e soldi (perché alla frontiera, fra il commercio, il consumismo ed i soldi da regalare alla dogana le banconote da 10 si susseguono senza tregua), mi sono dedicato alla soluzione del problema illegale in bolivia.

Flirtare con la giovane doganiera non mi ha aiutato, ma mi ha alleggerito il compito di portare a termine tutte le carte in tempi brevissimi.

I consigli dei volontari dell’orfanotrofio Richard Gate (altro orfanotrofio avventista sotto la gestione di Gospel Ministry), mi hanno permesso di circoscrivere il problema ed internet (grazie internet) ha fatto il miracolo.

Se sai come fare quelle due cosette con il pc, un’attesa di 4 giorni per un documento originale dall’altro lato del paese, può risolversi in 15 minuti con una pratica stampa a colori. Senza internet, questo viaggio avrebbe messo a dura prova la mia pazienza più di una volta.

Ho prelevato dei contanti per pagare tutta la trafila di pratica e, con il borsellino pieno, mi sono concesso anche 5, 6 pasti al giorno (tutti da 1 euro l’uno). Quindi sono vinto dall’ozio, dalla pigrizia, ma felice di avere altri 30 giorni di visto per stare in Bolivia e seguire il progetto delle case per Familia Feliz.

Nelle altre lunghe ore di niente, fra un succo di frutta, un’ora di internet e le notte in albergo (3 euro a notte) mi son dedicato alla moto ed ai suoi frammenti.

La borsa Famsa, viva ed integra dal 2007, aveva cantato il suo ultimo grido la notte del 19, quando sono caduto pesantemente nella notte.

Le foto mostreranno il danno.

Ho così chiesto ad un sarto di strada se poteva ripararla con una cucitura resistente e per 2 euro mi sono riportato in hotel la borsa famsa come nuova. Il telaietto, piegatosi ulteriormente dopo la ultima caduta, l’ho dovuto riaddrizzare a son di pedate e martellate, perché il braccio sinistro mi fa ancora male e non posso usarlo.

La ruota anteriore, quando lo sterzo è dritto, punta a est. L’ho raddrizzato come potevo, ma temo si sia piegato qualcosa perché non ritorna centrata come un tempo.

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La catena non tocca più il cavalletto centrale, dopo che ci ho messo uno spessore. La luce, che doveva tenere in mano con la sinistra, adesso e`fissata al telaietto con 4 fascette di plastica. L’accensione con chiave non funziona. Praticamente la moto e`sempre accesa, ma adesso si avvia anche con la frizione tirata in prima.

Le gomme Micheline Anakee montate in Santiago, sono finite (io ancora non so perché mi ostino a montare gomme da strada quando sono ormai 2 anni e 80000 km che scelgo strade sterrate estreme). Ho così comprato un set di gomme taiwanesi tassellate per fare fronte alla stagione della pioggia presto in arrivo.

45 euro, con set copertoni e una camera per la posteriore.

Ho trovato il tre piedi alto come quello  che mi avevano rubato in Cile, a 35 euro.

E seguo da vicino le donazioni per Familia Feliz, che dopo il video documentario hanno ripreso ad arrivare. A me, a dire la verità, arrivano solo le notifiche dei donanti, ma ieri, al telefono, Christina, direttrice scolastica di Familia Feliz mi ha confermato che le prime 5000 USD dall’Italia sono arrivati.

5000? Ed io che ero rimasto a 3000.

Questo vuol dire che ci sono donatori anonimi che hanno donato e quindi più fondi disponibili per le case. Ottimo!

Mi rimetto in marcia domani mattino o domenica, per i 700 km che mi riporteranno a Rurre. Ho la camera nuova e le gomme adatte. Spero di non dover incappare negli stessi problemi e cadute del viaggio di andata.

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Il mio visto scade il 21 Novembre, due giorni dopo la fine delle lezioni. La prossima tappa sarà San Paolo del Brasile, dove Givi mi farà avere le borse andate rotte durante gli incidenti.

Ho chiesto a Gaerne un favore per gli stivali, ma non mi hanno riposto.

Chissà, vedremo.

Intanto grazie a tutti i lettori che mi seguono, i donatori per le case ed anche ai 4 amici che mi stanno inviando ricambi usati per riparare la moto.

Un abbraccio a tutti.

Gionata

ps. non posso mettere lo foto adesso, ma le aggiungerò presto.

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Relativo a Gionata Nencini

Mi chiamo Gionata Nencini, toscano classe 1983 e viaggiare in moto è la mia più grande passione. Nel 2005, a 21 anni, parto per il giro del mondo con in tasca solo 2.200 euro e oggi ho uno storico di 800.000 km percorsi in solitaria attraverso 78 paesi. PARTIREper è il blog che racconta le mie esperienze e quelle della mia community.

Un pensiero su “Bolivia: 700 km di sterrato, questa volta con coccodrilli e oggetti smarriti

  1. Matias ha detto:

    Fratello di Gionata, welcome to America Latina, deve avere pazienza. e più in Bolivia. Ti seguo in tutte le vostre note e spero che tutto andrà bene.
    bolibia è difficile, ma sei molto bravo in quello che fai, se mi potrebbe aiutare vorrei. ma sto risparmiando per il mio viaggio. te mando un gran abrazo fratello e spero che tutto andrà bene

  2. Babbal ha detto:

    Azz! L’hai ridotta un rudere!

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