Questo è un post programmato che ho scritto ieri.
Ho comprato uno spessimetro il giorno prima e, con l’aiuto di Steve e della luce del sole, mi appresto a seguire le istruzioni dei due per effettuare la registrazione delle valvole.
La valvole dello scarico del cilindro anteriore era troppo aperta.
E`grave? – chiedo io
Diciamo che può causare delle complicazioni e perdita di prestazioni
Steve mi guida con una paziente e interessata premura e per un attimo mi immagino cosa sarebbe stato imparare queste cose da mio padre, ancora bimbo, per conoscerci meglio.
Durante la manutenzione della moto, quando svolgo i lavori che ho imparato e che mi impegnano superficialmente, lascio che la mente spazi su tutto, senza tuttavia lasciarla completamente andare alla deriva.
Fa come da collegamento fra un pezzo e l’altro, fra una stretta di vite e una pennellata di benzina sulle parti sporche.
Solo quando sono calmo sento di star facendo un ottimo lavoro e questo e`uno di quei giorni.
Ho iniziato alle 6 del mattino, con le prime luci del sole e l’aria fresca, proprio per lavorare ad un passo produttivo.
Nella lista delle cose da fare, oggi mi dedico a cose che richiedono un sacco di tempo ma che fanno parte di uno o due lavori.
Eccole qui:
- pulire il faro
- creare una plastica protettiva per il faro
- riparare i cablaggi del clacson
- montare il radiatore
- riempirlo di liquido refrigerante
- riparare la plastica del paramani ufo
Nel banco dentro l’officina invece ci sono i primi pezzi a cui lavorerò nei giorni seguenti. E`lunedì e mancano 4 giorni prima che scada il visto. Speriamo di riuscire a portare tutto a termine in tempo.
Decido all’ultimo momento di montare davanti al faro senza vetro, una maglia di metallo fino, che perlomeno farà da protezione contro le pietre. Per un attimo il commento di Mino mi fa pensare:
Ho una curiosità: ma al confine ti fanno passare senza storie con la moto ridotta in quello stato?
Così adesso, se pur rotta in mille parti e frantumata, cerco di dare un’aspetto alla mot pabbastanza decente, in modo che la dogana brasiliana, peruviana, equadoriana, colombiana e venezuelana, non abbiano niente da ridire.
Monto anche i supporti per gli specchietti, anche se non ci sono vetri o i contorni rotondi su cui si montano.
Il carburatore oggi risplende come fosse nuovo. Lo apro nelle calotte per controllare che non ci siano depositi e spano una vita. La aggiungo nella lista delle cose da comprare per domani, per continuare le riparazione e lo lascio lì, pulito e seduto sopra le testate del motore in attesa di completare l’opera.
Ho sempre avuto una certa impazienza per le cose. Quando ho voglia di farle, non ho voglia di aspettare troppo tempo perchè siano finite. Mettere vari pezzi nella scatola dei “pezzi in attesa”, mi spazientisce un po’, però non c’è molto altro che posso fare.
Il carburatore però ha ripreso il suo aspetto di sempre ed anche il condotto dell’aria pulito ieri è in ottime condizioni. Rimonto il filtro dell’aria, controllo che il livello dell’olio sia buono e faccio lo spurgo.
Rimonto il radiatore, faccio il rabbocco e noto che non ci sono perdite di liquido. Manca ancora del liquido refrigerante ma non appena avrò rimontato il serbatoio farò girare il motre a cavalletto laterale per far uscire l’aria e aggiungere l’acuq che serve.
Ricordo che nulla confezione del liquido refrigerante che avevo meso in Cile, c’era una scritta che diceva:
Non mischiare con acqua.
Staremo a vedere. Viaggiare con il radiatore mezzo vuoto, proprio non posso.
E’ tempo di andare a cena e, come ieri, rimetto tutto via e lascio le carene sul bancone, pronte per la cucitura con filo di ferro. Serve un trapano e così porto il generatore su una cariola, il che mi richiede quasi un’ora, ma domani continuerò nelle prima ore della mattina.
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coraggio gionata quella moto l’hai smontata almeno cento volte 🙂